Pur essendo grandi appena 2800 metri quadrati, le isole Samoa custodiscono alcune delle attrazioni naturali più interessanti e suggestive al mondo. E a conquistare il titolo di più spettacolari - e impetuosi - sono sicuramente gli Alofaaga Blowholes.
Sulla costa meridionale dell'isola di Savai'i, non lontano dal villaggio di Taga, i flussi di magma hanno creato una serie di condotti di collegamento fra il mare e la scogliera lavica.
Una roccia friabile e piatta che, con la pressione dell'acqua sottostante, tende a rompersi senza preavviso trasformandosi in una fontana con degli spruzzi che possono superare i dieci metri d'altezza.
Per semplificare, questo fenomeno è molto simile ai geyser: l'acqua che sgorga ad alta pressione però non è calda perché è la stessa dell'oceano che si è incanalata sotto la scogliera.
Le onde oceaniche riempiono i condotti naturali per poi emergere in superficie rompendo gli strati di pietra lavica superficiale, formando un Alofaaga Blowholes.
Insomma, un processo del tutto naturale, che può essere anche innescato: esiste infatti un «gioco pericoloso» che consiste nel buttare noci di cocco, rocce o altri oggetti nei fori già aperti dalle onde, in modo da ricreare l'esplosione.
Il pericolo sta proprio nella forza marina che è in grado di sparare in area l'oggetto occludente che, ricadendo, potrebbe colpire in testa i presenti.
Oltre a questo, alcune zone particolarmente fragili o scivolose della costa sono state recintate, per evitare ai turisti di farsi male: cadere o rimanere incastrati in una delle «soffiature», infatti, potrebbe risultare fatale.
Ma se si è a Samoa, non si può perdere lo spettacolo degli Alofaaga Blowholes con l'alta marea, visibile anche a centinaia di metri dalla costa.
Per chi sceglie di ammirare lo spettacolo dal villaggio di Taga, è richiesto il pagamento di una piccola tassa. E tutti coloro che assistono a questo straordinario fenomeno per la prima volta non possono fare a meno di fare un passo indietro al momento dello spruzzo, per poi rimanere letteralmente conquistati dalla forza della natura.
Fonte: lastampa.it