martedì 2 aprile 2013
La grande pagoda
A Roma il più grande tempio buddhista d'Europa Inaugurata il giorno di Pasqua la grande pagoda del tempio Hua Yi Si, che accoglierà le migliaia di fedeli della comunità cinese della capitale
Sono trascorsi quasi vent'anni da quando a Roma è stata inaugurata la più grande moschea d'Europa.
La domenica di Pasqua la capitale italiana ha mosso un altro passo verso il multiculturalismo religioso con l'inaugurazione del tempio buddhista cinese Hua Yi Si, che vanta a suo volta il primato il primato di essere il più grande dell’intero continente.
Tratto da NATIONAL GEOGRAPHIC Italia
Fotografia di Claudio Peri/ANSA |
Sono trascorsi quasi vent'anni da quando a Roma è stata inaugurata la più grande moschea d'Europa.
La domenica di Pasqua la capitale italiana ha mosso un altro passo verso il multiculturalismo religioso con l'inaugurazione del tempio buddhista cinese Hua Yi Si, che vanta a suo volta il primato il primato di essere il più grande dell’intero continente.
Tratto da NATIONAL GEOGRAPHIC Italia
Assolutamente Vergognoso ..... e questi sarebbero i detentori della fede?
Non è mai andato in onda in Italia;
è stato ripreso dalla TV polacca durante la visita di Benedetto XVI in Germania il 22/9/2011.
Guardate quanti Vescovi (probabilmente gli stessi che l'hanno indotto a dimettersi) indietreggiano rifiutandosi di stringergli la mano e il Papa con quale umiltà affronta questa umiliazione ripugnante da parte di chi crede di servire Cristo.
Quanto aveva ragione quando diceva di quanta superbia e autosufficienza c’è dentro la Chiesa riferendosi a quanti da dentro non accettano il Magistero e pretendono di fare una Chiesa a modo loro.
è stato ripreso dalla TV polacca durante la visita di Benedetto XVI in Germania il 22/9/2011.
Guardate quanti Vescovi (probabilmente gli stessi che l'hanno indotto a dimettersi) indietreggiano rifiutandosi di stringergli la mano e il Papa con quale umiltà affronta questa umiliazione ripugnante da parte di chi crede di servire Cristo.
Quanto aveva ragione quando diceva di quanta superbia e autosufficienza c’è dentro la Chiesa riferendosi a quanti da dentro non accettano il Magistero e pretendono di fare una Chiesa a modo loro.
Una lezione che TUTTI dovremmo imparare
Discorso di Thomas Sankara 1° Presidente del Burkina Faso all’Organizzazione dell'Unità Africana
Sankara venne ucciso il 15 ottobre 1987 insieme a dodici ufficiali, in un colpo di stato organizzato da un suo ex compagno d'armi (e poi suo braccio destro), l'attuale presidente del Burkina Faso,
Blaise Compaoré con l'appoggio di Francia e Stati Uniti d'America.
Prima Parte
Thomas Sankara è l'ex-presidente del Burkina Faso, paese tra i più poveri dell'Africa ed ex-colonia francese.
In soli 4 anni di governo riuscì a risollevare il suo paese oppresso dalla fame e dalla povertà e lo fece sfruttando le esigue risorse che questo poteva offrire. In questo video il suo famoso "discorso sul debito" in cui esprime una forte opposizione al pagamento del debito che tutt'oggi opprime la libertà e lo sviluppo dei paesi africani.
Questo discorso gli costerà l'inimicizia di Francia e America che, nell Ottobre del 1987, lo fecero assassinare.
Thomas Sankara moriva all'età di soli 38 anni lasciando moglie e figli e un paese che sarebbe presto ritornato nella povertà.
Seconda parte
Le parole di questo Presidente
« Il debito pubblico nella sua forma attuale, controllata e dominata dall’imperialismo, è una riconquista dell’Africa sapientemente organizzata, in modo che la sua crescita e il suo sviluppo obbediscano a delle norme che ci sono completamente estranee.
