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giovedì 7 febbraio 2013

Italia..... anche l'impossibile diventa realtà

Alcune nostre autostrade sono utilissime per la pastorizia
E i lungimiranti ingegneri hanno anche previsto il Guard rail per impedire che durante il tragitto le mandrie si mischino

Il Paradiso Boemo


Già il nome lascia immaginare lo spettacolo unico e irripetibile che si presenterà ai nostri occhi: “Paradiso Boemo” (Ceský ráj), un area protetta nel cuore della Repubblica Ceca, dichiarato dall'Unesco Patrimonio dell'Umanità. 
Non sorprende che l'area in cui si trova il Geoparco Boemo, compresa tra le cittadine di Turnov, Mnichovo Hradište e Jicín, sia stata scelta come soggetto da numerosi artisti praghesi. Nel corso di milioni di anni, il sole, la pioggia e il vento hanno scolpito le rocce di arenaria, creando delle strutture stupefacenti, guglie slanciate e pilastri che sembrano canne di un colossale organo. Ma all'occhio umano che si avventura nell'esplorazione di questo luogo incredibile, non manca di riconoscere nelle rocce modellate dal tempo volti umani, animali e, addirittura, una coppia di sposi che, secondo la leggenda, furono trasformati in statue di pietra. 

 Nel corso della storia geologica della Terra, la zona del Geoparco Boemo è stata più volte sommersa dalle acque del mare. I sedimenti depositati dal mare mesozoico hanno creato la base delle attuali colonne di arenaria del Paradiso Boemo.

La regione, che copre una superficie di circa 92 chilometri quadrati, è altamente sismica e si trova su una caldera vulcanica molto vivace. 
Negli ultimi anni, gli scienziati hanno notato un aumento nel movimento del magma verso la superficie, con un relativo aumento della sismicità sul confine ceco-tedesco.

Dal 1955, la zona è conosciuta come “Paradiso Boemo”, la più antica riserva naturale della Repubblica Ceca. Si trova a 100 chilometri a Nord-Est di Praga ed è situata ad un'altitudine che varia dagli 800 ai 1600 metri sul livello del mare. 
Le strutture sono di varia natura e rappresentano stati diversi di sviluppo e tutta una serie di misteri geologici, paleontologici e mineralogici che i ricercatori sperano di risolvere. Alcune delle formazioni, soprattutto al buio, sembrano sagome umane, tanto che si ipotizza che in un remoto passato, questo luogo fosse ritenuto sacro e utilizzato come tempio a cielo aperto per funzioni religiose. La montagna simboleggia il luogo di incontro tra il cielo e la terra, tra la divinità e l'uomo, tra l'eternità e il tempo, e qui il paesaggio sembra davvero eterno e senza tempo.

La più grande falda acquifera del mondo



L'immenso deposito di acqua dolce, che secondo gli studiosi potrebbe essere ancora più grande di quelli nel sottosuolo della Russia e dell'Australia finora considerati i più grandi conosciuti, si estenderebbe sotto gli stati brasiliani di Parà, Amazonas e Amapà', lungo quindi il corso del Rio delle Amazzoni e i suoi affluenti, su una superficie di circa 440 mila chilometri quadrati per uno spessore medio di 545 metri.
''I dati raccolti in trent'anni di ricerche e studi, spesso in luoghi di difficilissimo accesso, ci permettono oggi di affermare che si tratta della scoperta della più grande riserva di acqua dolce del mondo'', ha detto il geologo dell'Ufpa Milton Matta, che ha guidato la ricerca, al quotidiano Estado de S.Paulo.


