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lunedì 19 novembre 2012

Il mercatino Italia - venghino venghino qui buoni affari

La missione nei paesi arabi di Mario Monti ha un obiettivo semplice e chiaro: vendere l'Italia a sceicchi ed emiri.
Vendere sia il debito (sotto forma di titoli di stato) che pezzi di patrimoniale (sotto forma di immobili e quote di aziende statali o parastatali).
Una procedura in cui sarà coinvolta anche la Cassa depositi e prestiti. È lo stesso premier ad affermarlo durante un colloquio con la stampa italiana al suo seguito, di fatto confermando le anticipazioni dell'HuffPost.
"I più avveduti, quelli che sono in grado di valutare il percorso di risanamento e di riforme messo in campo dal governo, ritengono che l'Italia abbia imboccato la strada giusta e promettente.
Ritengo che ci siano oggi buone opportunità di fare investimenti in Italia. Questo è un momento buono" per acquistare a buon mercato "asset, equities e probabilmente anche real estate, destinati a rivalutarsi", sottolinea il presidente del Consiglio. Che si spiega meglio andando avanti nel ragionamento. Le valutazioni degli asset "sono ai minimi storici" e in Italia "c'è bisogno di capitali per favorire la crescita".
"Quello che abbiamo illustrato ai potenziali investitori è che ci troviamo in un momento in cui sia i titoli a reddito fisso sia per quanto riguarda gli asset la valutazione è bassa".
Oggi - quindi - "c'è l'opportunità di fare buoni investimenti in Italia". Monti individua anche il braccio operativo di queste possibili operazioni.
"La Cassa depositi e prestiti con circa 300 miliardi di attivo sta svolgendo un ruolo crescente nell'economia italiana e ha avviato relazioni con partner internazionali di alto profilo e può interloquire con investitori esteri interessati ad investire in Italia sul piano paritario".
Non a caso il premier è accompagnato nella sua prima tappa del viaggio nei Paesi del Golfo persico, dal presidente di Cdp, Franco Bassanini. Monti nella conferenza stampa sottolinea "il piano di sviluppo imponente" messo in campo dal governo kuwaitiano.
"Il nostro compito - dice il premier - è quello di promuovere le imprese italiane e favorire il sistema Italia", ovvero "far partecipare le imprese italiane alle numerose gare che il piano di sviluppo" del Kuwait prevede.
"Il nostro compito è quello di portare in questi Paesi le liste delle imprese per assicurarsi queste commesse", conclude Monti. La conferenza stampa però non è filata tutta liscia, perché il premier si è lasciato scappare una risposta sibillina che potrebbe aprire a un suo futuro impegno per un eventuale Monti-bis. "Non posso garantire per il futuro".
Così Mario Monti risponde a chi gli chiede se abbia fornito in Kuwait garanzie sull'affidabilità dell'Italia dopo il suo mandato.
"Chi governerà deve avere come obiettivo quello di continuare a garantire crescita, giustizia, lotta a corruzione e evasione", aggiunge il premier. Insomma, un modo indiretto per dire: con me siete al sicuro da un punto di vista della gestione della crisi, senza di me si possono aprire diversi scenari, anche negativi.
Musica per le orecchie di quanti in questo weekend si sono offerti come maggioranza per un futuro esecutivo politico guidato dal Professore: da una parte Fini e Casini, dall'altra la coalizione centrista che va da Montezemolo a Riccardi, passando per Bonanni.

HuffPost.


Invece di promuovere e incentivare l'industria italiana, la svendiamo all'estero!!!


Invece di aiutare gli imprenditori a risollevarsi creando lavoro si svende quel poco che ci è rimasto.

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Con me siete al sicuro da un punto di vista della gestione della crisi, senza di me si possono aprire diversi scenari, anche negativi.
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Questa affermazione del signor monti ......Non so a voi ma a me sembra una sorta di ricatto o se volete di coercizione  

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