In modo che ognuno di noi diventi schiavo finanziario, cioè schiavo assoluto, di coloro i quali hanno avuto l’opportunità, l’intelligenza, la furbizia, di investire da noi con l’obbligo di rimborso. »
(Thomas Sankara )
« Per l'imperialismo è più importante dominarci culturalmente che militarmente.
La dominazione culturale è la più flessibile, la più efficace, la meno costosa.
Il nostro compito consiste nel decolonizzare la nostra mentalità. »
(Thomas Sankara)
« Parlo in nome delle madri che nei nostri Paesi impoveriti vedono i propri figli morire di malaria o di diarrea, senza sapere dei semplici mezzi che la scienza delle multinazionali non offre loro, preferendo investire nei laboratori cosmetici o nella chirurgia plastica a beneficio del capriccio di pochi uomini e donne il cui fascino è minacciato dagli eccessi di assunzione calorica nei loro pasti, così abbondanti e regolari da dare le vertigini a noi del Sahel... » (Thomas Sankara)
In un discorso tenuto ad Addis Abeba in Etiopia, Sankara suggerì l'istituzione di un nuovo fronte economico africano che si potesse contrapporre a quello europeo e statunitense.
Soppresse molti dei privilegi detenuti sia dai capi tribali, sia dai politici, e attraverso dichiarazioni e gesti molto chiari, applicò con grande coerenza le sue idee.
Ad Esempio:
Il suo governo incluse un grande numero di donne, condannò l'infibulazione e la poligamia, promosse la contraccezione.
Fu il primo governo africano a dichiarare che l'AIDS era la più grande minaccia per l'Africa.
Fece costruire centri sanitari in ogni villaggio burkinabé (l’Unicef definì la campagna di vaccinazione effettuata sui bambini, la più grande registrata nel mondo) e cantieri per opere idrauliche, creando un Ministero dell’Acqua.
Sua madre e i suoi collaboratori viaggiavano sempre in classe economica e a ranghi ridotti nelle visite diplomatiche;
Vendette la maggior parte delle Mercedes in forza al governo e proclamò l'economica Renault 5, automobile ufficiale dei ministri.
Volle costruire la "ferrovia del Sahel", una linea che collega Ouagadougou al confine con il Niger, nonostante molti economisti non lo ritenessero un progetto redditizio.
Tale opera, successivamente ampliata, costituisce tuttora la principale via di comunicazione del Paese.
Durante un suo discorso all'ONU il 4 ottobre 1984, avanzò la richiesta di sospensione di Israele e di espulsione del Sudafrica dalle Nazioni Unite che all'epoca deteneva in prigione il leader carismatico Nelson Mandela, simbolo della lotta contro l'apartheid.
Lottò contro la corruzione, promosse la riforestazione, l'accesso all'acqua potabile per tutti, e fece dell'educazione e della salute le priorità del suo governo.
L'obiettivo di Sankara era la cancellazione del debito internazionale: cancellazione ottenibile soltanto se richiesta all'unisono da tutte le nazioni africane.
Non ebbe successo.
Gli riuscì invece l'obiettivo di dare due pasti e 10 litri di acqua al giorno a ciascun abitante.
Alla sua morte il Burkina Faso ripiombò nel dramma della povertà.
La statua dei figli di Cleopatra e Antonio
I due gemelli Alessandro Helios e Cleopatra Selene, figli del triumviro della Repubblica romana Marco Antonio e della regina Cleopatra VII, fanno la loro comparsa nel palcoscenico dell’arte antica, identificati in un gruppo scultoreo conservato al museo del Cairo da Giuseppina Capriotti, egittologa dell’Istituto di studi sulle civiltà italiche e del Mediterraneo antico del Consiglio nazionale delle ricerche (Iscima-Cnr).
“Antonio e Cleopatra ebbero due gemelli e un maschio, chiamato Tolomeo Filadelfo. Dei tre figli, la sola immagine finora nota era quella di Selene, sposa di re Giuba II, rappresentata sul verso di una moneta e in una scultura”, spiega la ricercatrice. “I maschi, dopo il suicidio dei loro genitori, ebbero presumibilmente un triste destino, al pari di Cesarione, l’altro figlio che Cleopatra aveva avuto da Giulio Cesare. Ottaviano Augusto, dopo la conquista dell’Egitto, li fece sfilare durante il trionfo per poi affidarli alla sorella Ottavia minore con apparente magnanimità. Successivamente, dei figli di Antonio e Cleopatra si perdono le tracce dal punto di vista storico e anche artistico”.