 Matta afferma che la porosita' e la permerabilita' della roccia della falda acquifera sono pressoche' uniformi nonostante l'estensione di centinaia di chilometri nel sottosuolo dell'Amazzonia, e permettono un rinnovamento costante del livello dell'acqua. ''Ovunque abbiamo scavato a quella profondita' abbiamo avuto un flusso d'acqua abbondantissimo e costante, indicando condizioni analoghe su tutta l'estensione'', ha specificato Matta. Trattandosi inoltre di una regione in gran parte disabitata e comunque poco sfruttata, la qualita' dell'acqua nella riserva e' anche di altissima qualita'.
Nel sottosuolo del Brasile si trova gia' gran parte del cosiddetto 'Acquifero Guarani''', terza riserva mondiale di acqua dolce dopo quelle russe e australiane. Quella nel sottosuolo degli Stati Uniti, che si estende dall'Arizona al Texas su un'estensione pari a quella del Mar Mediterraneo, e' ormai ridotta ad un quinto della sua portata iniziale, per eccesso di sfruttamento, e potrebbe esaurirsi già nel giro di alcuni decenni, come hanno denunciato numerose organizzazioni ambientali come Conservation Intenational, con gravi conseguenze per il fabbisogno idrico americano.
Con la scoperta annunciata nel Para', il Brasile detiene così le maggiori riserve mondiali di acqua dolce, l'ennesimo primato per quello che si conferma sempre più come il ''gigante del futuro''.

L'ennesima beffa

Anna Maria Tarantola,(presidente della RAI) ha annunciato una nuova stagione della Rai fondata sulla sobrietá dei comportamenti!!!. Un proposito lodevole ...
PER VOSTRA INFORMAZIONE 

Un’indagata è al verti­ce della Rai dei tecnici eticamente su­periori.
Non so se Monti ne fosse al corrente, ma Anna Maria Tarantola, da lui designata alla presidenza della tv di Sta­to, è sotto inchiesta per non aver impedito, nel­la sua qualità di vicedirettore di Bankitalia, l’immissione sul mercato bancario dei titoli tossici che hanno messo sul lastrico migliaia di risparmiatori e imprenditori.
Ma a monti tutto è permesso, anche fregarsene, giustamente, dei  curriculum macchiati da avvisi di garanzia.

Vita segreta delle piante




Potrà sembrare assurdo, ma piante ed esseri umani si somigliano più di quanto potessimo immaginare. Diversi studi eseguiti nel corso degli ultimi anni hanno dimostrato che le piante possiedono una serie di caratteristiche sorprendenti e che, per certi aspetti alcuni loro “comportamenti! sono simili ai nostri.
Le piante sono capaci di percepire il pericolo e di sapere esattamente cosa “fare” per evitare i predatori. Non molto tempo fa, un gruppo di scienziati ha scoperto che le piante sono in grado di ascoltare, di vedere, annusare e di possedere la capacità di apprendere, ricordare, e comunicare. Inoltre, non solo a loro non piace il frastuono prodotto dalle attività umane, ma fatto ancor più sorprendente, le piante sono anche in grado di fare musica e di cantare!

In un esperimento condotto da alcuni ricercatori dell'Università del Colorado, si è dimostrato che le piante, tra le numerose caratteristiche, sono anche anche altruiste. Gli studiosi hanno esaminato dei semi di mais fecondato, ognuno dei quali conteneva due “fratelli” (un embrione e un po' di tessuto cellulare noto come “endosperma”, che alimenta l'embrione durante la sua crescita).

