venerdì 7 marzo 2014
La "Grande Bellezza"
Un grande affresco di umanità decadente che vive di piccole miserie umane,di vizi nascosti dietro paraventi.
Che cercano di occultare la paura della morte e della vita.
La contrapposizione sta nei monumenti di questa antica città a perenne monito della fugacità della nostra esistenza
Questo è il commento di un mio carissimo amico Corrado Ielo
Parlando di "Grande Bellezza",se c'è stato un vero errore,è stato quello di "regalarlo" al grande pubblico in prima serata TV,evidentemente voleva essere un dono da parte di Mediaset,ma è stato controproducente.
Che piaccia o meno è ,ovviamente, indiscutibile e soggettivo....ma,santa pazienza,non è un "Harry Potter",tanto meno un "cinepanettone" o altro...è un film a cui bisogna avvicinarsi con un minimo di preparazione,è un viaggio nelle miserie umane,un introspezione dolorosa e difficile da fare,per cui bisogna essere un minimo predisposti.
E non poteva che essere girato nella "Città Eterna",a risaltare l'imponenza di monumenti millenari di storia e cultura,spettatori inermi al cospetto di piccole formiche frenetiche,insignificanti,convinte di essere il centro del mondo e destinate a non lasciarvi la benchè minima traccia ..a dimostrazione che "la bellezza" non si assimila per induzione,non ci casca addosso per quanto immensa sia,bisogna saperla vedere,darsi "il lusso" di fermarsi a pensare,senza farsi trascinare dall'ingranaggio assurdo che domina la vita moderna...personalmente conto di rivedermelo con tutta calma,come si fà con un buon libro di cui si è consci di avere solo sfiorato la superficie nella fretta di arrivare al finale
I cristalli del Lago Baikal: lo spettacolo del ghiaccio turchese in Siberia
Madre Natura l'ha voluto lì, nel bel mezzo della Siberia Meridionale, impervia e desolata, quella meraviglia che porta il nome di Lago Baikal, patrimonio Unesco dal 1996.
Un posto non proprio dietro l'angolo e, forse proprio per questo, ancora miracolosamente intatto.
Non solo il Baikal è il lago più antico esistente sulla Terra (si stima abbia tra i 20 e i 25 milioni di anni), ma è anche uno dei più grandi e più profondi al mondo: nella sua conca è contenuto circa un quinto dell'acqua dolce dell'intero Pianeta.
I suoi blocchi di ghiaccio giganti, chiamati anche "hummocks", si formano attraverso i forti venti e le temperature gelide e possono anche raggiungere un'altezza di 15 metri. Ed è proprio il ghiaccio e il suo lento divenire a rendere questo posto spettacolare.
Durante l'inverno, per circa cinque mesi da gennaio fino a maggio, il lago gela, ma l'acqua rimane così chiara che, dalla superficie, è possibile vedervi sotto per metri e metri.
Le sue acque, infatti, mai più calde di 14 °C, lasciano intravedere fino a più di 40 metri di profondità.
E ogni anno, con lo sbocciare della primavera, quei blocchi di ghiaccio si trasformano e paiono colorarsi.
Di un turchese intenso, colori accesi nel freddo siberiano.
Il forte vento (quello che le popolazioni locali chiamano "sarma" e che può toccare i 150 km/h), le importanti escursioni termiche, il gelo e il sole insieme cominciano a provocare, verso marzo, delle crepe nei lastroni di ghiaccio.
Forse a causa della pressione e della temperatura diversa tra il corpo del masso di ghiaccio e l'esterno, i blocchi si staccano a uno a uno e divengono trasparenti, quasi fosse un brillante colore turchese.
Germana Carillo
Scioglimento dell'Artico
Il ghiaccio artico da cui tutti dipendiamo sta scomparendo velocemente
Per salvare l'Artico dobbiamo agire oggi.
Negli ultimi 30 anni, abbiamo perso tre quarti della calotta di ghiaccio che galleggia in cima al mondo.
Per oltre 800 mila anni, il ghiaccio è stata una caratteristica costante del Mar Glaciale Artico.
