Lo scheletro di un appassionato di sport è stato scoperto accanto ad un contenitore di 1800 anni fa a forma di testa di lottatore o di pugile.
Il balsamario, un contenitore utilizzato per conservare liquidi come balsami o profumi, è stato trovato in una sepoltura nel sudest della Bulgaria, l'antica Tracia.
Il balsamario risale ad un'epoca in cui l'impero romano controllava la Tracia, una regione che comprendeva parti della Bulgaria, della Grecia e della Turchia.
Realizzato in ottone, il balsamario raffigura un uomo con il naso che sembra storto o piegato, come se fosse stato rotto e non fosse completamente guarito.
Indossa un berretto ricavato dalla pelle di un felino, probabilmente una pantera o un leopardo.
Esempi di balsamari con caratteristiche simili sono stati trovati altrove nell'impero romano e sono spesso interpretati come riproduzioni di pugili o lottatori.
Il berretto felino indossato dall'uomo può alludere al leone di Nemea, una creatura che il dio greco Ercole ha combattuto e sconfitto.
Lo scheletro rinvenuto nella sepoltura apparteneva ad un uomo morto all'età di 35-40 anni.
Sepolta con l'uomo, gli archeologi hanno rinvenuto anche una lama per raschiare il sudore e la sporcizia dalla pelle.
"A nostro parere la tomba appartiene ad un aristocratico Trace, che ha praticato sport nella sua vita quotidiana, piuttosto che ad un atleta professionista", ha detto Daniela Agre, archeologa dell'Istituto Archeologico Nazionale e del Museo dell'Accademia Bulgara delle Scienze, che ha guidato gli scavi nel sito.
La tomba dell'uomo fa parte di un complesso funerario più grande, trovato all'interno di un tumulo di tre metri.
"Pensiamo che il tumulo sia stato usato come necropoli familiare e che il defunto facesse parte di questa famiglia", ha detto la Dottoressa Agre.
Gli scavi del tumulo sono iniziati nel 2015.
Fonte : livescience
È un arcobaleno liquido.
Un’esplosione di colori, che sembra uscita da un quadro di Monet o da un libro delle fiabe.
Molti dicono sia il fiume più bello del mondo, la rivista Forbes lo conferma. È talmente bello da togliere il fiato.
Parliamo del Caño Cristales, che si trova nella Sierra de la Macarena, una catena montuosa a sud di Bogotà, capitale della Colombia.
È chiamato anche “il fiume dai cinque colori”, perché da maggio a novembre le sue acque si tingono di rosso, giallo, verde, blu e nero.
A mescolarsi con i colori della sabbia, delle acque cristalline e delle rocce è l’alga Macarenia clavigera, che durante la stagione delle piogge assume sgargianti tonalità di rosso e regala al Caño Cristales un aspetto a dir poco straordinario.
Il fiume rappresenta il punto d’incontro tra l’Amazzonia, le Ande e la regione dell’Orinoco.
Un’unione che lo rende un ecosistema unico al mondo, popolato da giaguari, formichieri, puma, cervi, scimmie, coccodrilli e oltre 500 specie di uccelli, tra cui il rarissimo tinamo zampegrigie.
Tra le montagne circostanti si nascondono oltre 50 varietà di orchidee.
Verrebbe quasi da pensare che ci vivano anche unicorni e fate, in questo luogo incantato.
Sono molte le minacce che incombono su questo paradiso terrestre, a cominciare dagli effetti dei cambiamenti climatici.
Negli ultimi anni si sono verificati periodi asciutti durante la stagione delle piogge e, viceversa, è piovuto durante la stagione secca che ultimamente tende ad arrivare in anticipo.
Questo “potrebbe far parte di un ciclo naturale, o dipendere dalla deforestazione. Ma potrebbe anche essere collegato ai cambiamenti climatici”, ha dichiarato Carlos Lasso, ricercatore presso l’istituto Humboldt al New York Times.
L’alga che vive in questo fiume rischia di morire a causa dell’aumento della temperatura globale e il fiume più bello del mondo rischia di tramutarsi in un corso d’acqua qualunque.
Tratto da: lifegate.it