Nello studio sono state messe a confronto la crescita e il comportamento di embrioni e di endosperma di semi che condividono gli stessi genitori, e il comportamento di embrioni e di endosperma che avevano la stessa madre, ma padri geneticamente differenti.
“I risultati hanno indicato che il gruppo di embrioni con gli stessi genitori presentavano una maggiore quantità di endosperma, rispetto agli embrioni con la stessa madre, ma con un padre diverso”, spiega la professoressa Pamela Diggle del dipartimento di biologia evolutiva. “Abbiamo scoperto che l'endosperma del gruppo di embrioni che non condivide lo stesso sembra essere meno cooperativo, presentandosi in quantità minore rispetto all'altro gruppo”.
A quanto pare, l'endosperma è più propenso a sacrificarsi per gli individui di una stessa famiglia. “Una delle leggi fondamentali della natura è che se per essere altruisti, bisogna rinunciare ai vostri parenti più stretti. L'altruismo si evolve solo se il benefattore è un parente stretto del beneficiario. Quando l'endosperma dà tutto il suo cibo per l'embrione e poi muore, esprime la più alta forma di altruismo”, conclude la Diggle.
Un esperimento simile fu pubblicato già due anni fa sull'American Journal of Botany, riportato in un resoconto del blog Biosproject: Earth. Guillermo Murphy e Susan Dudley hanno scoperto che la pianta Impatiens pallida, conosciuta con il nome comune di gamba di vetro, vegetale erbaceo delle foreste orientali del Nord America, riconosce i suoi simili e modifica il suo comportamento in relazione al grado di parentela delle piante che gli crescono accanto. 
Dudley e Murphy hanno selezionato semi di Impatiens pallida e li hanno piantati in vasi diversi, ognuno dei quali poteva accogliere semi delle piante della  stessa famiglia o di piante geneticamente lontane, in seguito hanno manipolato la radiazione luminosa e la sua intensità per vedere se la strategia per catturare più luce dipendesse dal grado di parentela degli individui vicini. 
I ricercatori hanno constatato differenti risposte da parte dell'Impatiens a seconda che la pianta era cresciuta con i parenti o con  piante estranee. Per la precisione i due biologi hanno scoperto che le piante “consanguinee” che si venivano a trovare insieme nei vasi, modificavano la loro morfologia modellando la crescita dei rami in modo da non fare ombra alle piante vicine.


Mostruoso è dire poco

ANIMALI. IN SPAGNA ASINO TORTURATO E UCCISO PER FESTEGGIARE IL CARNEVALE. L'ENPA ALL'AMBASCIATORE DEL PAESE IBERICO IN ITALIA: «NO A QUESTA ATROCITA'»
Spintonato, percosso, frastornato con urla e petardi e, infine, torturato e ucciso.
E' l'agghiacciante trattamento riservato a un povero asinello nel corso della festa di Pero Palo che si svolge in occasione del martedì grasso a Villanueva de la Vera, in Estremadura (Spagna meridionale).
Tutto ciò nonostante l'espresso divieto della legge spagnola n.5/2002, relativa ai maltrattamenti agli animali.
Per questo, l'Ente Nazionale Protezione Animali ha scritto all'ambasciatore della Spagna in Italia chiedendogli di intervenire per porre fine alla barbarie di questa "fiesta".
«Si tratta di un'usanza che ripugna alla coscienza dei cittadini europei e che non può essere giustificata da nessuna motivazione», si legge nella missiva dell'Enpa, che prosegue:
«Signor Ambasciatore, le chiediamo a questo proposito un incontro urgentissimo e, soprattutto, di voler compiere i passi necessari per impedire che ancora una volta Villanueva de la Vera sia teatro di una simile atrocità». Secondo l'Enpa, che dal 1871 persegue la tutela dei diritti degli animali non solo in Italia ma anche in Europa e nel mondo, è necessario che la cultura biocentrica diventi patrimonio comune.
Il rispetto della vita e la difesa degli altri viventi non dovrebbero conoscere confini geografici.
«E cio', in particolar modo, dovrebbe essere per i Paesi membri dell'Unione Europea – si legge ancora nella lettera della Protezione Animali -: essere cittadini d'Europa deve significare anche condividere valori e sensibilità che non riguardino soltanto la nostra specie.
Naturalmente, sosteniamo appieno la mobilitazione che già da tempo le Associazioni spagnole stanno svolgendo in modo encomiabile, per assicurare la cancellazione di barbarie che la Spagna di oggi non merita».
[Enpa] Mattia tratto da Help! La Terra Chiede Aiuto

