web

venerdì 14 giugno 2013


I nomi della luna piena, tra passato e presente


La luna piena affascina. In ogni stagione, ad ogni latitudine. Oggi, come ieri. Ma quali sono inomi che la contraddistinguono? Sin dai tempi antichi, infatti, la luna piena ha attirato a sé le curiosità di molti uomini che, ad essa, rivolgevano le proprie speranze, ma anche i propri calcoli. Magari riferendosi ad essa in modi precisi. Tra questi, come non pensare ai nativi americaniche vivevano a stretto contatto con la natura e le cui vite erano rigorosamente legate ai cicli lunari?

È proprio a quelle tribù che si devono dei nomi specifici, che variavano a seconda delle stagioni o del mese ai quali erano associati. Sebbene con alcune variazioni, gli stessi nomi sono utilizzati da diverse tribù, come quelle degli Algonquin del New England, ad esempio. Ma anche i coloni europei seguirono le proprie usanze e crearono alcuni nomi.
Ecco un elenco di tutti i nomi associati alla luna piena, strettamente connessi alle date e agli orari, anche per il 2013. Un modo per ammirare nel presente quel che accadeva anche in passato.
26 gennaio - Luna piena del Lupo: nei freddi paesaggi innevati del pieno inverno, i branchi di lupi ululavano fuori dai villaggi indiani. Era conosciuta, questa, come la Vecchia Luna o la Luna dopo Yule. In alcune tribù questa era la Luna piena della Neve, strettamente legata al periodo invernale.
25 febbraio - Luna Piena della Neve: era ed è la luna piena del mese durante il quale le nevi più pesanti cadono e ammantano i paesaggi invernali. La caccia diventa molto difficile e, quindi, per alcune tribù questa era anche definita la Luna Piena della Fame.
27 marzo - Luna Piena del Verme: nel mese di marzo, il terreno si ammorbidisce e i lombrichi e gli altri vermi si riaffacciano in superficie, invitando il ritorno dei pettirossi ai loro succulenti pasti. Le tribù più settentrionali definivano tale periodo come la Luna piena del Corvo, quando il gracchiare dei corvi segnava la fine dell'inverno, o anche Luna piena della Crosta, perché il manto nevoso si congela di notte e si riscalda di giorno. Nel 2013, questa luna piena è coincisa con il periodo Pasquale, ovvero la prima della stagione primaverile. E, la prima domenica dopo la luna pasquale è la Domenica di Pasqua.
25 aprile - Luna Piena Rosa: Il Phlox selvatico è uno dei primi fiori di primavera. Altri nomi erano ad associati alla luna di questo mese, come Luna Piena dell'Erba Germogliante, la Luna Uovo e, tra le tribù costiere, la la Luna Piena del Pesce, che coincideva con la riproduzione dei pesci.
25 maggio - Luna Piena del Fiore: I fiori, a maggio, sono ormai abbondanti ovunque. E' questa la Luna Piena della Semina o la Luna del Latte. La luna potrebbe subire in questo periodo una penombra, che si tradurrà in una eclissi appena visibile.
23 giugno - Luna Piena della Fragola: gli europei la chiamarono Luna Rosa. Era ed è la luna che giunge al perigeo alle 07:00 del mattino, ad una distanza di 356.991mila chilometri dalla Terra. Sarà questa la luna piena più intensa del 2013. Si attendono maree notevoli in coincidenza del fenomeno.
22 luglio - Luna Piena del Corno: era la luna concomitante con lo spuntare delle corna dei cervi giovani. È stata definita anche la Luna Piena del Tuono, visto che il mese oltreoceano ospita diversi temporali estivi.
20 agosto - Luna Piena dello Sturgeon: è un enorme pesce dei Grandi Laghi e di altri importanti corsi d'acqua, il pesce Sturgeon. Qualche tribù la chiamava Luna Piena Rossa perché quando la luna sorge appare rossastra attraverso la foschia afosa.
19 settembre - Luna Piena del Raccolto: tradizionalmente, questa luna piena si verifica in prossimità dell'equinozio d'autunno. La luna del raccolto arriva solitamente a settembre, ma in media una o due volte ogni decennio cadrà ai primi di ottobre. Al culmine del raccolto, gli agricoltori possono lavorare durante la notte alla luce di questa luna.