Si sta sciogliendo a causa del nostro uso di energia sporca da fonti fossili, e in un prossimo futuro potrebbe essere privo di ghiaccio per la prima volta da quando gli esseri umani sono sulla Terra.
Questo sarebbe devastante non solo per le persone, gli orsi polari, i narvali, i trichechi e altre specie che vi abitano - ma per tutti noi.
Il ghiaccio in cima al mondo riflette nello spazio molto del calore del sole, contribuendo così a raffreddare il nostro pianeta, stabilizzando il clima da cui dipendiamo per le coltivare il nostro cibo.
Proteggere il ghiaccio significa proteggere tutti noi
Perforazioni petrolifere
Una nuova corsa al petrolio nell'Artico sta per cominciare.
Shell, BP, Exxon, Gazprom e gli altri sono pronti a correre il rischio di una devastante fuoriuscita di petrolio nelle acque dell'Artico per sfruttare riserve che valgono tre anni di consumi globali di petrolio.
Le stesse aziende dell'energia sporca che per prime hanno causato lo scioglimento dei ghiacci artici ora stanno cercando di trarre profitto da quel disastro.
Vogliono aprire la nuova frontiera dell'oro nero per raggiungere un potenziale di 90 miliardi di barili di petrolio.
Questo vuol dire un sacco di soldi per loro, ma equivale a soli tre anni di consumi petroliferi per il pianeta.
Documenti governativi sin qui segreti dicono che contenere fuoriuscite di petrolio nelle acque del Polo è "quasi impossibile" ed ogni errore si rivelerebbe potenzialmente fatale per il fragile ecosistema artico.
Per trivellare nella regione artica, le compagnie petrolifere devono trascinare gli iceberg lontano dai loro impianti e utilizzare enormi tubi idraulici per sciogliere il ghiaccio galleggiante con acqua calda. Se li lasciamo fare, una catastrofica fuoriuscita di petrolio è solo una questione di tempo.
Abbiamo visto i danni terribili causati dai disastri della Exxon Valdez e della Deepwater Horizon -
Non possiamo lasciare che ciò accada nell'Artico.
Le comunità locali hanno pescato per migliaia di anni nell'Artico in maniera sostenibile, ma questo potrebbe essere messo a rischio, se lasciamo che le grosse compagnie della pesca sfruttino l'oceano artico.
La guerra
I Paesi artici si stanno preparando per un possibile conflitto sull'Artico.
Come dimostrano le interecettazioni di Wikileaks, gli Stati Uniti hanno parlato di "aumento delle minacce militari nell'Artico" e la Russia prevede "l'intervento armato" in futuro.
La minaccia di una guerra futura nell'Artico è reale.
Tutti i Paesi artici stanno comprando sottomarini, aerei da combattimento e navi rompighiaccio a propulsione nucleare per delimitare le loro rivendicazioni con forza.
Sia la Russia che la Norvegia hanno annunciato un 'Battaglione artico' per difendere i loro interessi nazionali.
Insieme con la crescente militarizzazione, sei paesi stanno cercando di appropriarsi delle parti dell'Artico non reclamate - compreso il Polo Nord - come proprio territorio nazionale.
Oggi quest'area appartiene a tutti noi.
Continuiamo così e istituiamo un santuario globale nell'Alto Artico per tutta le forme vita sulla Terra.
Tu / la Bandiera
Non c'è alcun governo o esercito per proteggere l'Artico, solo Paesi e aziende che cercano di farlo a pezzi.
Aiutaci a piantare una bandiera per il futuro del Polo Nord.
Siamo sul nostro pianeta.
Ognuno di noi è influenzato dalla stato di salute dell'Artico: riflettendo i raggi del sole con i suoi ghiacci, l'Artico determina le condizioni meteorologiche e influisce sulla coltivazione del cibo che mangiamo .
Ma l'Artico è la frontiera più avanzata del riscaldamento globale - che in quell'area raggiunge trend doppiamente veloci rispetto al resto del Pianeta.
E'anche la nuova frontiera dell'industria petrolifera - uno dei combustibili sporchi e morti, primi responsabili dello scioglimento dei ghiacci.
