domenica 10 febbraio 2013
Il Carnevale di Rio
Il Carnevale di Rio de Janeiro (o semplicemente Carnevale di Rio) è una festa annuale che si tiene a Rio de Janeiro, la seconda città del Brasile.
Si celebra 40 giorni prima di Pasqua e festeggia l'inizio della Quaresima. Il Brasile è una nazione a maggioranza cattolica, per cui l'astinenza quaresimale è molto sentita. Il carnevale rappresenta un "addio" ai piaceri della carne in vista dei prossimi 40 giorni.
Il Carnevale brasiliano viene celebrato in modo diverso nelle varie regioni del paese: il Carnevale di Rio è considerato uno dei più famosi in Brasile e in tutto il mondo per via della magnificenza e della ricchezza dei festeggiamenti.
Rio de Janeiro è stato il primo e il più famoso dei Carnevali brasiliani. Le sue origini risalgono agli anni trenta del XIX secolo, quando la borghesia cittadina importò dall'Europa la moda di tenere balli e feste mascherate, molto in voga a Parigi.
Inizialmente molto simili alle feste europee, queste manifestazioni acquisirono col tempo elementi tipici delle culture africana e amerindiana. Sul finire del XIX secolo nella città vennero costituite le prime cordões ("corde" in Portoghese), gruppi di gente che sfilava per le strade suonando e ballando. Dalle cordões derivarono in seguito i moderni blocos ("quartieri"), gruppi di persone legati ad un particolare quartiere della città che sfilano con tamburi e ballerine, vestiti con costumi e magliette a tema per festeggiare il carnevale.
I blocos oggi sono parte integrante della festa a Rio: vi sono più di 100 gruppi con usi e tradizioni diversi, e ogni anno il numero cresce. Alcuni sono numerosi, altri più piccoli; alcuni sfilano per le strade in formazione, altri stanno nello stesso posto. Ogni bloco ha un posto o una strada in cui festeggiare, e per i più grandi le strade vengono chiuse al traffico. I festeggiamenti cominciano da gennaio e durano fino al termine del carnevale, con gruppi di persone che ballano il samba nel weekend agli angoli delle strade. Solitamente i festeggiamenti avvengono di giorno, o alla fine dell'orario lavorativo.
I blocos compongono loro stessi la musica che suonano in continuazione durante i festeggiamenti, basandosi su classici della samba o su vecchie musiche da carnevale chiamate Marchinhas de carnaval.
I blocos più famosi sono O cordão do bola preta, che sfila nel centro storico, e Suvaco de Cristo, nella zonda del Giardino Botanico e sotto la statua del Redentore.
Il Carnevale di Rio de Janeiro è noto nel mondo soprattutto per le sfarzose parate organizzate dalle principali scuole di samba della città. Le parate si tengono nel Sambodromo, e sono una delle principali attrattive turistiche del Brasile.
Le Scuole di Samba sono grandi e ricche organizzazioni che lavorano tutto l'anno in preparazione del Carnevale. Le parate durano quattro notti, e fanno parte di una competizione ufficiale suddivisa in sette divisioni alla fine delle quali una scuola verrà dichiarata vincitrice dell'anno.
Il Carnevale brasiliano viene celebrato in modo diverso nelle varie regioni del paese: il Carnevale di Rio è considerato uno dei più famosi in Brasile e in tutto il mondo per via della magnificenza e della ricchezza dei festeggiamenti.
Rio de Janeiro è stato il primo e il più famoso dei Carnevali brasiliani. Le sue origini risalgono agli anni trenta del XIX secolo, quando la borghesia cittadina importò dall'Europa la moda di tenere balli e feste mascherate, molto in voga a Parigi.
Inizialmente molto simili alle feste europee, queste manifestazioni acquisirono col tempo elementi tipici delle culture africana e amerindiana. Sul finire del XIX secolo nella città vennero costituite le prime cordões ("corde" in Portoghese), gruppi di gente che sfilava per le strade suonando e ballando. Dalle cordões derivarono in seguito i moderni blocos ("quartieri"), gruppi di persone legati ad un particolare quartiere della città che sfilano con tamburi e ballerine, vestiti con costumi e magliette a tema per festeggiare il carnevale.
I blocos oggi sono parte integrante della festa a Rio: vi sono più di 100 gruppi con usi e tradizioni diversi, e ogni anno il numero cresce. Alcuni sono numerosi, altri più piccoli; alcuni sfilano per le strade in formazione, altri stanno nello stesso posto. Ogni bloco ha un posto o una strada in cui festeggiare, e per i più grandi le strade vengono chiuse al traffico. I festeggiamenti cominciano da gennaio e durano fino al termine del carnevale, con gruppi di persone che ballano il samba nel weekend agli angoli delle strade. Solitamente i festeggiamenti avvengono di giorno, o alla fine dell'orario lavorativo.