Federica Vitale

The Rain Song - Jimmy Page & Robert Plant HD

23 giugno: arriva la superluna 'rosa'


La luna piena di questo mese ci riserva una bella sorpresa. Il 23 giugno quella che risplenderà in cielo sarà una superluna 'rosa'. Ammireremo dunque la luna più grande del 2013.
 A dare il benvenuto all'estate sarà dunque una luna oversize.
 Quel giorno il nostro satellite naturale sarà nel punto più vicino alla Terra di tutto l'anno, il cosiddetto perigeo. La luna si troverà infatti a soli 356.991 km di distanza da noi. 
Niente di strano. Nel percorrere la sua orbita attorno alla Terra la luna si trova in un momento dell'anno nel punto più lontano rispetto al nostro pianeta (apogeo) e in quello più vicino. In quest'ultimo caso si parla di “luna al Perigeo”. Ed è quello che accadrà questo mese, anche se in realtà un perigeo ed un apogeo hanno luogo ogni mese. Solitamente la distanza media Terra-Luna è di circa 384.400 km. 
Sebbene quella di quest'anno sarà davvero una luna da guardare con attenzione, non si tratta del record assoluto. Una superluna ancora più vicina è stata osservata il 19 marzo 2011, quando il nostro satellite si trovava a circa 356.577 km di distanza da noi.
 Ma l'ultimo perigeo significativo fu nel 1993, quando la distanza tra noi e la Luna fu di soli 357.210 chilometri. 
Quello del 23 giugno sarà comunque un evento da segnare sul calendario, visto che la prossima volta che la Luna raggiungerà simili 'dimensioni' sarà tra più di un anno, il 10 agosto 2014, quando sarà solo di 5 km più vicina alla Terra. Andrà meglio nel 2015 quando il 28 settembre la Luna sarà lontana da noi “solo” 356.877 km ma per ammirarla ancora più da vicino sarà necessario aspettare fino al 14 novembre 2016 quando la Luna disterà dalla Terra solo 356.509 km.

Donazione del cordone ombelicale: salvate 30mila persone nel mondo




Grazie alla donazione del cordone ombelicale, ogni bimbo che nasce può salvarne un altro
150 banche, 600 mila donazioni disponibili congelate, 30 mila trapianti effettuati.
Grazie alla donazione del cordone ombelicale, ogni bimbo che nasce può salvarne un altro. L'8 giugno la Cord Blood Bank di Milano, la più importante delle 18 banche del cordone ombelicale italiane, festeggia venti anni dalla sua nascita.
Oggi, grazie alla solidarietà di tanti genitori, alla Cord Blood Bank di Milano sono disponibili diecimila donazioni congelate e idonee per il trapianto e sino a questo momento sono già stati eseguiti 526 trapianti in 177 centri in tutto il mondo.
Le staminali del sangue cordonale, come quelle del midollo osseo sono utili con trapianto allogenico, ovvero tra donatore e ricevente diversi contro leucemie, linfomi, talassemie, immunodeficienze e alcuni difetti metabolici.
Le cellule staminali del sangue cordonale sono emopoietiche, ovvero in grado di dare origine a tutte le cellule del sangue, globuli rossi, bianche e piastrine. Esse rappresentano pertanto una preziosa risorsa per rigenerare l'ambiente midollare danneggiato.
Come ha raccontato al Corriere.it Paolo Rebulla, ematologo, responsabile della Milano Cord Blood Bank: “Sappiamo che la metà delle persone trapiantate è oggi ancora viva, e per noi è grande traguardo.
Qualche mese fa abbiamo inviato in Cile una donazione conservata per 17 anni per una ragazzina che è stata trapiantata e ora sta bene. Di recente sono venuti a trovarci di persona i nonni di una bambina francese salvata da un trapianto di sangue ombelicale conservato nella nostra banca.
Le storie sono tante, e ognuna di questa ci dà la spinta a fare sempre di più”.

 di Redazione InformaSalus.it

Se cominciavano con la A c'erano più tasse da mettere

Lance e frecce già in uso più di 90 mila anni fa!. Eravamo meno primitivi del previsto.