Fermando la nuova corsa al petrolio nell'Artico, stiamo creando le condizioni per un cambiamento radicale nel modo in cui ci approvvigioniamo di energia, accelerando la rivoluzione energetica pulita che alimenterà il futuro dei nostri figli.
Sappiamo che stiamo andando contro i Paesi e le aziende più potenti del mondo.
Ma uniti abbiamo qualcosa di più forte dell'esercito di qualsiasi Paese o del capitale di qualsiasi azienda. La nostra preoccupazione condivisa per il Pianeta che lasceremo ai nostri figli supera tutti i confini che ci dividono e ci rende - insieme - la forza più potente oggi.
Per questo motivo stiamo portando il tuo nome - insieme a milioni di altri - al Polo Nord con la Bandiera per il Futuro disegnata da giovani di tutto il mondo.
La bandiera mostrerà che la nostra visione di un pianeta verde, sano e pacifico dipende dall'Artico protetto da tutti noi.
Ma la bandiera è solo un simbolo. Porteremo la tua richiesta a ogni leader politico del mondo affinchè prenda posizione sull'Artico. Insieme faremo crescere il nostro movimento e chiederemo alle Nazioni Unite un accordo globale per proteggere l'Artico.
30 anni fa abbiamo lanciato una campagna simile per proteggere l'Antartide.
Nessuno pensava che ci saremmo riusciti ma ce l'abbiamo fatta e abbiamo creato una riserva mondiale al Polo Sud.
vai su questo sito per firmare la petizione
http://www.savethearctic.org/?fbsta10
Clatrati, o idrati di metano che dir si voglia.
Il permafrost se si scioglie provoca fuoriuscita di metano
Rappresentano un pericolo grandissimo per l'ecosistema Terra
Un geologo segnala il reperimento di quelle che definisce inquietanti macchie azzurre in un'area della zona artica, da foto satellitari della NASA.
Le macchie vanno avanti da settimane, è un'area di mare che sembra disturbato da "clatrati che bollono".
Per salvare l'Artico dobbiamo agire oggi.
Negli ultimi 30 anni, abbiamo perso tre quarti della calotta di ghiaccio che galleggia in cima al mondo.
Per oltre 800 mila anni, il ghiaccio è stata una caratteristica costante del Mar Glaciale Artico.
Si sta sciogliendo a causa del nostro uso di energia sporca da fonti fossili, e in un prossimo futuro potrebbe essere privo di ghiaccio per la prima volta da quando gli esseri umani sono sulla Terra.
Questo sarebbe devastante non solo per le persone, gli orsi polari, i narvali, i trichechi e altre specie che vi abitano - ma per tutti noi.
Il ghiaccio in cima al mondo riflette nello spazio molto del calore del sole, contribuendo così a raffreddare il nostro pianeta, stabilizzando il clima da cui dipendiamo per le coltivare il nostro cibo.
Proteggere il ghiaccio significa proteggere tutti noi
Perforazioni petrolifere
Una nuova corsa al petrolio nell'Artico sta per cominciare.
Shell, BP, Exxon, Gazprom e gli altri sono pronti a correre il rischio di una devastante fuoriuscita di petrolio nelle acque dell'Artico per sfruttare riserve che valgono tre anni di consumi globali di petrolio.
Le stesse aziende dell'energia sporca che per prime hanno causato lo scioglimento dei ghiacci artici ora stanno cercando di trarre profitto da quel disastro.
Vogliono aprire la nuova frontiera dell'oro nero per raggiungere un potenziale di 90 miliardi di barili di petrolio.
Questo vuol dire un sacco di soldi per loro, ma equivale a soli tre anni di consumi petroliferi per il pianeta.
Documenti governativi sin qui segreti dicono che contenere fuoriuscite di petrolio nelle acque del Polo è "quasi impossibile" ed ogni errore si rivelerebbe potenzialmente fatale per il fragile ecosistema artico.
Per trivellare nella regione artica, le compagnie petrolifere devono trascinare gli iceberg lontano dai loro impianti e utilizzare enormi tubi idraulici per sciogliere il ghiaccio galleggiante con acqua calda. Se li lasciamo fare, una catastrofica fuoriuscita di petrolio è solo una questione di tempo.
