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lunedì 22 ottobre 2012

Henri de Toulouse-Lautrec

Henri de Toulouse-Lautrec (Albi, 24 novembre 1864 – Saint-André-du-Bois, 9 settembre 1901) è stato un pittore francese, tra le figure più significative dell'arte del tardo Ottocento. Divenne un importante artista post-impressionista, illustratore e litografo e registrò nelle sue opere molti dettagli dello stile di vita bohémien della Parigi di fine Ottocento.
Henri-Marie-Raymond de Toulouse-Lautrec-Montfa nacque nel 1864, primogenito del conte Alphonse-Charles-Marie de Toulouse-Lautrec-Montfa e della contessa Adèle-Zoë-Marie-Marquette-Tapié de Céleyran. I Toulouse-Lautrec si ritenevano discendenti da Raimondo V conte di Tolosa, padre di Baudouin, che nel 1196 avrebbe dato origine alla stirpe, contraendo matrimonio con Alix, viscontessa di Lautrec.La famiglia regnò per secoli sull'Albigese. La famiglia nel XIX secolo apparteneva alla tipica aristocrazia di provincia, proprietaria terriera, conduceva una vita agiata tra i vari castelli di proprietà nel Midi e nella Gironde grazie ai proventi dei loro vigneti e poderi. A Parigi erano proprietari di appartamenti nei quartieri residenziali e possedevano una tenuta di caccia nel Sologne. L'aristocratica famiglia dei Toulouse-Lautrec risentiva ancora dell'effetto dei matrimoni tra consanguinei contratti nelle precedenti generazioni, tra l'altro gli stessi conti erano cugini di primo grado , ed Henri soffrì per questo di diverse malattie genetiche. Un altro fratello, Richard, nacque nel 1867, ma morì l'anno seguente.
Fu definito "l'anima di Montmartre", il quartiere parigino dove abitava. A quanto sembra, contrasse la sifilide da Rosa la Rouge, che viveva in un bordello.
Uno dei problemi nella vita di Lautrec fu l'alcolismo. Egli raccontò che la prima sbronza fu nel 1881[14] ed il vizio dell'alcool lo perseguitò per tutta la vita. Il suo stato di salute dopo il 1897 andò peggiorando, inoltre i danni provocati dalla sifilide, malgrado i trattamenti con il mercurio, progredirono. Dopo il 1898 la sua produzione rallentò drasticamente, egli stesso dichiarò di trovarsi in uno stato di "rara letargia". Cominciò a soffrire di crisi paranoiche e fisiche accompagnate da allucinazioni.
Tornato a Parigi trascorse gli ultimi mesi molto debilitato ed allo stremo delle forze, venne riportato a Malromé nella tenuta familiare nei pressi di Saint-André-du-Bois, dove morì il 9 settembre 1901, pochi mesi prima del suo trentasettesimo compleanno.

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