lunedì 6 aprile 2020
Le isole del corallo nero
Viste dalle coste del Gargano, le Isole Tremiti sembrano lanciarsi in una danza in mezzo al mare.
Nelle giornate più terse, dal tacco d’Italia che è l’estrema punta Est della Puglia, lo sguardo corre verso le due isole maggiori dell’arcipelago – San Domino e San Nicola – che sembrano volersi distendere l’una verso l’altra, fino a sfiorarsi.
Dai piccoli centri abitati, fino agli scogli disabitati di Capraia, del Cretaccio e della lontana Pianosa, protagonisti assoluti sono i profumi di macchia mediterranea e le sfumature color turchese del mare.
Dal porticciolo di San Domino parte il nostro tour: con un giro in barca attorno ai costoloni rocciosi a picco sulle acque, dove si aprono la Grotta del Bue Marino – profonda più di 70 metri – e la Grotta delle Viole, che prende il nome dal particolare colore delle alghe calcaree che ne disegnano il profilo delle pareti.
Tutto un alternarsi di calette e insenature che, di tanto in tanto, lasciano spazio alla fine e soffice sabbia bianca, come sulla splendida Spiaggia dei Pagliai.
Alle bellezze della natura fanno, da contraltare, quelle non meno interessanti della storia.
San Nicola, in particolare, è famosa per la sua imponente Abbazia di Santa Maria a Mare, posta quasi a guardia dell’isola su uno sperone a picco sui fondali.
Zaino in spalla e borraccia d’acqua alla mano, si parte dalla piazzetta del Comune per inerpicarsi lungo le strette stradine del borgo, fino a che le case non lasceranno spazio a profumate distese di ginestre, limonio e pini d’Aleppo.
Non sorprende che quest’angolo di Mediterraneo sia anche zona di racconti epici e leggende.
Le Isole Tremiti erano infatti conosciute, in antichità, come luogo di sepoltura dell’eroe greco Diomede, fra i principali protagonisti della Guerra di Troia.
Così come Ulisse solcava le sponde del Mar Tirreno, attratto dal canto delle Sirene adagiate sugli scogli dell’attuale Penisola Sorrentina, Diomede trovava qui il suo rifugio, dopo anni di sanguinose battaglie.
Natura, storia e leggenda si intrecciano per raccontare l’unica e suggestiva vita di questo arcipelago che, oltre agli scorci visibili dalla terraferma, offre tesori nascosti sotto il pelo dell’acqua.
Gli appassionati di snorkeling e diving trovano, qui, il loro Paradiso: su fondali ricchi di flora e fauna marina, tra cui spicca il prezioso e rarissimo Corallo Nero.
A vederlo formare le sue colonie, sembra quasi di essere di fronte a una foresta sottomarina che ospita, all’interno, un suo preciso habitat.
Il Corallo Nero è, invece, una specie animale protetta che impreziosisce questi fondali e che accoglie una biodiversità unica al mondo.
Tutto ciò che di bello si scorge a occhio nudo, sulle terre emerse, è solo la punta visibile di un tesoro naturalistico che le Isole Tremiti conservano – e proteggono – nei loro angoli più nascosti, fino a duecento metri di profondità.
È per rivelare questa meraviglia della Natura – e per proteggerla dalla pesca di frodo – che il Dipartimento di Biologia dell’Università di Bari ha avviato un progetto di ricerca sul Corallo Nero, diretto dal ricercatore ed esploratore di National Geographic Giovanni Chimienti.
Un’esplorazione che si avvale delle più moderne tecnologie, come il ROV (Remotly Operated Vehicle), veicolo filoguidato da una cabina di comando posta sulle barche, in grado di fornire ai ricercatori importanti informazioni sulla presenza di possibili foreste di Corallo Nero poste a profondità altrimenti irraggiungibili. Al largo delle Tremiti, infatti, sono state finora ritrovate solo delle piccole colonie.
La scoperta di un’intera foresta aprirebbe grandi scenari per la ricerca scientifica e la conservazione della biodiversità locale.
Fonte: mybestplace.com
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