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sabato 13 luglio 2013

Il tutto con uno straordinario senso del dettaglio che riporta, in poco più di due minuti, il paziente lavoro che le piante conducono, in silenzio, nell'arco di molte settimane.

Lago Turkana


Giungere al Turkana è un'esperienza unica, un viaggio a ritroso nel tempo.
 Certo non sarà come quando il conte Samuel Teleki lo scoprì la prima volta il 5 Marzo 1888, ma vi assicuriamo che ben poco è cambiato. Qui le lancette dell'orologio sembrano essersi fermate, i granellini di sabbia della clessidra temporale giacciono immobili come i giganteschi coccodrilli sulle rive del lago. 
 Situato ai confini settentrionali del Kenya con l'Etiopia, si trova in una vasta depressione continentale funestata da immani eventi geologici. 
Quasi tutta l'area, ma in modo particolare la zona meridionale è di una desolazione sconvolgente, con enormi distese di roccia lavica da cui spuntano isolate e sparute acacie. E' qui che troviamo i vulcani Teleki e Nabuyaton "lo stomaco d'elefante" dei Turkana. Lungo 257 km e largo all'incirca 31 km il Turkana più che un lago, è quasi un mare interno; l'elevata evaporazione e la siccità in questi ultimi secoli ne stanno modificando i tratti.
 Unico affluente il fiume Omo che dall'Etiopia riversa enormi quantità di limo e sedimenti. Altissima è l'alcalinità delle acque dovuta ad una forte percentuale di carbonato di sodio. Diverse le interpretazioni e gli appellativi con cui è conosciuto: Mare di giada, lago degli inganni, ma quello che appare univoco è l'idea di trovarsi in un'Africa ancora autentica, pura e quasi intatta, un luogo per certi versi ancestrale….fortunatamente ancora lontano dal turismo di massa.

Due i fattori ambientali che contribuiscono al suo isolamento: le condizioni quasi estreme del territorio con temperature che oscillano in tutto l'anno tra i 40 e i 60 gradi, l'unico momento di sollievo è al tramonto quando dalle pendici meridionali del monte Kulal, si alza un vento continuo che frusta i ciuffi delle acacie, dando l'impressione di attimi effimeri di freschezza.
 Le vie di accesso tutt'altro che facili piste dure e faticose scoraggiano i più. Comunque se siete appassionati di antropologia, archeologia, geologia e vi interessano le popolazioni autentiche dovete assolutamente venire qui.
 Loyangalani, sulla riva sud orientale del lago è l'unico centro abitato; attorno ad esso sono sorti tre villaggi e dalla forma delle capanne è possibile riconoscerne l'etnia. Quelle a cupola ricoperte con pelli e foglie di palma sono dei samburu; a tucul ed interamente di paglia sono dei turkana; quelle di forma quadrata ed il tetto in paglia sono dei rendille e rappresentano un bell'esempio di convivenza e di integrazione. C'è un lodge gestito da un tedesco, un campeggio con piscina ed un altro gestito da un'intraprendente donna samburu con capanne in perfetto stile turkana, proprio dietro al ristorante di Ciongo (un somalo trasferitosi con la famiglia) famoso per le tilappia alla griglia. C'è anche una missione della Consolata vicino all'unica sorgente di acqua calda. Dall'oasi si possono fare delle escursioni sulle rive del lago a visitare i villaggi El molo, gli unici che vivono ancora di pesca traendone un minimo di beneficio. I pesci tilappia e il raro persico del Nilo sono la loro dieta principale. I pesci raccolti vengono fatti seccare e scambiati a Loyangalani con il necessario per vivere.

Purtroppo l'isolamento naturale li sta portando all'estinzione antropologica e le nuove generazioni sono già costrette per sopravvivere a mescolarsi alle altre etnie.
 Il lago Turkana non a caso è conosciuto come la culla dell'umanità per via dei numerosi ritrovamenti dei nostri progenitori. Qui milioni di anni fa ha avuto inizio il lungo cammino evolutivo dell'uomo. Una serie continua di rinvenimenti si sono succeduti grazie ai membri della famiglia Leakey. 
Richard Leakey, grazie all'appoggio del governo del Kenya ha istituito nel 1970 il parco nazionale Sibiloi a protezione dei siti paleoantropologici di Koobi Fora. 
Camminando in un paesaggio lunare si possono ammirare i resti fossili di testuggini giganti e di coccodrilli nilotici (crocodilus cataphractus) lunghi fino a 9 - 10 metri. Invece i resti degli ominidi sono visibili al Museo nazionale di Nairobi. Il Sibiloi si trova sulla sponda orientale del lago, quella più accidentata ed inospitale con immense distese di detriti e rocce laviche. In queste acque c'è la più grossa concentrazione di coccodrilli del Nilo (crocodilus niloticus) lunghi oltre 6 metri.

