Così cristallino da essere uno dei laghi più chiari del mondo. Peccato che per la maggior parte del tempo sia coperto dalla nebbia e dalle nuvole.
Una «maledizione» che rende il lago Mashu uno dei luoghi mistici del Giappone.
Siamo nel Parco nazionale Akan-Mashu, sull'isola di Hokkaido, e questo lago non è nient'altro che una una caldera nata settemila anni fa da un'eruzione vulcanica.
Al suo centro si trova un'isoletta, che in realtà è quello che resta del vulcano, ormai spento.
Camminare sulle rive del lago Mashu è severamente proibito dal Ministero dell'Ambiente giapponese: non tanto perché è considerato sacro dagli indigeni giapponesi Ainu ma per motivi di sicurezza.
I suoi bordi sono frastagliati e si sbriciolano facilmente.
E la nebbia fitta fa il resto, alimentando il suo antico intrigo.
Il lago è ricoperto dalla nebbia più di 100 giorni all'anno. Ed è inutile dire che l'inaccessibilità stia contribuendo a preservare le sue acque incontaminate, con una visibilità da 20 a 30 metri.
La popolazione Ainu chiamava questo lago «Mashinko» che significa lago del diavolo.
Gli abitanti del luogo credono che le divinità del lago Mashu siano in grado di influenzare le nostre vite e che la nostra sorte dipenda da com'è il giorno in cui si osserva il lago, se è nebbioso o sereno.
La caldera è enorme. E visto che non ci si può avvicinare, per ammirarla sono state create delle terrazze panoramiche.
Due si trovano sul lato ovest del lago; una terza, meno conosciuta, si trova ad est ed è la più vicina alle acque mistiche del lago, tanto da essere considerata un luogo di pace e riflessione.
Fonte:lastampa.it