I blocos compongono loro stessi la musica che suonano in continuazione durante i festeggiamenti, basandosi su classici della samba o su vecchie musiche da carnevale chiamate Marchinhas de carnaval.
I blocos più famosi sono O cordão do bola preta, che sfila nel centro storico, e Suvaco de Cristo, nella zonda del Giardino Botanico e sotto la statua del Redentore.
Il Carnevale di Rio de Janeiro è noto nel mondo soprattutto per le sfarzose parate organizzate dalle principali scuole di samba della città. Le parate si tengono nel Sambodromo, e sono una delle principali attrattive turistiche del Brasile.
Le Scuole di Samba sono grandi e ricche organizzazioni che lavorano tutto l'anno in preparazione del Carnevale. Le parate durano quattro notti, e fanno parte di una competizione ufficiale suddivisa in sette divisioni alla fine delle quali una scuola verrà dichiarata vincitrice dell'anno.
Un corridoio d'acqua dolce, tra l'America e l'Europa
L'Europa a destra, l'America a sinistra. Strano, ma vero: le pareti rocciose della foto appartengono ognuna a un continente diverso. Ci troviamo in Islanda, a 50 chilometri dalla capitale Reykjavik, nel Parco Nazionale di Thingvellir, dove si trova la cosiddetta "Silfra Crack", una spaccatura che separa i continenti in corrispondenza della frattura della crosta terrestre, piena di acqua dolce, che scende direttamente dai ghiacciai. Il corridoio roccioso ricorda la navata di una chiesa, da cui il nome di "Silfra Cathedral". Il sito non è molto profondo: appena venti metri. L'acqua proviene dai ghiacciai, dunque è fredda (tra i 2°C e i -4°C) e purissima, al punto da consentire ai sub una visibilità orizzontale di oltre 100 metri.
«tsunami» di sabbia in Australia
L’improvviso «tsunami» di sabbia sull’oceano
Uno scatto del 9 gennaio, diffuso venerdì dall’agenzia meteo di Perth, in Australia, mostra una impressionante tempesta di sabbia rossa che avanza lungo l’oceano
Una fotografia possiede una sola lingua
La consapevolezza del cumulo di sofferenze prodotte da un numero selezionato di guerre lontane è in qualche modo frutto di una costruzione. E, soprattutto nella forma registrata su pellicola, balugina all’improvviso, viene condivisa da molte persone, e poi svanisce. Contrariamente a un resoconto scritto – che, a seconda della complessità delle idee, dei riferimenti e del lessico, è indirizzato a una cerchia di lettori più o meno estesa – una fotografia possiede una sola lingua ed è potenzialmente destinata a tutti.
Susan Sontag
Yosemite -California
Il Parco nazionale di Yosemite è un'area naturale protetta che si trova tra le contee di Mariposa e Tuolumne nello Stato della California, sulla catena montuosa della Sierra Nevada.
Il parco è uno dei più frequentati degli Stati Uniti: è visitato ogni anno da più di 3,5 milioni di persone.
Yosemite è un parco ricco di straordinarie bellezze naturali, costellato di altissime rupi, cascate spettacolari, alberi giganti e torrenti.
La capacità delle sequoie di sopravvivere e crescere per 3000 anni è un testamento alla capacità della natura di evocare modi sempre più creativi ed elegante per incarnare la resilienza di fronte alle avversità per tutta la vita.
Il parco copre un'area pari a 761.266 acri o 3.081 km² e arriva a raggiungere a ovest la catena della Sierra Nevada.
Nel 1984 è stato designato come Patrimonio dell'umanità dall'Unesco per le sue spettacolari cime granitiche, le sue cascate, i ruscelli limpidi, le sequoie giganti ed in generale per la biodiversità.
Fra le principali attrattive ricordiamo: Grizzly Giant, la sequoia alta 63,7 m nell'area di Mariposa Groove; l'Half Dome, la più grande roccia granitica del mondo; le Yosemite Falls, che raggiungono anche i 700 m di altezza; e Glacier Point, punto panoramico a 2100 m di altitudine.
Il parco è uno dei più frequentati degli Stati Uniti: è visitato ogni anno da più di 3,5 milioni di persone.
Yosemite è un parco ricco di straordinarie bellezze naturali, costellato di altissime rupi, cascate spettacolari, alberi giganti e torrenti.
