domenica 3 novembre 2013
Deep Purple - Soldier Of Fortune
Ti ho raccontato spesso storie
su come abbia vissuto da sbandato
aspettando il giorno
in cui avrei preso la tua mano
e ti avrei cantato delle canzoni,
poi forse avresti detto
“vieni, sdraiati con me, amami”
e sarei certamente rimasto.
Ma sento che sto invecchiando
e le canzoni che ho cantato
riecheggiano lontano
come il suono
di un mulino che gira.
Penso che sarò per sempre
un mercenario.
Spesse volte sono stato un viaggiatore,
ho cercato qualcosa di diverso
nei tempi passati,
quando le notti erano fredde
ho vagato senza te
ma in quei giorni ho pensato che i miei occhi
ti hanno vista starmi vicina,
nonostante la cecità confonda
è chiaro che tu non sei qui.
Adesso sento che sto invecchiando
e le canzoni che ho cantato
riecheggiano lontano
come il suono
di un mulino che gira
Penso che sarò per sempre un mercenario.
Si, riesco a sentire il suono
di un mulino che gira
Penso che sarò per sempre
un mercenario.
Qualche idea per i regalini di Natale
Si possono in alternativa utilizzare pietrine, cocci di stoviglie, conchiglie di frutti di mare, legnetti colorati ecc
L'Italia incompiuta
Città dello Sport di Tor Vergata, Roma - 2006 "Sta diventando un elemento del paesaggio dell’Agro romano, come certe rovine di acquedotti o mausolei che si incontrano sulle strade consolari.
La copertura della Città dello Sport di Tor Vergata, progettata da Santiago Calatrava, è una sinuosa vela d’acciaio alta più di 70 metri.
Fa da tetto al più grande complesso sportivo mai progettato per la capitale: un palazzo dello Sport da 15 mila posti e un palanuoto da 8.000.
Ma il cantiere è chiuso, i lavori interrotti dal 2010. E nessuno sa quando e nemmeno se ricominceranno. Il progetto della Città dello Sport era nato per i Mondiali di nuoto del 2009 (trasferiti al Foro Italico per mancanza di tempo), poi era stato ampliato in previsione delle Olimpiadi del 2016 (candidatura ritirata), poi per quelle del 2020.
Quando il governo Monti ha bocciato anche questa candidatura, causa crisi, i finanziamenti pubblici sono finiti. Oggi l’unica speranza è trovare un investitore privato che scommetta sui ricavi della futura gestione e si accolli i 400 milioni di euro - da aggiungere ai 200 già spesi - necessari per completare l’opera (arredi, parcheggi e adeguamenti per la viabilità esclusi).
Ma Comune e Università di Tor Vergata non hanno ancora nemmeno emesso il bando di gara.
Così la spettacolare opera dell’architetto catalano resta accessibile solo agli studenti che vengono ad ammirarne le ardite soluzioni architettoniche.
E la Città dello Sport scivola nel limbo delle incompiute italiane
Michele Gravino su National Geographic Italia
Cose da non credere ....
Un’agenzia di viaggi giapponese si è specializzata su clienti decisamente insoliti: animali di peluche.
I “padroni” possono mandare in vacanza i propri orsetti di pezza ad un prezzo variabile tra i 15 e i 50 euro, a seconda delle dimensioni del pupazzo e della destinazione.
Ai proprietari vengono fornite le foto delle vacanze
I clienti sono per lo più persone che non possono andare in vacanza “in prima persona”, e mandano al posto loro gli animaletti di peluche.
Un’idea che può sembrare un po’ stralunata, ma sembra comporti benefici piscologici tutt’altro che secondari per chi manda in vacanza il proprio pupazzo.
E’ il caso di una cinquantunenne, intervistata da un giornale, che racconta di avere mandato il suo orsetto di peluche in vacanza perché desiderava viaggiare, ma una malattia le rendeva difficile camminare e quindi andare in vacanza era una cosa che aveva escluso.
Una volta viste le foto delle vacanze dell’orsetto, però, la donna ha trovato nuova motivazione e si è sottoposta a ulteriori cure mediche, che la hanno aiutata a riprendere a camminare.
http://notizie.delmondo.info
I “padroni” possono mandare in vacanza i propri orsetti di pezza ad un prezzo variabile tra i 15 e i 50 euro, a seconda delle dimensioni del pupazzo e della destinazione.