E' da lungo tempo che gli archeologi dibattono sull'individuazione del momento in cui i primi uomini cominciarono a scagliare le prime frecce e lance contro prede di grosse dimensioni.
 La nuova tecnica ha rappresentato un notevole passo in avanti nell'efficacia della caccia, perché consentiva di uccidere una grossa preda ad una distanza di sicurezza, diminuendo decisamente i rischi per i cacciatori di un'incornata o di un morso. Tuttavia, prove concrete che aiutassero i ricercatori a datare in maniera più precisa l'introduzione di questi strumenti di caccia è finora stata deludente. Ma una nuova tecnica sviluppata da un archeologo australiano potrebbe dimostrare definitivamente che gli esseri umani hanno cominciato ad usare le prime lance tra i 90 mila e i 174 mila anni fa. La tecnica si basa sullo studio approfondito dei segni lasciati dalle armi primitive sulle ossa di antichi reperti animali, offrendo un metodo più preciso per determinare in che modo i cacciatori preistorici uccidevano le loro prede.
 L'Archeologo Corey O'Driscoll del sudest dell'Australia, ha cominciato ad interessarsi alle tracce lasciate dai cacciatori sulle ossa degli animali dopo aver letto di alcuni studi effettuati sulle ferite inferte dalle armi medievali sulle ossa degli esseri umani. Illuminato dall'idea, insieme ad un gruppo di 15 studenti dell'Università del Queensland, O' Driscoll ha ricreato alcune lance con punta di selce e delle frecce sul modello di quelle preistoriche.

Poi, come spiega il resoconto comparso su Science Now, il gruppo le ha scagliate contro alcune carcasse di agnello e di mucca. Dopo aver fatto bollire le carcasse per consentire un più rapido distacco della carne dalle ossa, O'Driscoll ha trovato 758 ferite sulle ossa che ha esaminato minuziosamente al microscopio. “Abbiamo trovato delle differenze fondamentali tra i segni inferti dalle armi e quelli provocati dalla macellazione dell'animale”, spiega O'Driscoll. L'esito dello studio ha mostrato, inoltre, che i segni lasciati dalle armi contenevano dei microframmenti di pietra che non comparivano nei segni di macellazione.
 I risultati hanno indotto O'Driscoll e la sua collega Jessica Thompson ad applicare la nuova tecnica di osservazione su tre antichi campioni di ossa di grandi mammiferi (una costola e due vertebre), osservando i segni da impatto con le armi. I due ricercatori hanno concluso che i segni sulle due vertebre risalgono ad un periodo compreso tra i 91 mila e i 98 mila anni fa, mentre quelli sulla costola sono collocabili in un arco di tempo compreso tra i 153 mila e i 174 mila anni fa, il che rende i campioni le testimonianze più antiche dell'utilizzo di armi a proiettile.

Molti archeologi sono rimasti convinti delle conclusioni di O'Driscoll, osservando con più chiarezza la differenza tra i segni di macellazione da quelli dei proiettili. 
Tra questi c'è Tiina Manne, dell'Università del Queensland la quale trova i risultati altamente persuasivi. “Questo ci suggerisce che la tecnologia a proiettile era in uso da almeno 95 mila anni”, dice la ricercatrice. “Si tratta di risultati molto eccitanti che può aiutare i ricercatori a distinguere i segni da impatto con proiettili su una enorme varietà di campioni.
 La nuova tecnica può contribuire a migliorare la nostra comprensione di quando è stata introdotta questa tecnologia in altri luoghi del pianeta”.

Le nuove leggi per migliorare la vita del nostro paese



MOLTO IMPORTANTE
Anzi direi basilare proporre queste leggi e naturalmente vararle subito
Utilissime per risolvere la crisi del nostro paese
Meno male che abbiamo legislatori cosi lungimiranti e interessati al benessere pubblico siamo davvero un popolo fortunato
Priorità del PD è l'attribuzione al Comune di Grassano della denominazione di "Città nazionale del presepe". stanziando 500MILA EURO!all'anno
BRAVIIIIIII!!!!!!Il comune di Grassano aveva unicamente bisogno di questo!?

