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martedì 2 ottobre 2012

La pittura Puntinista

Intorno al 1884-1885 ha inizio in Francia un nuovo movimento pittorico che per la sua caratteristica artistica principale venne chiamato Neoimpressionismo o anche Puntinismo. Questo, chiamato anche pointillisme (in lingua francese) è un movimento pittorico così chiamato che nasce anche per i nuovi studi e le ricerche effettuate da alcuni studiosi fisici e chimici soprattutto sulla scomposizione della luce nei vari colori dello spettro e poi così denominato dal critico francese Félix Fénéon.
Da queste nuove e moderne ricerche si era iniziato infatti a constatare l’inesistenza di un colore locale. Si notava che ciascun colore era influenzato "visivamente" dal colore cui è posto accanto e quindi, i colori non dovranno essere mescolati ma soltanto accostati tra di loro, soprattutto i colori complementari così da creare il contrasto simultaneo. Tra i maggiori esponenti di questa corrente artistica che sviluppò ed elaborò la tecnica del puntinismo, possiamo citare gli artisti Paul Signac (1863-1935) e Georges Seurat (1859-1891), i quali cercano di applicare e rappresentare nelle loro opere le teorie scientifiche elaborate dagli studiosi di fisica, chimica ed ottica. Gli artisti del movimento puntinista infatti esaltano le leggi sulle interazioni tra i colori adiacenti (due colori complementari affiancati si esaltano, se invece vengono mescolati si spengono). Tutti questi studi sui colori portano i pittori puntinismi ad elaborare una tecnica tutta nuova in cui i colori vengono accostati su di una tela o su un altro supporto, attraverso dei piccoli punti (da questo deriva il nome di Puntinismo) di colore puro e tra di loro complementari, e affidando poi all’occhio dell’osservatore che ammira il quadro, il compito di fonderli insieme e di amalgamarli, in modo da dare un particolare e suggestivo risultato. Questo avviene anche grazie alla nostra retina che abbiamo nei nostri occhi, che ci permette di unire i puntini colorati e vedere una immagine in modo nitido.

I puntinisti amano realizzare soprattutto nelle loro opere scene con paesaggi o scene di vita cittadina. Sono cioè soggetti tipicamente “impressionisti”, ma alla spontaneità delle sensazioni e alla fugacità delle impressioni, preferiscono lo studio e un calcolo rigoroso.

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