Ai proprietari vengono fornite le foto delle vacanze
I clienti sono per lo più persone che non possono andare in vacanza “in prima persona”, e mandano al posto loro gli animaletti di peluche.
Un’idea che può sembrare un po’ stralunata, ma sembra comporti benefici piscologici tutt’altro che secondari per chi manda in vacanza il proprio pupazzo.
E’ il caso di una cinquantunenne, intervistata da un giornale, che racconta di avere mandato il suo orsetto di peluche in vacanza perché desiderava viaggiare, ma una malattia le rendeva difficile camminare e quindi andare in vacanza era una cosa che aveva escluso.
Una volta viste le foto delle vacanze dell’orsetto, però, la donna ha trovato nuova motivazione e si è sottoposta a ulteriori cure mediche, che la hanno aiutata a riprendere a camminare.
http://notizie.delmondo.info
le pietre del sole vichinghe
Alcune saghe islandesi - racconti epici basati su veri episodi della storia vichinga - narrano delle cosiddette "pietre del sole", con cui gli antichi navigatori del grande Nord riuscivano a localizzare la posizione dell'astro per orientarsi anche nelle giornate nuvolose.
Ma come funzionavano queste pietre?
Le leggende nordiche parlano di misteriose "sunstones", pietre del sole, utilizzate per la navigazione con qualsiasi condizione climatica Un cristallo (splato)oblungo trovato nel relitto della Alderney, una nave britannica affondata nel 1592. potrebbe essere una ‘sunstone’, una pietra quasi mitologica usata dai navigatori vichinghi per trovare la rotta.
Lo afferma uno studio pubblicato dalla rivista Proceedings of the Royal Society A, secondo cui la pietra aveva la capacita’ di trovare il sole anche dietro alle nuvole o dopo il tramonto.
Nello studio i ricercatori dell’universita’ di Rennes hanno analizzato il cristallo scoprendo che e’ composto da calcite,queste antesignane delle moderne bussole sono esistite realmente e che il loro funzionamento non ha nulla di magico.
Infatti, per individuare la posizione del sole nascosto bisogna calcolare l'orientamento delle onde di luce lungo il percorso.
Anche in una giornata nuvolosa il cielo si presentava agli occhi dei Vichinghi come uno schema di anelli concentrici di luce polarizzata con il sole al centro: sfruttando un cristallo in grado di depolarizzare la luce è possibile calcolare la posizione degli anelli intorno al sole nascosto.
La calcite, una pietra molto ben conosciuta dai Vichinghi, caratterizzata dalla "birifrangenza", cioè dalla scomposizione di un raggio di luce in due raggi, che avviene quando esso attraversa particolari mezzianisotropi, a seconda della polarizzazione della luce. In altre parole, la luce che attraversa la calcite è divisa in due "fasci", che formano una doppia immagine sul lato più lontano. La luminosità di ciascuna immagine dipende dalla polarizzazione della luce.
Dunque, facendo passare della luce attraverso la calcite e cambiando l'orientamento del cristallo fino a che le proiezioni dei raggi sono ugualmente brillanti, è teoricamente possibile rilevare gli anelli concentrici della polarizzazione e di conseguenza la posizione del sole.
Ma la teoria è una cosa, la pratica un'altra.
Per vedere se la calcite è sufficientemente adatta alla navigazione, un team guidato dal professor Guy Ropars, ha provato a costruire una "sunstone" utilizzando un frammento di calcite proveniente dall'Islanda, che hanno inserito in un dispositivo di legno così che i fasci di luce provenienti dal cielo si riflettessero nel cristallo passando attraverso un piccolo foro e venissero proiettate le due immagini su una medesima superficie per confrontarle. Lo stesso esperimento è stato successivamente ripetuto in una giornata completamente nuvolosa prendendo le misure da un punto della Terra in cui conoscevano esattamente la traiettoria dei raggi del sole.
Se i Vichinghi sono stati così abili da utilizzare la calcite come pietra del sole (in alcuni insediamenti e tra i relitti delle navi vichinghe sono stati trovati reperti di calcite) hanno davvero potuto navigare anche nelle giornate nuvolose: il margine di errore nel calcolare la posizione esatta con questo metodo è appena dell'1%.