Abbiamo visto i danni terribili causati dai disastri della Exxon Valdez e della Deepwater Horizon -
Non possiamo lasciare che ciò accada nell'Artico.
Le comunità locali hanno pescato per migliaia di anni nell'Artico in maniera sostenibile, ma questo potrebbe essere messo a rischio, se lasciamo che le grosse compagnie della pesca sfruttino l'oceano artico.
La guerra
I Paesi artici si stanno preparando per un possibile conflitto sull'Artico.
Come dimostrano le interecettazioni di Wikileaks, gli Stati Uniti hanno parlato di "aumento delle minacce militari nell'Artico" e la Russia prevede "l'intervento armato" in futuro.
La minaccia di una guerra futura nell'Artico è reale.
Tutti i Paesi artici stanno comprando sottomarini, aerei da combattimento e navi rompighiaccio a propulsione nucleare per delimitare le loro rivendicazioni con forza.
Sia la Russia che la Norvegia hanno annunciato un 'Battaglione artico' per difendere i loro interessi nazionali.
Insieme con la crescente militarizzazione, sei paesi stanno cercando di appropriarsi delle parti dell'Artico non reclamate - compreso il Polo Nord - come proprio territorio nazionale.
Oggi quest'area appartiene a tutti noi.
Continuiamo così e istituiamo un santuario globale nell'Alto Artico per tutta le forme vita sulla Terra.
Tu / la Bandiera
Non c'è alcun governo o esercito per proteggere l'Artico, solo Paesi e aziende che cercano di farlo a pezzi.
Aiutaci a piantare una bandiera per il futuro del Polo Nord.
Siamo sul nostro pianeta.
Ognuno di noi è influenzato dalla stato di salute dell'Artico: riflettendo i raggi del sole con i suoi ghiacci, l'Artico determina le condizioni meteorologiche e influisce sulla coltivazione del cibo che mangiamo .
Ma l'Artico è la frontiera più avanzata del riscaldamento globale - che in quell'area raggiunge trend doppiamente veloci rispetto al resto del Pianeta.
E'anche la nuova frontiera dell'industria petrolifera - uno dei combustibili sporchi e morti, primi responsabili dello scioglimento dei ghiacci.
Fermando la nuova corsa al petrolio nell'Artico, stiamo creando le condizioni per un cambiamento radicale nel modo in cui ci approvvigioniamo di energia, accelerando la rivoluzione energetica pulita che alimenterà il futuro dei nostri figli.
Sappiamo che stiamo andando contro i Paesi e le aziende più potenti del mondo.
Ma uniti abbiamo qualcosa di più forte dell'esercito di qualsiasi Paese o del capitale di qualsiasi azienda. La nostra preoccupazione condivisa per il Pianeta che lasceremo ai nostri figli supera tutti i confini che ci dividono e ci rende - insieme - la forza più potente oggi.
Per questo motivo stiamo portando il tuo nome - insieme a milioni di altri - al Polo Nord con la Bandiera per il Futuro disegnata da giovani di tutto il mondo.
La bandiera mostrerà che la nostra visione di un pianeta verde, sano e pacifico dipende dall'Artico protetto da tutti noi.
Ma la bandiera è solo un simbolo. Porteremo la tua richiesta a ogni leader politico del mondo affinchè prenda posizione sull'Artico. Insieme faremo crescere il nostro movimento e chiederemo alle Nazioni Unite un accordo globale per proteggere l'Artico.
30 anni fa abbiamo lanciato una campagna simile per proteggere l'Antartide.
Nessuno pensava che ci saremmo riusciti ma ce l'abbiamo fatta e abbiamo creato una riserva mondiale al Polo Sud.
vai su questo sito per firmare la petizione
http://www.savethearctic.org/?fbsta10
Clatrati, o idrati di metano che dir si voglia.
Il permafrost se si scioglie provoca fuoriuscita di metano
Rappresentano un pericolo grandissimo per l'ecosistema Terra
Un geologo segnala il reperimento di quelle che definisce inquietanti macchie azzurre in un'area della zona artica, da foto satellitari della NASA.
Le macchie vanno avanti da settimane, è un'area di mare che sembra disturbato da "clatrati che bollono".
