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venerdì 6 maggio 2022

Il Pozzo di Thor: in Oregon il buco al centro del mare creato dal martello divino


 Si trova sulle coste dell’Oregon, poco distante da Cape Perpetua, e si chiama Pozzo di Thor, ma è conosciuto negli Stati Uniti anche come “tubo di scarico del Pacifico” perché sembra poter risucchiare l’acqua fino al centro del pianeta.

 Si tratta di una formazione naturale molto particolare, una cavità che ha l’aspetto di un pozzo infinito collocato sulle coste del Pacifico.

Sebbene appaia come senza fondo, in realtà è comunicante con le acque del Pacifico e proprio per questo è particolarmente pericoloso, la sua profondità è di 6 metri e il suo diametro di soli 3 metri, ma durante le tempeste più forti che colpiscono la costa il mare viene risucchiato con grande forza verso le acque aperte e chi dovesse cadervi dentro si troverebbe in una trappola senza alcuna via di fuga.

Sono però proprio le giornate di cattivo tempo in cui imperversano i temporali che si presentano come i momenti più spettacolari per osservare il Pozzo di Thor, tuttavia, anche nelle giornate di calma apparente si può apprezzare il cambio repentino delle condizioni dell’acqua, che passano da apparente calma a furia “divina”, quasi come se il martello di Thor si abbattesse ripetutamente con tutta la sua forza in quel preciso luogo.


Questa formazione rocciosa deriva il suo nome dalla divinità norrena Thor, figlio di Odino e dio del fulmine, del tuono e della tempesta. Uno degli attributi di Thor era Mjöllnir, un martello potentissimo che secondo le leggende locali sarebbe stato scagliato in questo punto sino a creare la voragine che risucchia le acque marine al centro della Terra.

L’area del Cape Perpetua Marine Reserve and Marine Protected Areas è parte della riserva naturale della Siuslaw National Forest che si trova lungo la costa ovest degli Stati Uniti, qui solo di recente gli scienziati hanno compreso le dinamiche di questo fenomeno naturale.
Pare che il segreto della trascinante forza del Pozzo di Thor stia nella struttura del pozzo stesso: l’apertura che è oggetto delle fotografie dei turisti rappresenta l’ingresso superiore di una grotta, tuttavia, c’è un’altra cavità che si trova in fondo al pozzo e si presenta come perpendicolare allo stesso.

Con il subentrare della bassa marea, le onde si spostano avanti e indietro all’interno della grotta; nel momento in cui si alza la marea, invece, la caverna si riempie di un grande quantitativo di acque, sbattendo contro le rocce e andando a sviluppare un “effetto geyser”. Le onde che vengono spinte in alto e in seguito inghiottite quasi sino a sparire costituiscono proprio lo spettacolo che viene osservato dai visitatori.


Fonte: meteoweb.eu

Trova con il metal detector oltre 1200 monete romane dell’epoca di Costantino


 Nel Comune di Bubendorf, sito nel Canton Basilea Campagna, il 6 settembre del 2021 è stata fatta una scoperta archeologica incredibile e non programmata quando Daniel Lüdin, un appassionato del settore, stava esplorando con il suo metal detector un’antica area medievale fin quando il ripetitore ha emesso un suono insistente, indicando un punto preciso del suolo.

Quando Lüdin ha iniziato a scavare ha trovato sorpreso qualche antica moneta e dei cocci di ceramiche, ma non poteva immaginare che, al di là di questi reperti storici, più in profondità ci fosse dell’altro perché il suo metal detector aveva identificato un vaso contenente 1290 monete dell’Impero romano del IV secolo d.C..

L’appassionato di archeologia ha ben pensato di risotterrare quel patrimonio, consapevole sicuramente delle rigide norme svizzere sul ritrovamento di beni archeologici, e ha contattato l’ente Archäologie Baselland, i cui archeologi si sono recati a Bubendorf e hanno prelevato i reperti, esaminandoli fino a qualche giorno fa quando il silenzio stampa è stato rotto.

Le monete ritrovate da Lüdin sono fatte di una lega di rame ed una piccolissima quantità di argento e databili intorno al 332-335 d.C. poiché coniate durante il regno dell’imperatore Costantino il Grande che concesse ai suoi sudditi la libertà religiosa con la promulgazione dell’Editto di Milano, favorendo così la diffusione del Cristianesimo nell’Impero.


Ciò che però rimane tutt’ora un mistero è come mai queste monete siano state sotterrate visto che nel sito di Bubendorf non sono mai stati trovati tesori di questo tipo, sebbene l’area fosse nota per essere il confine tra i feudi imperiali.

Secondo gli archeologi dell’Archäologie Baselland le monete sarebbero state custodite da qualcuno che le avrebbe volute seppellire, cercando di nasconderle dagli invasori stranieri ed evitare che questi si impossessassero dei propri beni. Per altri invece nell’area in cui sono state ritrovate vi sarebbe potuto essere un tempio o un luogo sacro in cui le monete avrebbero forse svolto la funzione di offerta votiva alle divinità, ecco perché erano custodite in un vaso.

Fonte: Archäologie Baselland

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