Ma come funzionavano queste pietre?
Le leggende nordiche parlano di misteriose "sunstones", pietre del sole, utilizzate per la navigazione con qualsiasi condizione climatica Un cristallo (splato)oblungo trovato nel relitto della Alderney, una nave britannica affondata nel 1592. potrebbe essere una ‘sunstone’, una pietra quasi mitologica usata dai navigatori vichinghi per trovare la rotta.
Lo afferma uno studio pubblicato dalla rivista Proceedings of the Royal Society A, secondo cui la pietra aveva la capacita’ di trovare il sole anche dietro alle nuvole o dopo il tramonto.
Nello studio i ricercatori dell’universita’ di Rennes hanno analizzato il cristallo scoprendo che e’ composto da calcite,queste antesignane delle moderne bussole sono esistite realmente e che il loro funzionamento non ha nulla di magico.
Infatti, per individuare la posizione del sole nascosto bisogna calcolare l'orientamento delle onde di luce lungo il percorso.
Anche in una giornata nuvolosa il cielo si presentava agli occhi dei Vichinghi come uno schema di anelli concentrici di luce polarizzata con il sole al centro: sfruttando un cristallo in grado di depolarizzare la luce è possibile calcolare la posizione degli anelli intorno al sole nascosto.
La calcite, una pietra molto ben conosciuta dai Vichinghi, caratterizzata dalla "birifrangenza", cioè dalla scomposizione di un raggio di luce in due raggi, che avviene quando esso attraversa particolari mezzianisotropi, a seconda della polarizzazione della luce. In altre parole, la luce che attraversa la calcite è divisa in due "fasci", che formano una doppia immagine sul lato più lontano. La luminosità di ciascuna immagine dipende dalla polarizzazione della luce.
Dunque, facendo passare della luce attraverso la calcite e cambiando l'orientamento del cristallo fino a che le proiezioni dei raggi sono ugualmente brillanti, è teoricamente possibile rilevare gli anelli concentrici della polarizzazione e di conseguenza la posizione del sole.
Ma la teoria è una cosa, la pratica un'altra.
Per vedere se la calcite è sufficientemente adatta alla navigazione, un team guidato dal professor Guy Ropars, ha provato a costruire una "sunstone" utilizzando un frammento di calcite proveniente dall'Islanda, che hanno inserito in un dispositivo di legno così che i fasci di luce provenienti dal cielo si riflettessero nel cristallo passando attraverso un piccolo foro e venissero proiettate le due immagini su una medesima superficie per confrontarle. Lo stesso esperimento è stato successivamente ripetuto in una giornata completamente nuvolosa prendendo le misure da un punto della Terra in cui conoscevano esattamente la traiettoria dei raggi del sole.
Se i Vichinghi sono stati così abili da utilizzare la calcite come pietra del sole (in alcuni insediamenti e tra i relitti delle navi vichinghe sono stati trovati reperti di calcite) hanno davvero potuto navigare anche nelle giornate nuvolose: il margine di errore nel calcolare la posizione esatta con questo metodo è appena dell'1%.
Continuano a incensarsi pubblicamente senza tenere conto che oggi non siamo più ignoranti (da ignorare non sapere)
Nel 2014 gli italiani pagheranno 1,1 miliardi di euro di tasse in più. Altro che proclami ottimistici di Letta, Saccomanni e compagnia. L'Ufficio studi della Cgia di Mestre, esaminando le disposizioni fiscali introdotte ddl Stabilità, ha calcolato che l'impatto economico delle nuove gabelle non sarà neutro.
Tutt'altro.
A fronte di poco più di circa 6,2 miliardi di euro di nuove entrate tributarie, le riduzioni di imposte e contributi ammonteranno a 5,1 miliardi.
Pertanto, il saldo per il contribuente è negativo per 1,1 miliardi che saranno incamerati (almeno sulla carta dall'Erario).
Il segretario degli artigiani di Mestre, Giuseppe Bortolussi ha già messo le mani avanti. «Il risultato è sottostimato: corriamo il pericolo che il saldo sia più pesante», ha dichiarato specificando che il prelievo della Trise, il nuovo tributo sui servizi che sostituirà Tares e Imu, potrebbe essere inasprito dai sindaci a caccia di nuove risorse nonostante la relazione tecnica della legge di Stabilità garantisca un risparmio di un miliardo di euro rispetto alle due precedenti imposte.
