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giovedì 14 febbraio 2013

II topiarius, e l'arte dei giardini

Gli antichi credevano in un mondo creato da entità soprannaturali.
L’uomo doveva trovare il suo posto in questo mondo, procreando, vivendo, uccidendo e morendo secondo le sue leggi.
Ma era anche chiamato a domare le forze selvagge esterne e interne, a diventare a sua volta un creatore. Nella mitologia antica, il mondo fu creato come un giardino.
Creazione e giardino, giardino e arte, erano collegati fin dall’inizio.
I giardini sono progettati non solo a fini produttivi, ma anche per soddisfare bisogni sociali ed estetici. Il Giardinaggio è l'epitome della creazione.
In quanto tale, affascina molti artisti contemporanei.
Il topiarius, che inizialmente era il pittore specializzato nel riprodurre paesaggi, divenne il giardiniere che si occupava del giardino ornamentale in grado di scolpire le piante come fossero pietre, in qualche caso firmando anche l' opera intagliando nelle piante il proprio nome o il nome del proprietario del giardino. Per circa 4 secoli, per tutto il periodo delle dominazioni, i romani coltivarono quest'arte estendendola in tutta l'Europa, servendosene e utilizzandola con la stessa fantasia mostrata, dopo di loro, dagli italiani nel 1400-1600 o dagli inglesi e olandesi nel 1600-1700, e dagli americani nel 1900. Che la fantasia sia l'unico limite ce lo conferma anche la storia del giardinaggio e dell'arte dei giardini; leggiamo infatti non solo di piante allevate nelle forme più disparate: geometriche come prismi, sfere, coni, piramidi, archi o combinazioni delle stesse, ma anche navi, templi, vasi, fontane, figure antropomorfiche, papi, angeli in preghiera, intere scene di battaglie o mitologiche con risultati a volte grotteschi o spettacolari come doveva essere il platano nel giardino di Caligola, i cui rami formavano palchi, gradini e una tavola che poteva ospitare 15 persone sedute a desinare.
Nel momento di maggior fulgore, in epoca romana, la possibilità di intagliare figure bizzarre rispondeva non più tanto a esigenze architettoniche o di disegno del giardino, ma alla voglia di stupire gli ospiti o i visitatori, arte in cui i romani divennero maestri




Anche i giapponesi usano moltissimo questa tecnica

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