Le efferate abitudini della famiglia giulio-claudia nei confronti dei dinastici potenzialmente pericolosi non lasciano molti dubbi sulla loro fine e l’oscuramento iconografico è probabilmente dovuto a questo.
A fare luce arriva ora l’analisi di un reperto rinvenuto in un tempio dedicato ad Hathor, nella città di Dendera in Alto Egitto, e conservato al museo del Cairo.
La scultura, alta circa un metro, mostra un bambino e una bambina che si abbracciano, affiancati da due serpenti. “Il capo dei bambini è sormontato da due dischi con inciso l’occhio-udjat, identificabili con sole e luna.
Il maschio ha dei riccioli corti e una treccia laterale, tipica dei bambini egiziani, la femmina porta un’acconciatura a grandi ciocche raccolte, molto simile a quella di alcune regine tolemaiche, in particolare di Cleopatra”, continua Capriotti. “Lo stile delle figure, in particolare quello delle teste, richiama i modi della cosiddetta scultura greco-egizia. L’opera, che è esemplare nel mostrare l’innovativo dialogo tra cultura egizia ed ellenistica, è stilisticamente affine a un’altra statua rinvenuta a Dendera rappresentante Pakhom, personaggio di alto rango, datata tra il 50 e il 30 a. C”.
Il legame tra la scultura e la dinastia macedone dei Tolemei che governarono l’Egitto dopo la morte di Alessandro Magno (323 a.C.), e in particolare con Cleopatra che ne fu l’ultima rappresentante, è pertanto evidente. “Considerato inoltre che la regina ebbe un ruolo importante nella decorazione del tempio di Dendera, dove compare in un rilievo monumentale, in abiti faraonici, insieme col figlio Cesarione”, prosegue la ricercatrice. Ma come si arriva alla convinzione che la scultura rappresenti i due gemelli?
“Nel mito egizio compaiono i gemelli Shu e Tefnet, figli del dio Atum e conosciuti come i suoi ‘occhi’, cioè il sole e la luna. L'abbraccio dei due bambini potrebbe quindi alludere alle notti di plenilunio, quando secondo il mito i due corpi celesti si univano, ma anche con un’eclisse di sole che sarebbe avvenuta durante il riconoscimento dei gemelli di Cleopatra da parte di Marco Antonio”, continua Capriotti. “Fu per questo che i bambini presero i nomi aggiuntivi di Helios e Selene, a indicarne il legame celeste e mitizzarne la nascita gemellare”.
Il gruppo è perciò identificabile come la prima raffigurazione nota di Alessandro e Cleopatra, secondo una notevole elaborazione. “Se nel mito egizio la luna è una divinità maschile, nella scultura i generi sono invertiti secondo la tradizione greca”, conclude Capriotti. “Cleopatra VII, pur proiettata verso il Mediterraneo, guardava con interesse alla tradizione egizia e la reinterpretazione dell’opera attesta questa sintesi tra le due grandi tradizioni”.
Un fantastico ristorante sott'acqua !
L’Ithaa Undersea Restaurant (alle Maldive) è un ristorante veramente unico situato ben 5 metri sotto il livello del mare, che offre una vista panoramica in mezzo all’Oceano. Per arrivarci bisogna prendere una scalinata che parte dalla spiaggia e che arriva all’interno del locale, che come potete vedere dalle foto è immerso nelle acque del famoso arcipelago. Per coprirlo, sono state utilizzate delle apposite lastre di vetro trasparenti, grazie alle quali la clientela può vedere il mare e ciò che succede al suo interno con una visione a 270 gradi. All’interno del locale possono cenare solo 12 persone contemporaneamente.
La felicità
C’è un’ape che se posa
su un bottone de rosa:
lo succhia e se ne va…
Tutto sommato, la felicità
è una piccola cosa.
