Pensiero di Simone De Beauvoir sulla vecchiaia
Tratto dal suo libro - La terza età.
Nel 1970, S. de B. si è posta il problema di sondare filosoficamente il mondo della vecchiaia .
Certo è che la vecchiaia diventa problema solo in una società che ha mitizzato la giovinezza :
è dal dopoguerra che qualcosa di simile è accaduto.
In primo luogo, la vecchiaia non è un elemento necessario della vita, nel senso che si può morire prima come si può essere uomini appieno senza aver fatto esperienza della senilità.
Ciò che è rilevante è che, attraverso una analisi della vecchiaia, è possibile cogliere quelli che sono i nodi non risolti della vita sociale ed i veri e propri mali di un sistema culturale :
un sistema che svuota la vita stessa di valore e di significato e che quindi attua una "scandalosa politica della vecchiaia" fin dai primi anni .
Una civiltà che si interessa dei giovani come dei vecchi solo per i suoi fini, che tiene la gran massa dei vecchi sul limite dell’indigenza, come la massa dei giovani su quello della disoccupazione, è un fallimento.
E tutti i sistemi sociali contemporanei hanno fallito su questo piano, creando nei vecchi una nuova categoria di emarginati, accanto ai poveri, agli immigrati da altri continenti, ai malati di mente.
SIMONE DE BEAUVOIR
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