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domenica 19 dicembre 2021

San Gregorio Armeno: la via dei presepi


 Nel periodo natalizio non può che trovare spazio per il racconto una delle vie più celebri di Napoli: San Gregorio Armeno.

Si colloca nel cuore della città partenopea tra la famosa Spaccanapoli e la via dei Tribunali ed è il cuore pulsante del Natale perché è qui che si trovano le note e numerosissime botteghe artigiane che ne fanno la via dei presepi più conosciuta d’Italia. 
Ogni maestro opera secondo tecniche che vengono tramandate per generazioni e conosce il significato simbolico di ogni personaggio. Ad attrarre i visitatori non è solo la tradizione di quest’arte secolare ma anche la capacità di rinnovarsi come con le statuette che riproducono o parodizzano i più famosi personaggi contemporanei.

San Gregorio Armeno è conosciuta anche come Strada Nostriana o via San Liguoro, ed è la strada di Napoli dove hanno sede le numerose botteghe dei maestri presepiali che creano le statuette fatte a mano e riproducono i protagonisti tradizionali del presepe, ma anche personaggi che non appartengono alla Natività classica.
Gli artigiani, infatti, hanno saputo cavalcare il cambiamento e hanno rinnovato i personaggi del presepe proponendo anche personaggi politici o sportivi, celebrità nostrane e personaggi famosi di tutto il mondo.

Un tempo San Gregorio Armeno era una strada di origine romana su cui si trovava il tempo consacrato alla dea Cerere, la divinità della terra e della fertilità.

 I cittadini vi si recavano portando in dono statuette votive di terracotta e per tale motivo la strada era ricca di botteghe artigiane che realizzavano gli ex voto.

In epoca altomedievale, sulle fondamenta dell’antico edificio templare fu edificato un monastero di monache dell’ordine di San Basilio.

 Queste, fuggite da Costantinopoli all’epoca delle epurazioni iconoclaste, vi si rifugiarono e portarono con loro le reliquie di San Gregorio, vescovo d’Armenia.

Con il tempo gli artigiani locali vennero incaricati dalle più ricche famiglie napoletane di produrre i personaggi dei Vangeli che erano parte della Natività cristiana e a partire dal Settecento, la tradizione del presepe napoletano portò San Gregorio Armeno ad essere nota come la via dei presepi.


Ancora oggi le pregiate produzioni degli artigiani vengono apprezzate dai visitatori provenienti da ogni parte del mondo, le botteghe sono aperte tutto l’anno ed è possibile osservare le maestranze all’opera, ma il momento migliore per ammirare queste opere d’arte è certamente il colorato e luminoso periodo delle festività natalizie.

I maestri del presepe di San Gregorio armeno sono dei veri virtuosi della realizzazione dei tipici presepi in sughero e dei personaggi in terracotta.
Ma la tradizione vuole anche che ogni maestro presepiale sappia consigliare perfettamente i clienti sulla scelta delle componenti del presepe. Conoscono e spiegano, infatti, il significato e la simbologia che si cela dietro ogni personaggio.
I personaggi e i pastori non riproducono meramente la fisionomia dei lavoratori di un tempo ma rappresentano un dipinto dell’anima che si esplicita in ogni dettaglio, in ogni movenza e in ogni abito rigorosamente cucito a mano.


A detta di tutti coloro che si sono recati in visita nella via dei presepi, l’acquisto è un vero e proprio viaggio culturale nella tradizione della città partenopea. 

Lontani dal trambusto delle città, i presepi e le statuette conservano un’atmosfera magica che non è possibile trovare in alcun luogo del mondo.

A completare gli elementi del presepe vi sono gli edifici che spesso sono azionati meccanicamente ed elettricamente per far muovere mulini a vento, cascate e tutte le botteghe che vengono riprodotte con le tecniche personali di ogni maestro e tramandate di generazione in generazione.

Gli artigiani poi entrano in competizione su chi riesca a creare la statuina più verosimigliante ai personaggi del mondo dello spettacolo e della politica, tanto che avere una propria caricatura a San Gregorio Armeno rappresenta una vera e propria consacrazione alla quale ambiscono molte personalità.

La tradizione è stata quindi in grado di seguire il corso dei tempi e rinnovarsi in un’arte che pur modernizzata sopravvive da secoli con il suo fascino intatto.

Fonte: meteoweb.

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