Tra le maggiori entrate spiccano i 2,6 miliardi di euro relativi al nuovo regime di trattamento delle perdite su crediti per banche e assicurazioni (che tuttavia assicureranno risparmi di imposta in futuro), i 940 milioni derivanti dall'incremento del bollo sul dossier titoli e gli 804 milioni dalla rivalutazione dei beni delle imprese. Tra le minori entrate, invece, si segnala il taglio del cuneo fiscale per un importo di 1,5 miliardi di euro, l'alleggerimento di un miliardo di euro dei premi Inail e il miliardo di euro di minore imposta ipotizzato in virtù dell'introduzione della Trise.
Anche per quanto riguarda le tasse sul lavoro c'è molta strada da percorrere.
L'Ocse ha infatti messo in evidenza che, con la crisi, le tasse sul lavoro sono aumentate.
Dal 2007 al 2012 il prelievo sulle buste paga dei lavoratori con famiglie a carico è passato dal 35,7 al 38,3%, a fronte di una media dei Paesi Ocse del 26,1 per cento.
Ecco perché ieri il Pdl è tornato alla carica. «È una manovra tassa-e-spendi: questa stangata va evitata, bisogna riscrivere la legge di Stabilità!», ha commentato il presidente della commissione Finanze della Camera, Daniele Capezzone. «Solo tasse, ora basta!», gli ha fatto eco Giancarlo Galan. «Qual è l'interesse del Pdl nel mantenere questo governo?», si è chiesta la senatrice Manuela Repetti. Stoccate che hanno fatto infuriare il viceministro dell'Economia, Stefano Fassina. «Il Pdl eviti polemiche strumentali: siamo impegnati a migliorare la legge di Stabilità», ha replicato ricordando gli 1,6 miliardi di riduzioni di imposte e precisando che 2,6 miliardi di maggiori entrate proverranno dalle banche i cui risparmi successivi allargheranno potenzialmente l'accesso al credito di famiglie e imprese.
Affermazioni temporaneamente vere: basta, infatti, un giro di vite dei sindaci sulla Trise per far saltare il banco. di Corrado Sforza Fogliani*
Non si può prescindere dal costituire un fronte comune anti-tasse. I parlamentari d'accordo con l'obiettivo di combattere un fiscalismo esagerato devono prendere coscienza che il tempo stringe, dato che il punto nodale di una svolta non può che essere la legge di Stabilità in discussione al Senato, che si conta di trasmettere blindata alla Camera.
È un fatto che il fiscalismo ha da tempo superato il limite della tollerabilità, imponendo addirittura ai cittadini imposte, come la Tasi, brutta copia dell'Imu.
La strada maestra sarebbe invece una vera Service tax, lasciando libertà ai Comuni sulle aliquote dei parametri nazionali, fissando solo un riferimento per i massimi ai contenuti dei loro bilanci, dando il via al vero federalismo.
Oggi invece sulla casa regna un'incertezza devastante relativamente ai versamenti e al peso fiscale delle molteplici imposte.
Unificare i primi, sarebbe un gioco da ragazzi, eppure non ci si pensa nemmeno, i sudditi devono pagare molte tasse e con mille triboli.
Un esempio eclatante è la tassa sulle case non locate.
La legge di Stabilità prevede che «il reddito degli immobili a uso abitativo non locati situati nello stesso comune nel quale si trova l'immobile adibito ad abitazione principale, assoggettati all'imposta municipale propria, concorre alla formazione della base imponibile dell'imposta sul reddito delle persone fisiche e delle relative addizionali nella misura del cinquanta per cento».
Si tratta del ripristino di un'imposta che era stata abolita nel 2011 da Berlusconi. La reintroduzione nasce anzitutto - com'è facile capire - dall'esigenza di «fare cassa» (frutterà infatti allo Stato, nel 2014, più di 500 milioni), con la consueta preferenza della nostra burocrazia e di certa classe politica a gravare sempre sugli immobili, nella noncuranza più assoluta dei gravi effetti già procurati a un settore di primaria importanza come l'edilizia e nell'intendimento di colpire (con facilità, perché sempre visibile) una ricchezza che peraltro non è più tale sia per l'abbattimento dei valori che si è avuto sia, soprattutto, perché si ha ricchezza solo quando una proprietà può essere realizzata sul mercato, cosa che proprio non si verifica oggi in Italia.