La capacità delle sequoie di sopravvivere e crescere per 3000 anni è un testamento alla capacità della natura di evocare modi sempre più creativi ed elegante per incarnare la resilienza di fronte alle avversità per tutta la vita.
Il parco copre un'area pari a 761.266 acri o 3.081 km² e arriva a raggiungere a ovest la catena della Sierra Nevada.
Nel 1984 è stato designato come Patrimonio dell'umanità dall'Unesco per le sue spettacolari cime granitiche, le sue cascate, i ruscelli limpidi, le sequoie giganti ed in generale per la biodiversità.
Fra le principali attrattive ricordiamo: Grizzly Giant, la sequoia alta 63,7 m nell'area di Mariposa Groove; l'Half Dome, la più grande roccia granitica del mondo; le Yosemite Falls, che raggiungono anche i 700 m di altezza; e Glacier Point, punto panoramico a 2100 m di altitudine.
La Siberia brilla: scoperto maxi giacimento di diamanti
Il governo russo ha rimosso il segreto di stato intorno a una scoperta fatta durante gli anni ’70 in Siberia che potrebbe alterare drammaticamente gli equilibri del mercato dei diamanti e di ogni settore meccanico e tecnologico che usa i diamanti nei processi produttivi.
Nella struttura del cratere Popigay, largo oltre 100 Km e causato da un’enorme meteorite che ha colpito la Terra più di 35 milioni di anni fa, è stato infatti individuato un giacimento di svariati trilioni di carati di diamanti durissimi, più del doppio dei diamanti convenzionali.
Per aver un termine di paragone, stiamo parlando di oltre 200.000 tonnellate di diamanti e di un giacimento grande più di 1.000 volte quanto l’attuale principale riserva al mondo di questo tipo di diamanti, che si trova in Yakuzia.
Il governo russo, a quanto pare, aveva classificato la scoperta negli anni ’70 poiché al tempo era attivamente impegnato nella produzione di diamanti artificiali, ma ha deciso di renderla pubblica ora che le condizioni economiche e le necessità industriali sono radicalmente cambiate.
I diamanti durissimi, che probabilmente sono stati causati dall’impatto della meteorite con un enorme deposito di grafite ma potrebbero anche avere origini extra-terrestri, sono oggi utilizzati in molti settori - dalla lavorazione dei metalli alla produzione di semiconduttori più efficaci - per la loro maggiore abrasività.
Con il giacimento individuato a Novosibirsk dall’Istituto di Geologia e Mineralogia della Russian Academy of Sciences (sezione siberiana), la Russia ora detiene praticamente il monopolio totale di questa risorsa e si stima che le scorte saranno sufficienti a soddisfare l’intero fabbisogno planetario di diamanti per i prossimi 3.000 anni.
Non è chiaro, al momento, quale potrà essere l’impatto sul mercato dei diamanti industriali (e sulla compravendita di gioielli e delle pietre preziose).
Quello che è certo è che, da oggi, i russi sono decisamente molto più ricchi.
Monasteri scavati nelle rocce - Cina
Le Grotte Maijishan
Sono una serie di 194 grotte tagliate nel fianco della collina di Majishan in Tianshui , Gansu Province, nord-ovest della Cina .
Questo esempio di architettura nella roccia contiene oltre 7.200 sculture buddiste e oltre 1.000 metri quadrati di affreschi . La costruzione iniziò nella Qin epoca (384-417 dC).
Essi sono stati adeguatamente esplorate nel 1952-53 da un gruppo di archeologi cinesi da Pechino, che ha ideato il sistema di numerazione in uso ancora oggi. Le grotte sono sia sulla scogliera occidentale sia sulla scogliera orientale.
Il Maijishan nome è composto da tre parole cinesi ( 麦积山 ) il termine "mai" ( 麦 ) è il termine generico in cinese usato per la maggior parte dei cereali "grano". Ji ( 积 ) significa "pila" o "tumulo". Shan ( 山 ) significa "montagna". La montagna è di arenaria rossa. Sono solo una delle serie di grotte buddiste che si possono trovare in questa zona del nord-ovest della Cina, si trova più o meno sulle rotte che collegano la Cina e l'Asia centrale.
Questo esempio di architettura nella roccia contiene oltre 7.200 sculture buddiste e oltre 1.000 metri quadrati di affreschi . La costruzione iniziò nella Qin epoca (384-417 dC).
Essi sono stati adeguatamente esplorate nel 1952-53 da un gruppo di archeologi cinesi da Pechino, che ha ideato il sistema di numerazione in uso ancora oggi. Le grotte sono sia sulla scogliera occidentale sia sulla scogliera orientale.
