sabato 13 luglio 2013
Austerità per chi?
Cresce il bilancio dello Stato Spending review, rigido controllo delle uscite.
Fatto sta che il fabbisogno dello Stato ha già raggiunto la cifra di 56 mld e 250 milioni: 20 in più di un anno fa.
Il neo e giovane premier Enrico Letta incontra i partner europei e assicura che "l'Italia rispetterà gli impegni".
Sabato i giornali titolavano soddisfatti che l'Unione europea promuoveva l'Italia, qualcuno addirittura "l'Italia ce l'ha fatta!". Tutti concentrati sulle riforme istituzionali, pagine e pagine, chili di inchiostro e montagne di parole sul presidenzialismo.
Peccato che la tragedia sia dietro l'angolo.
E a dirlo sono i dati del bilancio dello Stato, abilmente occultati. La verità è che l'Italia ha già speso nei primi cinque mesi dell'anno 20 miliardi in più di un anno fa: 56 miliardi e 250 milioni.
Siamo ai livelli del 2009, quando l'Italia ha rischiato di precipitare nelle mani della troika, per intenderci, con tutto ciò che ne è seguito.
Ma, per ora, tutti insabbiano.
Ne è un esempio il comunicato di ieri del ministero dell'Economia e delle finanze, che dissimula la questione rendendo noto soltanto il dato di maggio:
"Nel mese di maggio 2013 si è realizzato un fabbisogno del settore statale pari, in via provvisoria, a circa 8.800 milioni, che si confronta con i 4.329 milioni del mese di maggio 2012 - scrive il ministero -
Il fabbisogno del mese di maggio 2013, rispetto allo stesso mese dello scorso anno, sconta il pagamento di maggiori interessi per circa 2.200 milioni, dovuti ad una diversa calendarizzazione delle scadenze e maggiori prelievi per 1.200 milioni da parte degli enti soggetti al regime di tesoreria, i cui effetti sono già considerati nelle stime annue.
Fra le altre poste che hanno determinato tale risultato - continua il comunicato - si segnalano maggiori rimborsi fiscali e l'anticipo di alcuni pagamenti minori.
L'evoluzione nel mese delle entrate fiscali risulta in linea con le previsioni annuali".
Tranquillizzante no? E' vero, dice in sintesi il ministero, abbiamo speso esattamente il doppio di maggio 2012, ma era tutto previsto: una diversa scadenza dei pagamenti, una vaga e ben poco comprensibile spesa di "1.200 milioni" "da parte degli enti soggetti al regime di tesoreria" (qualche tecnicismo va sempre bene) e in ogni caso, si tratta di prelievi che erano già stati previsti.
Quindi: tranquilli.
Questa solfa: le spese aumentano, ma va tutto bene, continua da gennaio. In realtà c'è da preoccuparsi, e parecchio: non tanto per la performance di maggio, che un mese con più spese ci può sempre essere. Ma per quanto lo Stato sta spendendo in questi primi 5 mesi dell'anno: 56 miliardi e 250 milioni di euro, secondo quanto scrive La Stampa oggi. Il giornale di Torino fa i conti e avverte che il cosiddetto "fabbisogno del comparto statale" (che è un po' di più del semplice "fabbisogno dello Stato") ha già sforato di 20 miliardi quanto speso nell'anno passato.
Qualcuno potrebbe dire: ma certo, sono i 24 miliardi promessi alle imprese per tutto quello che non è stato pagato (e quindi "risparmiato") negli anni precedenti.
Ma, attenzione: quelli sono soldi che ancora devono uscire (ammesso che usciranno) e a quanto si sa per adesso non sono stati pagati più di 2 miliardi. In realtà il dato in sé non è sconcertante: è ovvio che applicando misure di austerity, fiaccando la capacità di spesa delle persone e della aziende, il paese vada in recessione. E un paese in recessione costa di più, finché esiste un minimo di welfare.
E, sia chiaro, non è che un paese che spende di più sia necessariamente da mettere alla gogna: i soldi pubblici servono, se spesi bene
Ma visto che al momento tutto è bloccato, il paese si prepara alle liberalizzazioni tanto agognate dall'Europa, non c'è alcun grande progetto pubblico in cantiere, è lecito chiedere: chi e per fare cosa sta spendendo tutti questi soldi?
di CINZIA GUBBINI
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