Oggi Eltz è un castello fatato racchiuso nel verde di un bosco ma, durante il medioevo fu il caposaldo dei liberi cavalieri germanici contro lo strapotere imperiale.
Situato nella regione Rheinland–Pflanz a circa 20 km da Coblenza, in Germania, si erge una costruzione fatata, ricca di guglie e di torrette, incastonata nel verde, una vista indimenticabile ed affascinante che nasconde perfettamente l’aspetto guerresco delle sue vicende storiche. Nel XIV secolo i liberi cavalieri germanici del Sacro Romano Impero, guidati dai signori di Eltz, rifiutarono obbedienza all’imperatore Enrico VII di Lussemburgo. Contro di loro mosse il fratello dell’imperatore, il Principe Elettore Baldovino di Treviri, che strinse d’assedio il castello di Eltz, dove si erano asserragliati gli oppositori.
Ma gli assalti si rivelarono inutili contro le solide mura della fortificazione. Il castello venne attaccato in tutti modi ma tutto si rivelò vano, il castello era inespugnabile fino a che, due anni dopo gli assediati dovettero arrendersi per fame.
Quello di Eltz può essere considerato una specie di “condominio medievale”o meglio
un “castello consortile”, una fortificazione medievale divisa tra i vari rami di una stessa famiglia. Questo castello fatato apparteneva infatti a quattro differenti rami dei signori di Eltz: i Platteltz, i Kempenich, i Rodendorf ed i Rubenach, ognuno con il suo proprio simbolo araldico viveva in un ala di sua proprietà. Se uno dei rami si fosse estinto, la sua parte di proprietà sarebbe automaticamente passata ai restanti “colonnellati”, come erano appunto chiamati i diversi rami di una stessa famiglia. Al suo interno, lo stretto cortile rende particolarmente evidente la struttura verticale e difensiva, della costruzione che si innalza in modo vertiginoso dal suo basamento di roccia.
All’interno del castello, ci sono ancora gli arredi originali, che è possibile ammirare durante le visite guidate. Le sale interne, infatti, sono ancora più belle dell’esterno, con i loro decori e le opere d’arte contenute. Tra le opere più prestigiose, anche la “Madonna con bambino e uva” di Lucas Cranach.
In più, nella Sala del tesoro, sono custodite ceramiche, armi antiche, gioielli, argenterie, monete e porcellane pregiate. L’opera più importante della sala è però una statuetta di Diana, dea della caccia, che cavalca un cervo, realizzata da Joachim Friess intorno al 1600.
Nella Sala dei cavalieri, invece, la più sontuosa di tutto il castello, ci sono armature, fregi araldici e maschere di buffoni.
I visitatori apprezzano molto anche la cucina della casa dei Rodendorf, risalente al XV secolo e rimasta inalterata da allora.
Il Castello è completamente circondato da circa 300 ettari di foresta incontaminata, che formano una riserva naturale, ricca di alberi di numerose specie, alcune molto rare.
Una creatura marina rossa e bulbosa nuota nelle acque dell'Oceano Antartico, nella parte orientale del Polo Sud. Il suo nome scientifico è Enipniastes eximia, il suo soprannome è "mostro pollo senza testa". Si tratta di un cetriolo di mare, osservato grazie a nuova tecnologia per la fotografica subacquea sviluppata dai ricercatori australiani. Essa sta facendo luce su specie inedite nell'Oceano Antartico contribuendo a migliorarne la conservazione e la tutela. Il direttore del programma della divisione antartica australiana, Dirk Welsford, ha spiegato che le telecamere stanno acquisendo dati importanti che vengono inseriti nell'organismo internazionale che gestisce l'Oceano Australe, la Commissione per la conservazione delle risorse biologiche dell'Antartico (CCAMLR).
Questa piccola creatura, una delle centinaia di specie conosciute di cetrioli di mare, trascorre la maggior parte del tempo a galleggiare lungo il fondo marino usando le sue pinne tubolari per nutrirsi di sedimenti superficiali, secondo la National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA) dell'Australia.
All'apparenza goffa ma in realtà estremamente agile, l'Enipniastes eximia sa nuotare ma anche spostarsi sulle pinne per sfuggire ai predatori o spingersi sul fondo dell'oceano. I suoi movimenti sembrano quasi una danza.
I cetrioli di mare sono una parte importante dell'ecosistema marino. Sono considerati gli aspirapolvere del mare vista la loro capacità di pulire i fondali aspirando grandi quantità di detriti. Essi filtrano il materiale organico e lasciano la sabbia pulita dietro di loro.
Eppure, alcuni sono sull'orlo dell'estinzione a causa del sovrasfruttamento. Da qui l'importanza della ricerca e dell'osservazione diretta per tutelarle: "L'involucro che protegge la fotocamera e l'elettronica è stato progettato per essere attaccato ai palangari nell'Oceano Antartico, quindi deve essere estremamente resistente. Avevamo bisogno di qualcosa che potesse essere gettato dal lato di una barca e continuasse a funzionare in modo affidabile sotto estrema pressione, nel buio pesto per lunghi periodi di tempo. Alcune delle riprese che stiamo effettuando con le telecamere sono mozzafiato, comprese le specie che non abbiamo mai visto in questa parte del mondo" ha spiegato Dirk Welsford. Secondo la commissaria australiana del CCAMLR, Gillian Slocum, l'Australia continuerà a guidare le questioni più urgenti che riguardano l'Oceano Australe, tra cui la conservazione della biodiversità, i cambiamenti climatici e la gestione della pesca:
"L'Australia tornerà a cercare sostegno per la creazione di una nuova area marina protetta dell'Antartide orientale". L'Oceano Antartico ospita un'incredibile abbondanza e varietà di vita marina. Tutte specie minacciate dal clima che cambia e dalla pesca intensiva. Per questo, serve correre ai ripari e tutelarle prima che sia troppo tardi.