Trilussa
Autismo
L'autismo, chiamato originariamente Sindrome di Kanner, è considerato dalla comunità scientifica internazionale un disturbo che interessa la funzione cerebrale; la persona affetta da tale patologia mostra una marcata diminuzione dell'integrazione sociale e della comunicazione.
Attualmente risultano ancora sconosciute le cause di tale manifestazione L'incidenza varia da 5 a 50 persone su 10.000, a seconda dei criteri diagnostici impiegati, che si sono sviluppati e migliorati nel corso del tempo.
Colpisce prevalentemente i soggetti maschili con un tasso dalle due alle quattro volte (e a volte anche sei/otto volte) superiore rispetto al sesso femminile; si manifesta quasi sempre entro i primi 3 anni di vita.
Prima del Ventesimo secolo non esisteva il concetto clinico di autismo; tra i precursori della ricerca di merito nel XIX secolo, vi fu anche John Langdon Down (che nel 1862 scoprì la sindrome che porta il suo nome), e che aveva approfondito alcune manifestazioni cliniche che oggi verrebbero classificate come autismo e Ludwig Binswanger per il quale “l’autismo consiste nel distacco dalla realtà, insieme con una prevalenza più o meno marcata della vita interiore”
Costituiscono fattori di rischio, oltre a possibili anomalie genetiche e metaboliche, pregressi episodi familiari di autismo o di altri disordini pervasivi dello sviluppo.
Altro fattore di rischio è la nascita pretermine del bambino, in particolare se vi è un peso alla nascita notevolmente sotto la media.
Altro ipotetico fattore di rischio come possibile causa di sviluppo dell'autismo sarebbe la carenza di vitamina D durante la gravidanza.
Sintomatologia
Normalmente i sintomi si manifestano come un ritiro autistico (nel senso di comportamenti notevolmente anomali e non sempre comprensibili, a causa dei quali la persona si trova esposta a un alto rischio di isolamento sociale), dovuto a gravi alterazioni nelle aree funzionali descritte qui di seguito:
Comunicazione verbale e non verbale
Circa il 50% dei soggetti con autismo non acquisisce, o molto limitatamente, capacità di espressione mediante canale verbale tuttavia studi longitudinali, più recenti, individuano una percentuale inferiore al 20%.
I soggetti che sono in grado di utilizzare il linguaggio si esprimono in molte occasioni in modo bizzarro; spesso ripetono parole, suoni o frasi sentite pronunciare (ecolalia).
L'ecolalia può essere immediata (ripetizione di parole o frasi subito dopo l'ascolto), oppure ecolalia differita (ripetizione a distanza di tempo di frasi o parole sentite in precedenza).
Anche se le capacità imitative sono integre, queste persone spesso hanno notevoli difficoltà a impiegare i nuovi apprendimenti in modo costruttivo a situazioni diverse da quelle che li hanno generati in prima istanza.
Interazione sociale
Gli autistici mostrano un'apparente carenza di interesse e di reciprocità relazionale con gli altri; tendenza all'isolamento e alla chiusura sociale; apparente indifferenza emotiva agli stimoli o, al contrario, ipereccitabilità agli stessi; difficoltà a instaurare un contatto visivo diretto: il bambino che intorno ai due anni di età continui a evitare lo sguardo degli altri mostra, secondo diversi studi, una maggiore possibilità di sviluppare l'autismo.
Gli autistici hanno difficoltà nell'iniziare una conversazione o a rispettarne i "turni", oltre a difficoltà a rispondere alle domande e a partecipare alla vita o ai giochi di gruppo.
Non è infrequente che bambini affetti da autismo vengano inizialmente sottoposti a controlli per verificare una sospetta sordità, dal momento che non mostrano apparenti reazioni (proprio come se avessero problemi uditivi) quando vengono chiamati per nome.
Immaginazione o repertorio di interessi
Di solito un limitato repertorio di comportamenti viene ripetuto in modo ossessivo; si possono osservare posture e sequenze di movimenti stereotipati (per es. torcersi o mordersi le mani, sventolarle in aria, dondolarsi, compiere complessi movimenti del capo, ecc.) detti appunto stereotipie.
Queste persone possono manifestare eccessivo interesse per oggetti o parti di essi, in particolare se hanno forme tondeggianti o possono ruotare (palle ovali, biglie, trottole, eliche, ecc.).
