Il castello di Gropparello è una rocca fortificata, nel comune omonimo in provincia di Piacenza.
La particolarità di questa imponente costruzione è la sua posizione. Si trova infatti arroccata su uno sperone roccioso, su uno strapiombo che finisce nelle acque del fiume Vezzeno.
Questa sua locazione gli ha dato il nome che porta, infatti Gropparello deriva dal termine celtico “Grop” che indica un ostacolo naturale, di tipo roccioso.
La sua posizione sulla roccia lo ha reso noto nel passato come rocca inespugnabile.
Il castello venne costruito sulla sede di un castrum romano, posto a difesa della via per Velleia.
Nel medioevo fu terreno di scontro tra Guelfi e Ghibellini, rappresentando l’unica roccaforte guelfa nel territorio piacentino.
Nei secoli passò nelle mani di diverse famiglie fino a che nel 1869 venne acquistato dal conte Ludovico Marazzani-Visconti che affidò il restauro all’architetto Camillo Guidotti.
Quest’ultimo aggiunse strutture neogotiche ed apertura di finestre nel mastio.
In seguito arrivò nelle mani della famiglia Gibelli, che lo aprì al pubblico e lo trasformò in un’opportunità commerciale offrendo visite guidate e allestendo ambienti tematici per i bambini.
Una leggende aleggia intorno a questo castello medievale teatro di una tragica vicenda.
Verso la metà del Duecento era signore di queste zone Pietrone da Cagnano, che un giornò partì per un viaggio lasciando sola la bella moglie Rosania Fulgosio.
Approfittando della situazione, Lancillotto Bracciforte, capitano del marchese Pallavicino, prese d’assedio il castello, ma affascinato dalla bellezza della giovane castellana se ne innamorò e desistette dai propri propositi belligeranti.
L’amore di Lancillotto era ricambiato da Rosania, e così i due divennero amanti.
Pietrone venne a sapere dell’accaduto da una perfida serva,e decise di vendicarsi.
Narcotizzata la moglie durante il suo ultimo sontuoso banchetto, la murò viva nelle segrete del castello ed ancora oggi, specie nelle notti di vento si sente una voce invocare aiuto…
Il castello è caratterizzato da tutti gli elementi di una vera e propria roccaforte compatta, nonostante abbia parti risalenti ad epoche diverse.
Mura merlate, cortili, torri e ponte levatoio, tutto questo lo rende un classico castello che sembra uscito dalle favole.
La torre è la parte più antica del castello, costruita proprio sulla sommità della rupe, il punto ideale per sorvegliare la città e avvistare l’arrivo di potenziali nemici dalla pianura padana.
Il castello è circondato da un grande parco, il primo parco emotivo d’Italia, dove animatori vestiti da guerrieri medievali intrattengono i bambini che si divertono con fiabe e racconti sugli esseri magici che abitano il bosco.
Fonte: viaggiare.moondo