Il ruolo delle api


Le api e gli altri insetti impollinatori hanno un valore e un ruolo essenziali nell'equilibrio degli ecosistemi.
Fino al 90% delle piante selvatiche e un terzo del cibo che mangiamo dipendono dal servizio di impollinazione offerto da api e altri insetti.
Se le api scomparissero, le conseguenze per la produzione e l'approvvigionamento di cibo sarebbero devastanti. 71 delle 100 colture più importanti a livello globale sono impollinate dalle api. In particolare, la produzione di pomodori, mele, fragole e mandorle subirebbe un vero e proprio tracollo senza api.
Il servizio di impollinazione naturale offerto dalle api vale ogni anno circa 265 miliardi di euro. Anche dal punto di vista economico, quindi, esiste tutto l'interesse a difenderle.
L’IMPATTO DELL’AGRICOLTURA INDUSTRIALE.
La più grande minaccia per le api arriva dai pesticidi chimici utilizzati nelle coltivazioni di stampo industriale. Sono stati individuati diversi pesticidi con effetti letali sulle api ,a partire dai pericolosissimi neonicotinoidi.
Queste sostanze chimiche altamente nocive attaccano il sistema nervoso centrale delle api e degli altri insetti impollinatori attraverso il nettare e il polline delle piante trattate, e anche attraverso la polvere rilasciata durante le operazioni di semina.
La moria delle api viene ricondotta anche all’espandersi delle monocolture, che mettono a rischio la biodiversità e distruggono gli ecosistemi naturali.
La disponibilità di piante differenti e quindi di una dieta variata, basata su tipi diversi di fiori, è essenziale per la sopravvivenza delle api. L'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN) stima che in poche decine di anni più di 20mila piante da fiore scompariranno.
A differenza delle api domestiche che vengono almeno in parte accudite dagli apicoltori, le api selvatiche hanno bisogno di habitat incontaminati per poter costruire le loro colonie.
Purtroppo, però, le aree incontaminate sono sempre più rare.

Senatore carica che viene data a chi ha ha dato lustro alla patria con( altissimi meriti )!!!!!!!!!





ROMA - "Volete farmi la multa?
Ma io sono un Senatore della Repubblica!
Dovete mettervi sull'attenti e farmi il saluto militare, altro che multa". La sindrome del "lei non sa chi sono io" colpisce ancora: stavolta tocca al senatore Pdl-Grande Sud Mario Ferrara.
Il senatore è stato fermato sabato a un posto di blocco in via Emerico Amari a Palermo e agli agenti che gli contestavano la mancata esposizione del tagliando assicurativo e la revisione scaduta della sua Audi A4 ha risposto scocciato.
Lo racconta Repubblica Palermo che dice che il battibecco tra uomini delle forze dell'ordine e il politico sarebbe andata avanti una 40ina di minuti.
Sul posto sarebbe anche dovuto intervenire un funzionario della questura per "mediare" la situazione. "Sono un senatore ed esigo il saluto militare”, diceva il politico, originario di Lercara Friddi, minacciando di chiamare con il cellulare il prefetto per metterlo a conoscenza della situazione.
Probabilmente Ferrara non sapeva che il saluto militare non è più previsto per i senatori dal 1985. Secondo quanto hanno riportato i due “irriducibili” poliziotti nella relazione consegnata al superiore, quando li ha visti continuare imperterriti a redigere il verbale, Ferrara “ha cominciato a fotografarli con il suo iPhone senza nessuna spiegazione logica”.
Prima di andare via, gli agenti gli hanno consegnato un verbale di 200 euro.

tratto da Leggo

Un artista bambina

















A soli cinque anni, Aelita Andre, australiana, è un'artista riconosciuta a livello internazionale ed attualmente espone in una personale all'Agora Gallery di New York.


L'esposizione, la seconda della pittrice bambina, è composta da 22 dipinti in colore acrilico, il cui prezzo varia dai 4.600 ai 12.900$ e sta avendo grande successo, come già la precedente, in cui tutte le opere esposte furono vendute in pochi giorni.




























Aelita è considerata un genio del colore, paragonata persino a Pollock, un talento libero e pieno di energia grazie al quale gli strati e gli spruzzi di colore creano impressioni cinetiche fantastiche.


















La sua tecnica è inconfondibile, la percezione artistica istintiva e potente, il risultato comunica un senso di eccitazione che stimola lo spettatore a ritrovare il bambino che c'è in sé.
E' arte astratta, talmente raffinata e complessa che la sua comprensione va ben al di là degli anni dell'artista.
Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...