martedì 7 ottobre 2014
L'incredibile salvataggio del cane coperto di catrame
Coperto di catrame e impossibilitato a muoversi. È accaduto a uno sfortunato cane caduto in una pozza di catrame caldo, che soffocava il suo corpo dopo essere diventato solido come una roccia.
Siamo in Rajasthan, India. Per fortuna, un passante nota l'animale in difficoltà e allerta Animal Aid Unlimited, centro di salvataggio, ospedale e santuario per gli animali di strada a Udaipur. I volontari, una volta giunti sul posto, iniziano a massaggiarlo con olio vegetale per rimuovere la corazza e allentare la morsa in cui si era ritrovato bloccato il cane .
Il processo, per quanto doloroso, dopo 3 ore di manipolazione, inizia a dare i suoi frutti. La squadra di volontari vince questa sfida incredibile e libera l'animale dal catrame.
L'incredibile video del salvataggio ora sta facendo il giro del web, emozionando gli utenti di tutto il mondo.
Una storia che non può non farci pensare a un altro cane, caduto a sua volta in un fusto di catrame, ma lì lasciato morire.
E' successo nel mese di Giugno del 2012 nell'italianissima Reggio Calabria.
Due storie simili, due zone del mondo lontanissime, due epiloghi diversi. Che ci dimostrano, però, come l'indifferenza uccida, mentre non fare finta di nulla salva la vita.
Roberta Ragni
‘Luna di sangue’ e Selenelion: in arrivo la rara eclissi lunare
Lo scorso 15 aprile ha avuto inizio una fase conosciuta come "Tetrade di Sangue".
Si tratta di una un ciclo di 4 eclissi totali, senza alcun intervallo di eclissi parziali o penombrali, dove il nostro satellite assume una tonalità ramata a causa della rifrazione della luce.
La seconda "Luna di Sangue", o Blood Moon, è imminente e arriverà domani, 8 ottobre.
La Tetrade completerà il ciclo nel 2015, con le eclissi del 4 aprile e del 28 Settembre prossimi.
In Italia sarà visibile solo una delle quattro "Lune di Sangue", la quarta ed ultima.
A rendere ancora più mistico l'evento, l'8 ottobre si assisterà al fenomeno noto come Selenelion.
Può sembrare un gioco di parole, ma in realtà è un gioco di luce.
Il Selenelion è un fenomeno che non dovrebbe esistere.
Come è possibile infatti che Luna e Sole appaiano insieme in cielo durante un eclissi lunare?
La risposta è nell’atmosfera.
Grazie alla rifrazione della luce, infatti, si avrà un effetto ottico grazie al quale Luna e Sole, che durante una comune eclissi lunare dovrebbero trovarsi a esattamente a 180 gradi nel cielo, appariranno insieme lungo l’orizzonte terrestre.
Purtroppo, anche in questo caso il fenomeno non sarà visibile dall’Italia, ma basterà collegarsi online per gustarsi il fenomeno in streaming.
L’eclissi lunare avviene quando il nostro satellite transita nel cono d’ombra della Terra.
La luce del Sole quindi non arriva diretta alla Luna, ma riflette quella che filtra il nostro pianeta.
In astronomia, la Tetrade è un fenomeno nel quale si susseguono 4 eclissi totali, una dopo l’altra, nel corso di poco tempo.
In questo lasso di tempo non occorreranno altre eclissi lunari, parziali o penenombrali che siano.
Il fenomeno, per quanto affascinante, non è così inusuale.
A seconda del secolo in cui si vive, una tetrade lunare (quattro eclissi totali lunari consecutive, distanziate da sei mesi lunari) può accadere abbastanza spesso o per niente.
Per esempio, nel 21° secolo (2001-2100), ci sono un totale di 8 tetradi, ma nel 17 °, 18 ° e 19 ° secolo, non ce sono state affatto.
Se includiamo tutti i secoli dal 1° (1-100 d.C) fino al 21° incluso (2001-2100), ci sono un totale di 62 tetradi.
L’ultima si è verificato nel 2003-2004, e quella dopo il 2014-2015 accadrà nel 2032-2033.
Ciononostante, per la sua particolarità la Tetrade nel corso dei secoli è stata associata a eventi nefasti e catastrofi imminenti.
Per alcuni rappresenta un presagio dell’avvento dell’Apocalisse. Come l’isteria che ha circondato la presunta profezia Maya nel 2012 e l’arrivo della cometa ISON lo scorso anno, anche la tetrade si appresta ad essere l’ennesimo segnale che la fine del mondo è vicina.
Il libro di Gioele contenuto nella Bibbia ebraica (Tanakh) e nell’Antico Testamento della Bibbia cristiana, fa una profezia sulle lune di sangue e la fine del mondo. “Il Sole sarà mutato in tenebre e la luna in sangue, prima che venga il grande e terribile giorno del Signore”.
Inoltre, alcune volte in cui si è presentata una tetrade, sono accaduti significativi eventi religiosi.