Talvolta la persona affetta da autismo tende ad astrarsi dalla realtà per isolarsi in una sorta di "mondo virtuale", in cui si sente di vivere a tutti gli effetti (dialogando talora con personaggi inventati).
Pur mantenendo in molti casi la consapevolezza del proprio fantasticare, è con fatica e solo con delle sollecitazioni esterne (suoni improvvisi, richiami di altre persone) che riesce a essere in varia misura partecipe nella vita di gruppo.
Attualmente risultano ancora sconosciute le cause di tale manifestazione L'incidenza varia da 5 a 50 persone su 10.000, a seconda dei criteri diagnostici impiegati, che si sono sviluppati e migliorati nel corso del tempo.
Colpisce prevalentemente i soggetti maschili con un tasso dalle due alle quattro volte (e a volte anche sei/otto volte) superiore rispetto al sesso femminile; si manifesta quasi sempre entro i primi 3 anni di vita.
Prima del Ventesimo secolo non esisteva il concetto clinico di autismo; tra i precursori della ricerca di merito nel XIX secolo, vi fu anche John Langdon Down (che nel 1862 scoprì la sindrome che porta il suo nome), e che aveva approfondito alcune manifestazioni cliniche che oggi verrebbero classificate come autismo e Ludwig Binswanger per il quale “l’autismo consiste nel distacco dalla realtà, insieme con una prevalenza più o meno marcata della vita interiore”
Costituiscono fattori di rischio, oltre a possibili anomalie genetiche e metaboliche, pregressi episodi familiari di autismo o di altri disordini pervasivi dello sviluppo.
Altro fattore di rischio è la nascita pretermine del bambino, in particolare se vi è un peso alla nascita notevolmente sotto la media.
Altro ipotetico fattore di rischio come possibile causa di sviluppo dell'autismo sarebbe la carenza di vitamina D durante la gravidanza.
Sintomatologia
Normalmente i sintomi si manifestano come un ritiro autistico (nel senso di comportamenti notevolmente anomali e non sempre comprensibili, a causa dei quali la persona si trova esposta a un alto rischio di isolamento sociale), dovuto a gravi alterazioni nelle aree funzionali descritte qui di seguito:
Comunicazione verbale e non verbale
Circa il 50% dei soggetti con autismo non acquisisce, o molto limitatamente, capacità di espressione mediante canale verbale tuttavia studi longitudinali, più recenti, individuano una percentuale inferiore al 20%.
I soggetti che sono in grado di utilizzare il linguaggio si esprimono in molte occasioni in modo bizzarro; spesso ripetono parole, suoni o frasi sentite pronunciare (ecolalia).
L'ecolalia può essere immediata (ripetizione di parole o frasi subito dopo l'ascolto), oppure ecolalia differita (ripetizione a distanza di tempo di frasi o parole sentite in precedenza).
Anche se le capacità imitative sono integre, queste persone spesso hanno notevoli difficoltà a impiegare i nuovi apprendimenti in modo costruttivo a situazioni diverse da quelle che li hanno generati in prima istanza.
Interazione sociale
Gli autistici mostrano un'apparente carenza di interesse e di reciprocità relazionale con gli altri; tendenza all'isolamento e alla chiusura sociale; apparente indifferenza emotiva agli stimoli o, al contrario, ipereccitabilità agli stessi; difficoltà a instaurare un contatto visivo diretto: il bambino che intorno ai due anni di età continui a evitare lo sguardo degli altri mostra, secondo diversi studi, una maggiore possibilità di sviluppare l'autismo.
Gli autistici hanno difficoltà nell'iniziare una conversazione o a rispettarne i "turni", oltre a difficoltà a rispondere alle domande e a partecipare alla vita o ai giochi di gruppo.
Non è infrequente che bambini affetti da autismo vengano inizialmente sottoposti a controlli per verificare una sospetta sordità, dal momento che non mostrano apparenti reazioni (proprio come se avessero problemi uditivi) quando vengono chiamati per nome.