6 ottobre 1889 : nasce il Moulin Rouge
Il Moulin Rouge nacque sull'onda del successo del Moulin de la Galette, un ristorante danzante ricavato nel 1870 dentro un vecchio mulino a vento nella parte alta di Montmartre.
Charles Ziedler e Joseph Oller, allora proprietari dell'Olympia pensarono di creare un cabaret sullo stesso stile del Moulin de la Galette a Pigalle, proprio ai piedi di Monmartre, e di costruirvi sopra un mulino, ovviamente finto.
Il suo successo fu pressoché immediato, anche per il repertorio di danze e spettacoli, fra cui il celeberrimo can-can (nato dalla "quadriglia naturalistica"), assolutamente rivoluzionari per quei tempi, ma che furono ritenuti licenziosi dall'opinione pubblica e che ebbero, nel 1898, un ritrattista d'eccezione come Henry de Toulouse-Lautrec, assiduo frequentatore dei quartieri di Pigalle e Montmartre.
Henry de Toulouse-Lautrec trovò nel locale molte fonti di ispirazione e ritrasse molti degli abituali frequentatori del locale, in particolare la ballerina Louise Weber soprannominata "La Goulue" (la golosa).
Sembra che nel 1891 fosse proprio Toulouse-Lautrec a persuadere la ballerina ad abbandonare il Moulin de La Galette per il Moulin Rouge fondato due anni prima.
Per l'occasione disegnò e fece stampare il famoso manifesto con la rappresentazione della "Goulue".
Durante il primo '900,il suo repertorio si trasformò parzialmente lasciando grande spazio all'operetta e aprendo la strada verso il successo a Mistinguett, oggi riconosciuta a giudizio unanime come la più famosa vedette del locale parigino.
Con la diffusione del cinema, verso la fine degli anni Trenta, la fama del Moulin Rouge, sembrò offuscarsi, ma si trattò solo di un periodo transitorio.
Già nel secondo dopoguerra, gli astri nascenti della canzone francese Edith Piaf e Yves Montand concorsero ad accrescere nuovamente la notorietà di questo luogo che è ormai entrato nella sfera del mito.
Ancora oggi il Moulin Rouge è rimasto un'attrazione per molti turisti grazie alla sempre ricca offerta di spettacoli di intrattenimento e danza.
Holi, il Festival dei Colori
La Festa dell’Holi, definita da molti come il Festival dei Colori, è una delle ricorrenze più antiche nella mitologia indù e viene celebrata il giorno successivo alla prima notte di luna piena (Dhulhendi) nel mese di Phalgun o Phalguna che nel calendario gregoriano cade tra la fine di febbraio ed il mese di marzo, segnando l’inizio del mese Chaitra.
È caratterizzata da un comportamento spensierato, potremmo definirla una sorta di “carnevale”, durante il quale le strade di riempiono di gente di tutte le età che si spruzza a vicenda, spesso fino all’inverosimile, con acqua mescolata a polveri coloranti, segno di una certa trasgressione e soprattutto di buon auspicio.
I festeggiamenti iniziano sin dal mattino presto, con i bambini impegnati nella lotta in acqua con pistole di plastica e palloncini per nuotare, fino ad arrivare alla sera con danze della pioggia sotto un cielo di mille sfumature ed un entusiasmo coinvolgente per le città.
Con questa festa secondo la tradizione popolare si celebra il mito dell’amore eterno tra Krishna (reincarnazione del dio Vishnu) e Radha.
Il colore rosso e l’atmosfera dell’Holi rimandano chiaramente infatti ad una festa della fertilità, collegata con le tradizioni popolari che vogliono la fine dell’inverno e l’inizio della primavera, quindi il ritorno della vita e la benedizione da parte delle divinità, affinché le terre siano fertili ed i raccolti abbondanti.
Letteralmente la parola Holi, significa “bruciare” ed è ispirata alla leggenda del demone Holika e alla vittoria del bene sul male dalla quale la festa trae origine.
Infatti ogni anno durante la notte di luna piena, vigilia della festa dell’Holi, vengono accesi enormi falò, per rievocare questo mitologico evento ed annientare con il potere del fuoco, gli spiriti del male.
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