Nel 1493, l’espulsione degli ebrei da parte dell’Inquisizione spagnola.
Nel 1949, è avvenuta subito dopo la fondazione dello Stato di Israele e nel 1967, durante la “guerra dei sei giorni” tra arabi e israeliani.
La prima Luna di Sangue del 15 aprile 2014 è caduta proprio nel mezzo della festa della Pasqua ebraica.
La seconda, la prossima dell’8 ottobre 2014, si verifica durante la Festa dei Tabernacoli.
La terza sarà il 4 aprile 2015, ancora durante la Pasqua.
Quella finale il 28 settembre 2015, anch’essa durante la Festa dei Tabernacoli.
Sebbene la seconda eclissi lunare di sangue non sarà visibile dall’Italia, sarà come sempre possibile ammirare il fenomeno comodamente da casa, grazie allo streaming in diretta di molti siti che seguiranno l’evento.
http://www.diregiovani.it/
Guerra biologica al parassita delle castagne
Nella valle su cui guarda il castello di Carpineti, dove 923 anni fa Matilde di Canossa, su consiglio dell'eremita Giovanni da Marola, decise di continuare la guerra contro l'imperatore tedesco Enrico IV, vincendo contro ogni pronostico, si combatte un'altra battaglia fra i castagneti piantati dalla contessa di ferro: quella in difesa dei frutti di quel bosco, attaccati da un parassita per loro particolarmente dannoso, la vespa cinese (Dryocosmus kuriphilus).
La castagna, una volta considerata una salvezza alimentare per il popolo delle campagne, in questi tempi di crisi viene riscoperta in decine di fiere a lei dedicate, dal Piemonte all'Emilia-Romagna, dalla Campania alla Calabria. Ma in molti casi le castagne e i marroni che in queste fiere compaiono arrosto, sotto forma di castagnaccio, frittelle o pane, provengono dall'est Europa, perché la vespa cinese, capace di trasformare le gemme dei castagni in palle (galle) in cui si sviluppano e di cui si nutrono le sue larve, ha fatto diminuire di molto la produzione in Italia e in altri Paesi d'Europa.
A Carpineti (Reggio Emilia), in un grande castagneto, viene però cresciuto l'esercito giusto per combattere la vespa cinese: la guerra è biologica e l'arma è il Torymus sinensis, a sua volta un parassita, ma della vespa.
Prima buona notizia: l'uso dei Torymus si è rivelata molto efficace. A un paio di anni dalla loro introduzione in questa zona l'infestazione si è ridotta e si prevede che nel giro di 6-7 anni l'equilibrio sarà del tutto ripristinato.
La seconda buona notizia è che non solo in Emilia-Romagna, ma anche in altre regioni sono disponibili fondi pubblici per finanziare progetti di salvaguardia del castagno, la lavorazione dei suoi prodotti, dei derivati e altre produzioni boschive, come more selvatiche, rosa canina, corniolo e sorbo.
Il Torymus sinensis Kamijo è un imenottero, parassitoide larvale del cinipide del castagno (D. kuriphilus).
Compie una sola generazione all'anno (come il cinipide) e la popolazione è costituita sia da maschi che da femmine.
L'adulto sfarfalla in primavera dalle galle secche presenti sul castagno.
E' un insetto di circa 2,5mm di lunghezza, ha il corpo di un colore verde metallico e zampe giallastre.
La femmina si distingue chiaramente dal maschio per la presenza dell'ovopositore.
Il T. sinensis inizia a sfarfallare dalle galle invernali tra fine marzo e prima settimana di maggio (a seconda dell'andamento climatico), si nutre di sostanze zuccherine e ha una vita media di circa 25-30 giorni, nei quali si dovrà accoppiare per poter dare vita alla generazione successiva.
Le femmine accoppiate potranno così deporre fino a 70 uova all'interno delle galle appena formate.
Le femmine devono necessariamente accoppiarsi, in caso contrario, esse andranno comunque ad ovideporre nelle galle ma gli individui che sfarfalleranno l'anno successivo saranno solamente maschi.
Ciò porterebbe alla morte della popolazione di T. sinensis ed al fallimento dell'introduzione del parassitoide.
Le uova sono deposte sul corpo del cinipide o comunque all'interno della cella larvale, in questo modo la larva ectoparassita del T. sinensis si nutre della larva del Cinipide.
Il parassitoide si impupa durante l'inverno all'interno della cella larvale (nella galla ormai diventata secca) per diventare adulto in primavera e sfarfallare ricominciando il suo ciclo biologico.
Le ricerche fino ad oggi condotto dimostrano che T. sinensis è un parassitoide specifico del cinipide del castagno, vale a dire che il D. kuriphilus è il suo unico ospite ed è stato ottenuto solo da galle di castagno.
Le caratteristiche nutritive delle castagne, alla luce delle analisi più moderne, sono notevoli.