Immaginazione o repertorio di interessi
Di solito un limitato repertorio di comportamenti viene ripetuto in modo ossessivo; si possono osservare posture e sequenze di movimenti stereotipati (per es. torcersi o mordersi le mani, sventolarle in aria, dondolarsi, compiere complessi movimenti del capo, ecc.) detti appunto stereotipie.
Queste persone possono manifestare eccessivo interesse per oggetti o parti di essi, in particolare se hanno forme tondeggianti o possono ruotare (palle ovali, biglie, trottole, eliche, ecc.).
Talvolta la persona affetta da autismo tende ad astrarsi dalla realtà per isolarsi in una sorta di "mondo virtuale", in cui si sente di vivere a tutti gli effetti (dialogando talora con personaggi inventati).
Pur mantenendo in molti casi la consapevolezza del proprio fantasticare, è con fatica e solo con delle sollecitazioni esterne (suoni improvvisi, richiami di altre persone) che riesce a essere in varia misura partecipe nella vita di gruppo.
Lo yacht con l'isola tropicale
Forse il nome dirà poco ai comuni mortali, ma la Yacht Island Design è un'azienda inglese leader nella realizzazione di yacht di lusso e fuori dal comune... e non si esagera quando si parla di lusso...
Si potrebbe far galoppare la fantasia in fatto di comfort ed agi su una barca, ma credo che nessuno arriverebbe a pensare di poter usufruire a bordo di una nave, progettata per clienti estremamente ricchi, raffinati (e concedetemi, un tantino stravaganti) di un'isola tropicale, con tanto di vulcano fiumi e palme.
Ecco la loro ultima ideazione, dal nome esotico: il Tropical Paradise Island.
Già il nome indica la peculiarità di questo yacht di 90 mt. che sembra proprio un'isola tropicale a motore con tanto di vulcano artificiale da cui nasce una cascata che sfocia nella piscina a poppa.
L'idea di fondo sembra essere stata quella di creare uno yacht che sia non solo un mezzo di trasporto ma, volendo, la meta stessa della vacanza, non avendo nulla da invidiare alle splendide spiagge caraibiche.
Gli allestimenti sono personalizzabili in base alle esigenze e ai gusti personali.
Ovviamente si rivolge ad una clientela selezionata (per così dire, visti i costi) e ristretta nel numero...
Tra gli altri servizi di bordo: un cinema, una palestra, un centro benessere e una sala giochi, oltre alla caratteristica unica di un accesso alla “spiaggia” che può essere usato come punto di uscita anche per gli sport acquatici.
Potremmo dire roba da ricchi... con troppi soldi e troppo tempo libero... intanto le immagini parlano chiaro... assolutamente fuori dal comune!!!
Il passaggio utilizzato da Annibale per attraversare le Alpi
“Cento elefanti aveva Annibale quando Annibale attraversò le Alpi” è un verso di una filastrocca che rimane in testa, insieme a “Annibale attraversò le Alpi, con i suoi cavalieri, i suoi lancieri e i suoi elefanti”.
Ciò che Annibale, il comandante cartaginese, fece nel 218 a.C. è ben noto: “Userò fuoco e ferro per fermare il destino di Roma”, giurò all’inizio della campagna. Essendo Roma pronta ad attaccare Cartagine passando per la Sicilia, egli decise che il modo migliore per contrastare i Romani era dall’alto.
Il suo esercito, composto da più di 30.000 fanti, 5.000 cavalieri e 37 elefanti da battaglia, marciò durante l’autunno dal Marocco alla Spagna, che aveva già conquistato.
Quando raggiunsero le Alpi, alcuni soldati morirono per il gelo, mentre altri morirono precipitando nei burroni; solo metà di loro raggiunse l’Italia settentrionale.
Infuriano ancora le discussioni riguardo il punto esatto dove avvenne l’attraversamento delle Alpi. Mentre c’è accordo generale sul fatto che Annibale risalì il Rodano da Avignone fin quasi a Valence, da quel punto in poi ogni valle e ogni passo è stato considerato un possibile punto di passaggio tra le montagne verso la pianura del Po, vicino a Torino.
