Sono circa 250 le antichissime tombe rinvenute in questi giorni in Egitto.
L’affascinante scoperta è avvenuta presso la necropoli di Al Hamdiya, nella provincia egiziana di Sohag, sulla riva orientale del Nilo. Qui gli archeologi hanno portato alla luce tombe scavate nella roccia risalenti a 4.200 anni fa, nello specifico alla fine dell’Antico Regno e del Periodo tolemaico.
A dare l’annuncio dell’ennesimo emozionante ritrovamento il Ministero del Turismo e delle Antichità del Paese. Alcune delle tombe appena rinvenute sono a pozzo, mentre altre hanno una rampa che termina con una camera funeraria.
Ad incuriosire maggiormente gli archeologi è stata una tomba in particolare (risalente alla fine dell’Antico Regno) che – come spiegato dal Segretario generale del Consiglio supremo delle antichità Mustafa Waziri – presenta una “porta immaginaria con i resti di iscrizioni geroglifiche”.
Inoltre, nel sepolcro sono state trovate anche scene raffiguranti il defunto intento a compiere dei sacrifici e un gruppo di persone che fa offerte per i defunti.
Oltre alle tombe, sono emersi anche numerosi vasi di ceramica, alcuni dei quali venivano usati nella vita quotidiana, e piccoli capolavori noti come “vot”, ovvero vasi sferici in miniatura con residui di rivestimento giallastro all’esterno.
Gli archeologi hanno anche portato alla luce diversi vasi di alabastro di piccole dimensioni, i resti di uno specchio rotondo di metallo e ossa appartenenti sia ad esseri umani che ad animali.
Tra i ritrovamenti ci sono anche dei pezzi di calcare riportanti alcune iscrizioni che rappresenterebbero dipinti funerari dei proprietari di tombe, risalenti alla fine della VI Dinastia, detta anche Antico Regno.