lunedì 16 marzo 2015
In Israele è stata trovata una grande maschera di bronzo del dio Pan
Una grande maschera di bronzo del dio Pan: una rarità, visto che fino ad ora del figlio di Ermes e della ninfa Driope, mezzo uomo e mezzo caprone, si avevano, di quella foggia, soltanto miniature.
La maschera è stata scoperta da archeologi israeliani dell’Università di Haifa, durante gli scavi a Hippos-Sussita, l’antica città di Antiochia Hippos sulle montagne che scendono verso il Lago di Tiberiade nel nord di Israele e che era viva tra il III secolo prima e il VII dopo Cristo.
. Il motivo dell’eccezionalità della scoperta è stato spiegato dal direttore degli scavi Michael Eisenberg: maschere di bronzo di quel taglio sono estremamente rare e di norma non raffigurano il dio Pan o alcuna altra immagine della mitologia greca e romana.
«Gran parte delle maschere di bronzo del periodo ellenistico o romano - ha spiegato Eisenberg - sono miniature».
Gli scavi effettuati a Hippos-Sussita stanno sempre più rivelando tesori di grande importanza: nel 2011, anche grazie alle piogge torrenziali, è stata trovata una statua di Ercole, mentre nel 2012 ad essere scoperta è stata una stele funeraria di basalto con la scultura della persona deceduta.
Ora arriva l’unica maschera di bronzo di grandezza non usuale del dio fauno.
I primi indizi che hanno portato all’identificazione del personaggio mitologico sono stati due piccoli corni sulla testa, appena nascosti da una coppiglia (una barretta di metallo che impedisce ad un dado di svitarsi). Corni come quelli - ha raccontato Eisenberg - di norma sono associati appunto al dio della musica e dei piaceri.
Inoltre, analisi di laboratorio hanno rivelato trecce di una barba da caprone, lunghe orecchie appuntite e altre caratteristiche tipiche del satiro.
La maschera è stata trovata fuori del limite della città, nei pressi dei resti di una struttura di basalto dai muri spessi e ben costruiti. Queste caratteristiche hanno suggerito agli archeologi l’ipotesi di un ampio edificio risalente al periodo romano: in particolare ad un altare dedicato a Pan situato sulla strada principale della città, ma al di fuori dei suoi confini.
Del resto - hanno spiegato gli studiosi - era uso che il fauno fosse adorato non solo nei templi cittadini, ma anche nelle cave e all’aperto. E non è un caso che, ad esempio, nella vicina città di Paneas, a nord di Hippos-Sussita, uno dei maggiori templi dedicati a Pan fosse proprio dentro una cava.
«Il fatto che il dio fosse celebrato con vino, sacrifici e culto estatico, che a volte includeva nudità e sesso, spiega il motivo per cui - ha detto Eisenberg - venissero preferiti luoghi al di fuori della mura cittadine».
larena.it
Lo straordinario “Paradiso Boemo”, splendore e mistero del pianeta Terra
Già il nome lascia immaginare lo spettacolo unico e irripetibile che si presenterà ai nostri occhi: “Paradiso Boemo” (Ceský ráj), un area protetta nel cuore della Repubblica Ceca, dichiarato dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità.
Non sorprende che l’area in cui si trova il Geoparco Boemo, compresa tra le cittadine di Turnov, Mnichovo Hradište e Jicín, sia stata scelta come soggetto da numerosi artisti praghesi.
Nel corso di milioni di anni, il sole, la pioggia e il vento hanno scolpito le rocce di arenaria, creando delle strutture stupefacenti, guglie slanciate e pilastri che sembrano canne di un colossale organo.
Ma all’occhio umano che si avventura nell’esplorazione di questo luogo incredibile, non manca di riconoscere nelle rocce modellate dal tempo volti umani, animali e, addirittura, una coppia di sposi che, secondo la leggenda, furono trasformati in statue di pietra.
Nel corso della storia geologica della Terra, la zona del Geoparco Boemo è stata più volte sommersa dalle acque del mare.
I sedimenti depositati dal mare mesozoico hanno creato la base delle attuali colonne di arenaria del Paradiso Boemo.
La regione, che copre una superficie di circa 92 chilometri quadrati, è altamente sismica e si trova su una caldera vulcanica molto vivace.
Negli ultimi anni, gli scienziati hanno notato un aumento nel movimento del magma verso la superficie, con un relativo aumento della sismicità sul confine ceco-tedesco.
Dal 1955, la zona è conosciuta come “Paradiso Boemo”, la più antica riserva naturale della Repubblica Ceca.
Si trova a 100 chilometri a Nord-Est di Praga ed è situata ad un’altitudine che varia dagli 800 ai 1600 metri sul livello del mare. Le strutture sono di varia natura e rappresentano stati diversi di sviluppo e tutta una serie di misteri geologici, paleontologici e mineralogici che i ricercatori sperano di risolvere.
Alcune delle formazioni, soprattutto al buio, sembrano sagome umane, tanto che si ipotizza che in un remoto passato, questo luogo fosse ritenuto sacro e utilizzato come tempio a cielo aperto per funzioni religiose.
La montagna simboleggia il luogo di incontro tra il cielo e la terra, tra la divinità e l’uomo, tra l’eternità e il tempo, e qui il paesaggio sembra davvero eterno e senza tempo.
Fonte: ilnavigatorecurioso
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