Nel 1959, un elefante chiamato Jumbo è stato portato sul Col du Clapier da una spedizione britannica (British Alpine Hannibal Expedition) per dimostrare la praticabilità di quel percorso. Questa avventura è stata immortalata nel libro di John Hoyte, Trunk Road for Hannibal.
Nel 1988, il giocatore di cricket Ian Botham fece la stessa cosa, ma con tre elefanti, per sostenere le organizzazioni che combattono la leucemia. Tre diversi percorsi sono stati proposti, partendo dal Col du Mont Cenis a nord fino al Col Agnel, posto 60km quasi esattamente a sud di esso.
Nello studio più recente, il geomorfologo William Mahaney e i suoi colleghi hanno esaminato le prove presenti nelle fonti classiche.
“Come documentato da Polibio e Livio nella letteratura antica, l’esercito di Annibale fu bloccato da una frana su due livelli nel versante sottovento delle Alpi, uno strato di detriti di notevole volume”, hanno puntualizzato nella rivista Archaeometry.
“L’unica formazione di questo tipo si trova sotto il Colle delle Traversette, 2.600 metri sopra il livello del mare, un ammasso di detriti di volume sufficiente a bloccare l’esercito cartaginese.”
“Le caratteristiche della frana sono meglio visibili lateralmente o dal basso, dove un sottile strato di detriti giace sopra ad una massa di detriti molto più grande e consistente. Il sentiero attraversa una ripida pendenza rocciosa collegata ad una frana su due livelli, proprio come descrisse Polibio più di 2.150 anni fa.
” Il sentiero è stato puntellato con una massicciata spessa tra uno e due metri, e la squadra del Dott. Mahaney ritiene che prove di quest’opera possano sopravvivere ancora: “Lo sforzo di tre giorni per costruire un passaggio attraverso la frana deve sicuramente aver comportato l’abbandono o la perdita degli strumenti usati dalle truppe di Annibale per preparare un sentiero con sufficiente zavorra per sopportare il passaggio di salmerie, cavalli e elefanti.”
Secondo Livio, Annibale ordinò di tagliare dei tronchi, legarli intorno alle rocce e dar loro fuoco.
Quando si raggiungeva una temperatura elevata, sulle rocce veniva gettato dell’aceto, spaccando e frantumando in questo modo molte rocce e permettendone la rimozione da parte degli ingegneri di Annibale.
Gli studi di Mahaney, nel libro Hannibal’s Odyssey, suggeriscono che la quota dove si potevano trovare alberi era più alta nei tempi antichi, quindi ci sarebbe stata disponibilità di legname; oggi, quella zona è priva di alberi.
Finora, comunque, non ci sono prove di rocce frantumate con il fuoco sul Colle delle Traversette, sebbene per altri versi combaci con le descrizioni antiche.
Il sito è l’unica zona dove frane e scivolamenti di rocce bloccavano una strada esistente, e dove potrebbero essere datati plausibilmente al periodo giusto.
Per molti aspetti, “questo luogo soddisfa i requisiti delineati da Livio e Polibio”, concludono i ricercatori.
Fonte: Times Online
Vita
Più percepiamo di quanta bellezza siamo circondati
e più l'emozione ci riporta alla nostra essenza,
al Senso,a ciò che realmente siamo
Ed è solo dentro questo stato che siamo Vivi
e creativi poichè noi
Siamo Vita!
Non ci soffermiamo più
a guardare verso l'alto,
verso il cielo...
e perderci un attimo nell'infinito,
per osservare le nuvole
che si rincorrono
verso mete sconosciute
sospinte dal vento.
Non abbiamo tempo !
Per guardare
l'imperioso spettacolo
del sorgere del sole
e godere
dei tramonti infuocati,
dell'apparire della luna
che ci invita a sognare,
delle stelle
che con il loro luccichio
sembrano voler rallegrare
l'oscurità della notte.
Che dire poi,
del mare meraviglioso,
questa immensa distesa d'acqua
dal carattere mutevole,
che da millenni unisce
i quattro punti cardinali del pianeta
e consente all'umanità di vivere.
Che dire dei monti,
dei prati e delle cime innevate,
dei laghi e dei torrenti
che ci offrono
uno spettacolo indimenticabile.
Non abbiamo tempo !
Giovanni Paolo II
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