Austerità per chi?





Cresce il bilancio dello Stato Spending review, rigido controllo delle uscite.
Fatto sta che il fabbisogno dello Stato ha già raggiunto la cifra di 56 mld e 250 milioni: 20 in più di un anno fa.
Il neo e giovane premier Enrico Letta incontra i partner europei e assicura che "l'Italia rispetterà gli impegni".
Sabato i giornali titolavano soddisfatti che l'Unione europea promuoveva l'Italia, qualcuno addirittura "l'Italia ce l'ha fatta!". Tutti concentrati sulle riforme istituzionali, pagine e pagine, chili di inchiostro e montagne di parole sul presidenzialismo.
Peccato che la tragedia sia dietro l'angolo.
E a dirlo sono i dati del bilancio dello Stato, abilmente occultati. La verità è che l'Italia ha già speso nei primi cinque mesi dell'anno 20 miliardi in più di un anno fa: 56 miliardi e 250 milioni.
Siamo ai livelli del 2009, quando l'Italia ha rischiato di precipitare nelle mani della troika, per intenderci, con tutto ciò che ne è seguito.
Ma, per ora, tutti insabbiano.
Ne è un esempio il comunicato di ieri del ministero dell'Economia e delle finanze, che dissimula la questione rendendo noto soltanto il dato di maggio:
"Nel mese di maggio 2013 si è realizzato un fabbisogno del settore statale pari, in via provvisoria, a circa 8.800 milioni, che si confronta con i 4.329 milioni del mese di maggio 2012 - scrive il ministero -
Il fabbisogno del mese di maggio 2013, rispetto allo stesso mese dello scorso anno, sconta il pagamento di maggiori interessi per circa 2.200 milioni, dovuti ad una diversa calendarizzazione delle scadenze e maggiori prelievi per 1.200 milioni da parte degli enti soggetti al regime di tesoreria, i cui effetti sono già considerati nelle stime annue.
Fra le altre poste che hanno determinato tale risultato - continua il comunicato - si segnalano maggiori rimborsi fiscali e l'anticipo di alcuni pagamenti minori.
L'evoluzione nel mese delle entrate fiscali risulta in linea con le previsioni annuali".
Tranquillizzante no? E' vero, dice in sintesi il ministero, abbiamo speso esattamente il doppio di maggio 2012, ma era tutto previsto: una diversa scadenza dei pagamenti, una vaga e ben poco comprensibile spesa di "1.200 milioni" "da parte degli enti soggetti al regime di tesoreria" (qualche tecnicismo va sempre bene) e in ogni caso, si tratta di prelievi che erano già stati previsti.
Quindi: tranquilli.
Questa solfa: le spese aumentano, ma va tutto bene, continua da gennaio. In realtà c'è da preoccuparsi, e parecchio: non tanto per la performance di maggio, che un mese con più spese ci può sempre essere. Ma per quanto lo Stato sta spendendo in questi primi 5 mesi dell'anno: 56 miliardi e 250 milioni di euro, secondo quanto scrive La Stampa oggi. Il giornale di Torino fa i conti e avverte che il cosiddetto "fabbisogno del comparto statale" (che è un po' di più del semplice "fabbisogno dello Stato") ha già sforato di 20 miliardi quanto speso nell'anno passato.
Qualcuno potrebbe dire: ma certo, sono i 24 miliardi promessi alle imprese per tutto quello che non è stato pagato (e quindi "risparmiato") negli anni precedenti.
Ma, attenzione: quelli sono soldi che ancora devono uscire (ammesso che usciranno) e a quanto si sa per adesso non sono stati pagati più di 2 miliardi. In realtà il dato in sé non è sconcertante: è ovvio che applicando misure di austerity, fiaccando la capacità di spesa delle persone e della aziende, il paese vada in recessione. E un paese in recessione costa di più, finché esiste un minimo di welfare.
E, sia chiaro, non è che un paese che spende di più sia necessariamente da mettere alla gogna: i soldi pubblici servono, se spesi bene
 Ma visto che al momento tutto è bloccato, il paese si prepara alle liberalizzazioni tanto agognate dall'Europa, non c'è alcun grande progetto pubblico in cantiere, è lecito chiedere: chi e per fare cosa sta spendendo tutti questi soldi?

di CINZIA GUBBINI

Se sei un essere umano non lo puoi fare



Se non lo hai ancora abbandonato, guarda il video e

RIPENSACI

Non puoi pensare di fare una vacanza serena dopo un gesto così ignobile!!!!
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