Il Maijishan nome è composto da tre parole cinesi ( 麦积山 ) il termine "mai" ( 麦 ) è il termine generico in cinese usato per la maggior parte dei cereali "grano". Ji ( 积 ) significa "pila" o "tumulo". Shan ( 山 ) significa "montagna". La montagna è di arenaria rossa. Sono solo una delle serie di grotte buddiste che si possono trovare in questa zona del nord-ovest della Cina, si trova più o meno sulle rotte che collegano la Cina e l'Asia centrale.
Il mito Bugatti
La storia dell’industria Bugatti e strettamente legata all’uomo che l’ha creata. Ettore Bugatti nasce a Milano nel 1881. Segue l’attività paterna nella bottega di famiglia per poi iscriversi all’Accademia di Brera, partecipando anch’egli del clima intellettuale del tempo insieme ad architetti, pittori e i musicisti legati alla famiglia Ricordi.
Pur nascendo come scultore ha una naturale inclinazione alla meccanica tanto da essere invitato nel 1895 dall’ingegner Prinetti e dall’industriale Stucchi a lavorare nella fabbrica automobilistica di quest’ultimo. Comincia nel 1899 la sua carriera di pilota di auto da corsa, vincendo su modelli De Dion alcune gare nazionali. Si ritira dalle competizioni per un incidente occorso mentre era al volante di un suo primo prototipo, un triciclo con due motori anteriori e gomme Pirelli. Progetta in seguito un primo modello di auto a quattro ruote che, rifiutato da Prinetti e Stucchi, realizza grazie ai finanziamenti dei conti Gulinelli di Ferrara.
Il successo internazionale del modello gli vale nel 1902 un contratto per la casa d’auto De Dietrich in Alsazia.
Ettore è ancora minorenne, la firma sul contratto è del padre Carlo. La sua attività è febbrile soprattutto nella fase progettuale di cui lascia un cospicuo numero di studi e disegni.
Nel 1909, dopo altre esperienze lavorative, nasce il marchio Bugatti, a Molsheim, in Alsazia. La Bugatti si fece notare immediatamente per la bellezza delle vetture, leggere e sportive. In pochi mesi il numero dei veicoli prodotti sale vertiginosamente, la fabbrica conta 65 operai nel 1911, 200 nel 1913.
Le auto Bugatti cominciano a trionfare nelle gare automobilistiche nonostante per i primi trent'anni si continuò ad utilizzare lo stesso schema per il telaio e si rifiutarono alcune innovazioni, tra cui la sovralimentazione, i motori a sei cilindri e gli alberi a camme in testa. Il primo modello fu la Tipo 13 Brescia che venne prodotta dal 1910 al 1926 seppur con diverse cilindrate. Seguirono la Bugatti Tipo 25 dal 1922 al 1935 e la Tipo 37.
Nel 1923 la casa partecipò al Gran Premio di Francia a Tours con la Bugatti Tipo 32 "Tank", che montava un otto cilindri di derivazione aeronautica, ma le vetture presentarono gravi inconvenienti di tenuta stradale, per la 500 miglia di Indianapolis invece si decise di schierare una Tipo 35 rimaneggiata dal progettista di caccia Becherau, ma anch'essa manifestò alcuni problemi legati alla lubrificazione.
Fu dal 1925 in poi che la Bugatti iniziò a vincere regolarmente, in particolare nella Targa Florio che dominò per quattro anni di fila e nel 1926 vinceranno tutti i Gran Premi dell’anno.
Cominciano poco prima della guerra le prime committenze aristocratiche: il principe di Baviera, il principe del Marocco, Isadora Duncan, Roland Garros, chiederanno modelli unici di Bugatti.
Durante la guerra progetta anche motori aerei.
Dopo il 1918 riprende l’attività produttiva nonostante non riesca a riscuotere nessun indennizzo per i danni di guerra subiti. Per finanziarsi vende brevetti e licenze di produzione. Dal 1921 la casa automobilistica domina incontrastata il panorama internazionale. Sintesi mirabile di estetica raffinata e potenza meccanica è la Royale del 1927 prodotta in sette esemplari per il valore di 500.000 franchi ciascuna.
Nello stesso anno una macchina Bugatti compie in trentadue giorni la traversata del Sahara dando prova di resistenza e tenuta divenute proverbiali. Alla fine degli anni venti la fabbrica Bugatti conta 1200 dipendenti.