La reintroduzione dell'imposta è poi difesa con l'asimmetria esistente nel trattamento fiscale degli immobili non locati e degli immobili locati.
Al solito l'asimmetria non è stata superata eliminando il carico fiscale Irpef degli immobili locati ma ripristinando invece un'imposta per chi prima non l'aveva.
Da ultimo la reintroduzione è spiegata con la necessità della lotta all'evasione, presumendosi che gli immobili non locati siano in realtà locati irregolarmente.
Ancora una volta, si preferisce - ovviamente - incassare di più, piuttosto che disporre facili ispezioni.
Per queste «ragioni», si sceglie dunque di reintrodurre un'imposta di particolare iniquità.
Gli immobili in questione sono generalmente quelli che i locatori (per la stragrande maggioranza piccoli proprietari) intendono concedere in locazione, senza peraltro trovare - soprattutto in questo periodo - inquilini disponibili.
In molti casi gli immobili non vengono poi locati perché bisognosi di ristrutturazioni, per effettuare le quali i proprietari non dispongono dei mezzi necessari, data la mancanza totale, o quasi, di redditività della locazione.
Su tali immobili improduttivi di reddito i locatori sono comunque costretti, oltre che a pagare l'Imu (ad aliquota massima), a sostenere gli oneri propri di un bene come questo: contributi condominiali, spese di manutenzione, eccetera.
*Presidente di Confedilizia
tratto da Il Giornale.it - di Gian Maria De Francesco
Tutt'altro.
A fronte di poco più di circa 6,2 miliardi di euro di nuove entrate tributarie, le riduzioni di imposte e contributi ammonteranno a 5,1 miliardi.
Pertanto, il saldo per il contribuente è negativo per 1,1 miliardi che saranno incamerati (almeno sulla carta dall'Erario).
Il segretario degli artigiani di Mestre, Giuseppe Bortolussi ha già messo le mani avanti. «Il risultato è sottostimato: corriamo il pericolo che il saldo sia più pesante», ha dichiarato specificando che il prelievo della Trise, il nuovo tributo sui servizi che sostituirà Tares e Imu, potrebbe essere inasprito dai sindaci a caccia di nuove risorse nonostante la relazione tecnica della legge di Stabilità garantisca un risparmio di un miliardo di euro rispetto alle due precedenti imposte.
Tra le maggiori entrate spiccano i 2,6 miliardi di euro relativi al nuovo regime di trattamento delle perdite su crediti per banche e assicurazioni (che tuttavia assicureranno risparmi di imposta in futuro), i 940 milioni derivanti dall'incremento del bollo sul dossier titoli e gli 804 milioni dalla rivalutazione dei beni delle imprese. Tra le minori entrate, invece, si segnala il taglio del cuneo fiscale per un importo di 1,5 miliardi di euro, l'alleggerimento di un miliardo di euro dei premi Inail e il miliardo di euro di minore imposta ipotizzato in virtù dell'introduzione della Trise.
Anche per quanto riguarda le tasse sul lavoro c'è molta strada da percorrere.
L'Ocse ha infatti messo in evidenza che, con la crisi, le tasse sul lavoro sono aumentate.
Dal 2007 al 2012 il prelievo sulle buste paga dei lavoratori con famiglie a carico è passato dal 35,7 al 38,3%, a fronte di una media dei Paesi Ocse del 26,1 per cento.
Ecco perché ieri il Pdl è tornato alla carica. «È una manovra tassa-e-spendi: questa stangata va evitata, bisogna riscrivere la legge di Stabilità!», ha commentato il presidente della commissione Finanze della Camera, Daniele Capezzone. «Solo tasse, ora basta!», gli ha fatto eco Giancarlo Galan. «Qual è l'interesse del Pdl nel mantenere questo governo?», si è chiesta la senatrice Manuela Repetti. Stoccate che hanno fatto infuriare il viceministro dell'Economia, Stefano Fassina. «Il Pdl eviti polemiche strumentali: siamo impegnati a migliorare la legge di Stabilità», ha replicato ricordando gli 1,6 miliardi di riduzioni di imposte e precisando che 2,6 miliardi di maggiori entrate proverranno dalle banche i cui risparmi successivi allargheranno potenzialmente l'accesso al credito di famiglie e imprese.