Piatto ricco mi ci ficco......loro fanno benissimo a festeggiare

Chi conosce le clausole di questo (PATTO) non ha nulla da festeggiare Lo può fare solo chi dal suddetto ha tutto da guadagnare non certo l'Italia laica Solo costi in cambia di preghiere
Patti lateranensi, il Vaticano festeggia.
E l'Italia?
Il presidente della Repubblica offre un concerto al papa per commemorare la firma degli storici accordi.
Entourage italiano al gran completo, politici compresi.
A partire dai Patti lateranensi dell'11 febbraio 1929, non si può nemmeno quantificare la somma esatta che lo Stato della Città del Vaticano ha incassato dal nostro Stato, se ad oggi l'esborso italiano annuo si aggira intorno ai sei miliardi di euro.
E, come se non bastasse, l'enclave più ricca del mondo riesce anche ad accumulare ingenti debiti (vedi Acea) mentre varie sue aziende ospedaliere (vedi Idi, San Raffaele, Gemelli, etc.) sono in profondo rosso.
Quella dei Patti del '29, firmati "quando c'era lui", è quindi, senz'altro, una ricorrenza che il papa e i suoi devono ben celebrare, visto che da allora hanno anche imposto all'Italia la loro religione come religione di Stato, il nostro. Meno chiaro è che cosa avessero da festeggiare le istituzioni italiane al Vatican Party che si è tenuto in anticipo lunedì 4 febbraio, tra musica e conciliaboli pre-elettorali.
Una domanda sorge spontanea, per esempio: insieme al teocrate Joseph Ratzinger e all'ex comunista presidente Giorgio Napolitano, che cosa ci faceva quell'altro pontefice della Sinistra, nickname Papa Giovanni, al secolo conosciuto come Pier Luigi Bersani, uno che sa scherzare coi fanti, ma lascia troppo stare i santi?
Al posto del motto "non c'è più religione" ci è almeno concesso di esclamare che non c'è più laicità?

Paolo Izzo da Informazione Libera

Madre Natura

Il carnevale veneziano



Il Carnevale veneziano è uno dei più antichi e affascinanti d'Europa.
     Non sappiamo con esattezza quando i veneziani abbiano cominciato ad indossare maschere, anche se sappiamo che nel corso del XVIII° secolo il travestimento e i giochi in incognito con utilizzo di maschere erano parte integrante della vita quotidiana veneziana. A quell'epoca il Carnevale iniziava ufficialmente il 26 dicembre e raggiungeva il suo apice il martedì grasso, prima del mercoledì delle ceneri..
 Quindi durante l'antica Repubblica, il Carnevale sembrava durare tutto l'anno, o per lo meno così appariva la città ai visitatori. La moda veneziana di indossare delle maschere comportava una serie di vantaggi e libertà, che dovevano far sembrare Venezia un vero e proprio paradiso ai molti visitatori stranieri.

Inoltre anche i cittadini ordinari che indossavano i tradizionali costumi di carnevale si sentivano esattamente allo stesso livello dei ricchi patrizi. Ricchi e poveri festeggiavano insieme in città e anche l'astuto Senato, che riconosceva in questo una perfetta valvola di sfogo per tutti i tumulti sociali, decretò che nessuno di coloro che indossava una maschera era inferiore ad un altro. Persino i giocatori d'azzardo utilizzavano la maschera per rimanere in incognito e pure le donne, protette dalla maschera si sentivano libere di organizzare i loro incontri segreti.
La maschera quindi divenne condizione necessaria per sfuggire dalla vita di tutti i giorni e inventare una nuova personalità, permettendo di agire in totale libertà.

Durante il Carnevale la Piazza S. Marco diveniva il centro dei festeggiamenti, ma anche i campi minori e le strade principali erano invase da persone che danzavano, cantavano e facevano scherzi.

     La Piazza S. Marco, definita da molti come "il salotto più bello del mondo, si trasformava in un'immenso salone da ballo e in prossimità della piazza apparivano nella nebbia fantastici palcoscenici galleggianti. L'ultimo giorno, il martedì grasso, il Carnevale raggiungeva il suo apice e una processione di maschere attraversava il Canal Grande, centinaia di lanterne si riflettevano nell'acqua dei canali e Venezia stessa si trasformava in un unico grande teatro.

     Con la caduta della Repubblica alla fine del XVIII° secolo, l'utilizzo della maschera ebbe un repentino declino, fino a scomparire completamente.

Nel 1979, un gruppo di giovani veneziani amanti del teatro e della cultura hanno pensato di far rinascere l'antico Carnevale.

Adesso i visitatori che ogni anno affollano Venezia l'ultimo week-end prima dell'inizio della Quaresima sono più di 500.000.

L'identità delle persone si fa di nuovo confusa e riemerge inevitabilmente la difficoltà di distinguere fra realtà e illusione e fra passato e presente. 


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