Spiega l'agronoma Cristina Bignami, dell'Università di Modena e Reggio Emilia:
«Pochi grassi, solo 1,6 % (e si tratta di utili omega 6), poco sodio (contro l'ipertensione); 3,5% di proteine ricche di amminoacidi, molti micronutrienti con antiossidanti e fitoestrogeni, 42% di carboidrati. Cento grammi di castagne valgono 185 kilocalorie, poche in confronto alle 600 Kcal delle nocciole, per esempio».
Le castagne sono insomma adatte per le diete, anche per i celiaci, intolleranti al glutine. A dispetto della loro fama di cibo dei poveri sono ricche di valori nutritivi. E hanno una storia sociale tutt'altro che banale.
DAI ROMANI... Nel tardo medioevo i castagneti erano gestiti dalle comunità dei villaggi, dove non vigeva la proprietà privata. Iniziarono i Romani a piantare in modo intensivo i castagneti, conosciuti anche da altri popoli.
Svetonio (70-130 d.C.) racconta che erano diffusi intorno al Mar Nero e fra gli Etruschi.
Virgilio riferisce della bontà delle castagne nel latte e per fare il pane.
... AL MEDIOEVO. Dopo l'anno Mille, causa l'incremento demografico, la castagna diventa una soluzione alimentare di uso comune per il popolo delle campagne.
Essiccata per farne farina, serviva anche a fronteggiare le frequenti carestie.
Soprattutto, era un frutto utilizzato in maniera etica. «I castagneti erano spesso gestiti dalle comunità dei villaggi», spiega l'agrario Danilo Gasparini, dell'Università di Padova.
Con buona pace dei Signori e dei cavalieri, i castagneti erano oasi di democrazia, in cui non vigeva la proprietà privata. «Ogni comunità si autoregolava: stabiliva la divisione in appezzamenti da sfruttare secondo i bisogni delle famiglie, numero di figli, donne vedove e altre situazioni di necessità.»
La contessa Matilde di Canossa, che dominava dai confini del Lazio al lago di Garda, fu una dei potenti che non solo permise questo uso comunitario, ma estese un po' ovunque i castagneti.
In autunno, con la raccolta, le castagne venivano consumate subito, bollite, arrostite o affumicate nei metati (case di sasso in cui erano seccate in strati anche di 50 cm esposti al fumo 20 giorni da una parte e poi girati per altri 20 giorni) e poi sbucciate e macinate.
Si credeva anche a supposte proprietà afrodisiache della castagna.
Con la scoperta dell'America e l'arrivo della patata, la castagna perse il primato di cibo popolare, mentre il legno di castagno veniva sfruttato per il suo contenuto di tannino (da usare come colorante) e sua la robustezza, destinandolo alla costruzione delle ferrovie o come combustibile per le macchine della civiltà industriale.
«Molti castagneti vennero abbandonati o messi in vendita per fare legna», racconta Gasparini. «La raccolta delle castagne iniziò a essere mal vista, nell'ideologia del progresso, come attività legata alla vita misera e contadina».
Così le castagne divennero per molti solo cibo per i maiali.
Non servirono a molto le poesie di Giovanni Pascoli o gli appelli "salviamo il castagno" lanciati nel 1920 dal ministro dell'agricoltura Luigi Luzzati.
L'urbanizzazione avanzò inesorabile, le campagne furono spopolate.
Nonostante tutto ,il nostro Paese risulta ancora oggi il terzo produttore al mondo di castagne.
Le feste della castagna sparse per l'Italia stanno creando un circolo virtuoso di recupero dei castagneti e nuove idee commerciali. Per esempio, per fare le tagliatelle, la pasta o la birra di castagna.
Dalla farina di castagna si ricavano i ciacci, una sorta di crêpe (frittatina molto sottile), da mangiare farciti con ricotta o pancetta. Poi il castagnaccio, dolce farcito con uvetta e frutta secca. Oppure una polenta dolce simile a quella di mais. Si fanno i malfatti, cotti nel paiolo e da servire con il latte, i frittellozzi (frittelle di farina di castagna) e le mistroche (facacce). Le castagne secche possono essere un ingrediente della minestra.
I marroni - varietà pregiata della castagna - vengono arrostiti oppure trasformati nei famosi marroni canditi, i marron glacé.
Con le castagne si produce anche una birra molto apprezzata.
Sul piano nutritivo, oltre a essere una buona sostituta dei farinacei, la castagna è ricca di vitamina B, potassio e fosforo ed è indicata quindi come ricostituente e per le diete, per il basso contenuto calorico. Con le foglie di castagno si fanno infusi antinfiammatori.
Il legno è resistente ai tarli (per l'alto contenuto di tannino), ai cambiamenti di temperatura e all'umidità.
Viene impiegato per travature, pavimenti, porte e infissi.
È utilizzato anche per gli strumenti musicali ed è indispenabile per le botti nella produzione dell'aceto balsamico tradizionale.
Fonti :
http://www.focus.it
http://www.agraria.org/
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