Affermazioni temporaneamente vere: basta, infatti, un giro di vite dei sindaci sulla Trise per far saltare il banco. di Corrado Sforza Fogliani*
Non si può prescindere dal costituire un fronte comune anti-tasse. I parlamentari d'accordo con l'obiettivo di combattere un fiscalismo esagerato devono prendere coscienza che il tempo stringe, dato che il punto nodale di una svolta non può che essere la legge di Stabilità in discussione al Senato, che si conta di trasmettere blindata alla Camera.
È un fatto che il fiscalismo ha da tempo superato il limite della tollerabilità, imponendo addirittura ai cittadini imposte, come la Tasi, brutta copia dell'Imu.
La strada maestra sarebbe invece una vera Service tax, lasciando libertà ai Comuni sulle aliquote dei parametri nazionali, fissando solo un riferimento per i massimi ai contenuti dei loro bilanci, dando il via al vero federalismo.
Oggi invece sulla casa regna un'incertezza devastante relativamente ai versamenti e al peso fiscale delle molteplici imposte.
Unificare i primi, sarebbe un gioco da ragazzi, eppure non ci si pensa nemmeno, i sudditi devono pagare molte tasse e con mille triboli.
Un esempio eclatante è la tassa sulle case non locate.
La legge di Stabilità prevede che «il reddito degli immobili a uso abitativo non locati situati nello stesso comune nel quale si trova l'immobile adibito ad abitazione principale, assoggettati all'imposta municipale propria, concorre alla formazione della base imponibile dell'imposta sul reddito delle persone fisiche e delle relative addizionali nella misura del cinquanta per cento».
Si tratta del ripristino di un'imposta che era stata abolita nel 2011 da Berlusconi. La reintroduzione nasce anzitutto - com'è facile capire - dall'esigenza di «fare cassa» (frutterà infatti allo Stato, nel 2014, più di 500 milioni), con la consueta preferenza della nostra burocrazia e di certa classe politica a gravare sempre sugli immobili, nella noncuranza più assoluta dei gravi effetti già procurati a un settore di primaria importanza come l'edilizia e nell'intendimento di colpire (con facilità, perché sempre visibile) una ricchezza che peraltro non è più tale sia per l'abbattimento dei valori che si è avuto sia, soprattutto, perché si ha ricchezza solo quando una proprietà può essere realizzata sul mercato, cosa che proprio non si verifica oggi in Italia.
La reintroduzione dell'imposta è poi difesa con l'asimmetria esistente nel trattamento fiscale degli immobili non locati e degli immobili locati.
Al solito l'asimmetria non è stata superata eliminando il carico fiscale Irpef degli immobili locati ma ripristinando invece un'imposta per chi prima non l'aveva.
Da ultimo la reintroduzione è spiegata con la necessità della lotta all'evasione, presumendosi che gli immobili non locati siano in realtà locati irregolarmente.
Ancora una volta, si preferisce - ovviamente - incassare di più, piuttosto che disporre facili ispezioni.
Per queste «ragioni», si sceglie dunque di reintrodurre un'imposta di particolare iniquità.
Gli immobili in questione sono generalmente quelli che i locatori (per la stragrande maggioranza piccoli proprietari) intendono concedere in locazione, senza peraltro trovare - soprattutto in questo periodo - inquilini disponibili.
In molti casi gli immobili non vengono poi locati perché bisognosi di ristrutturazioni, per effettuare le quali i proprietari non dispongono dei mezzi necessari, data la mancanza totale, o quasi, di redditività della locazione.
Su tali immobili improduttivi di reddito i locatori sono comunque costretti, oltre che a pagare l'Imu (ad aliquota massima), a sostenere gli oneri propri di un bene come questo: contributi condominiali, spese di manutenzione, eccetera.
*Presidente di Confedilizia
tratto da Il Giornale.it - di Gian Maria De Francesco
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