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lunedì 21 gennaio 2013

Kilauea, trent’anni di eruzioni senza fine

Erano i primi di gennaio del 1983, quando un enorme “bolla” di gas e magma super-caldo perforò la superficie del vulcano Kilauea alle Hawaii e aprì una fessura lunga 6,4 chilometri.
 Un nuovo imponente cono, chiamato Pu’u ‘O’o si formò in prossimità di un’estesa foresta. L’eruzione iniziò con fontane di lava che si ergevano nel cielo anche per 450 metri, provocando rumori e boati che si sentivano anche a chilometri di distanza.

 Da allora l’eruzione non ha più smesso e da trent’anni a questa parte continua ad emettere lave dal cuore della Terra, in quantità tali che avrebbero permesso di riempire un milione e 500 mila piscine olimpioniche.
 Ciò ha fatto si che l’isola s’ingrandisse di oltre 2 chilometri quadrati, ma che 214 case venissero distrutte dallo scorrere delle lave stesse.

 Questo ha permesso a centinaia di ricercatori di studiare il vulcano. “Esso è diventato un punto di riferimento per questo tipo di vulcani e ci ha permesso di studiare il magma che arriva dal mantello terrestre”, ha dichiarato Jim Kauahikaua dell’US Geological Survey della Hawaii.
 Lo studio ha dato modo di prevedere con notevole precisione quale sarà il flusso delle lave, in quanto si comportano in modo molto simile ai fiumi e di prevedere il collasso dei crateri, come quello che interessò il Pu’u ‘O’o nel 1997. 
“Ora sappiamo molte più cose di trent’anni fa di questo vulcano, lo conosciamo meglio, sappiamo i meccanismi tettonici che sono alla base delle eruzioni e perché si verificano certi terremoti”, ha continuato Kauahikaua.

 Ma non tutti i segreti del vulcano sono stati smascherati.
 Nel 2008 ad esempio, senza alcun preavviso, si aprì una nuova bocca in prossimità della cima del Kilauea emettendo grandi quantità di biossido di zolfo.
 In ogni caso i geologi sono riusciti a scoprire delle connessioni sul comportamento del magma anche molto distanti tra loro. “Abbiamo visto variazioni di pressione della camera magmatica spostarsi anche di 20 km come fosse un unico organismo composto di tante parti che si parlano tra loro”, ha sottolineato il ricercatore.

 Attualmente il vulcano vive una fase di eruzioni effusive, ossia con molta emissione di lava, ma con poche esplosioni. Nel passato invece, il vulcano ebbe anche esplosioni spaventose come quelle che si verificarono tra il 1500 e il 1800. “L’eruzione del 1790 uccise diverse centinaia di persone e fece del Kilauea il più pericoloso vulcano degli Stati Uniti”, ha sottolineato Kauahikaua. 

Recentemente i vulcanologi hanno scoperto che vicino alla bocca principale vi sono delle sacche di materiale molto esplosivo che si spera non arrivino in superficie, altrimenti causerebbero eruzioni spaventose. Negli ultimi 2500 anni le fasi effusive sono state il 60% del totale. 

 Ma ora ci si chiede: “Quando terminerà l’attuale eruzione?”. I geologi si astengono dal fare previsioni perché in passato ne sono state fatte diverse, ma non sono mai state azzeccate. Tuttavia durante il 2012 l’eruzione è stata meno intensa degli anni precedenti e per qualcuno potrebbe essere un segno dell’inizio della fine. Ma i vulcani, si sa, giocano spesso brutti tiri mancini: guai abbassare la guardia. 

 di Luigi Bignami

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