Tra il crollo di Wall Street, la crisi economico-sociale degli anni trenta e le vicende belliche, Ettore cede la direzione della fabbrica al figlio Jean che morirà da lì a poco tempo.
Dopo la morte del figlio di Ettore Jean la casa non ritrovò più l'antico splendore nelle corse.
Nel 1939 la fabbrica si trasferisce a Bordeaux e quindi di nuovo a Molsheim sotto una direzione tedesca. Uno dei modelli meglio riusciti, anche se non ebbe grande successo, fu la Bugatti Tipo 41 Royal, ma nel frattempo la casa aveva perso smalto, infatti nelle competizioni era sfavorita dalla meccanica troppo classica e obsoleta delle sue vetture e solo l'introduzione di doppi alberi a camme in testa e il riutilizzo dei propulsori della Royale nel campo ferroviario evitarono la fine.
Tuttavia all'inizio della seconda guerra mondiale la produzione venne arrestata e la Bugatti malgrado i tentativi di ripresa nel 1941, pressato da dissesti finanziari, vende definitivamente la fabbrica per 150 milioni, meno di metà del suo valore effettivo.
Muore in seguito ad un embolia nel 1947.
L'imprenditore italiano Romani Artioli comprò i diritti della marca nel 1987 poi fondò la nuova fabbrica automobilistica a Campogalliano vicino Modena. I nuovi modelli rispettarono la tradizione della Bugatti anche riguardo il costo: nel 1995 un determinato modello costava oltre un miliardo di lire. Le difficoltà finanziare costrinsero Artioli a vendere l'industria. Il marchio Bugatti è ora di proprietà del Gruppo Volkswagen che l'ha acquistato nel 1998 e ne sta tentando il rilancio commerciale. L'ultima superauto costruita è la Veyron. La Bugatti anche se, essendo impiantata in Francia, fu’ figlia di un grande uomo italiano, oltre che, ha partecipato attivamente alla crescita automobilistica italiana e per tanto merita un posto di riguardo fra le case automobilistiche italiane.
Pur nascendo come scultore ha una naturale inclinazione alla meccanica tanto da essere invitato nel 1895 dall’ingegner Prinetti e dall’industriale Stucchi a lavorare nella fabbrica automobilistica di quest’ultimo. Comincia nel 1899 la sua carriera di pilota di auto da corsa, vincendo su modelli De Dion alcune gare nazionali. Si ritira dalle competizioni per un incidente occorso mentre era al volante di un suo primo prototipo, un triciclo con due motori anteriori e gomme Pirelli. Progetta in seguito un primo modello di auto a quattro ruote che, rifiutato da Prinetti e Stucchi, realizza grazie ai finanziamenti dei conti Gulinelli di Ferrara.
Il successo internazionale del modello gli vale nel 1902 un contratto per la casa d’auto De Dietrich in Alsazia.
Ettore è ancora minorenne, la firma sul contratto è del padre Carlo. La sua attività è febbrile soprattutto nella fase progettuale di cui lascia un cospicuo numero di studi e disegni.
Nel 1909, dopo altre esperienze lavorative, nasce il marchio Bugatti, a Molsheim, in Alsazia. La Bugatti si fece notare immediatamente per la bellezza delle vetture, leggere e sportive. In pochi mesi il numero dei veicoli prodotti sale vertiginosamente, la fabbrica conta 65 operai nel 1911, 200 nel 1913.
Le auto Bugatti cominciano a trionfare nelle gare automobilistiche nonostante per i primi trent'anni si continuò ad utilizzare lo stesso schema per il telaio e si rifiutarono alcune innovazioni, tra cui la sovralimentazione, i motori a sei cilindri e gli alberi a camme in testa. Il primo modello fu la Tipo 13 Brescia che venne prodotta dal 1910 al 1926 seppur con diverse cilindrate. Seguirono la Bugatti Tipo 25 dal 1922 al 1935 e la Tipo 37.
Nel 1923 la casa partecipò al Gran Premio di Francia a Tours con la Bugatti Tipo 32 "Tank", che montava un otto cilindri di derivazione aeronautica, ma le vetture presentarono gravi inconvenienti di tenuta stradale, per la 500 miglia di Indianapolis invece si decise di schierare una Tipo 35 rimaneggiata dal progettista di caccia Becherau, ma anch'essa manifestò alcuni problemi legati alla lubrificazione.
Fu dal 1925 in poi che la Bugatti iniziò a vincere regolarmente, in particolare nella Targa Florio che dominò per quattro anni di fila e nel 1926 vinceranno tutti i Gran Premi dell’anno.
Cominciano poco prima della guerra le prime committenze aristocratiche: il principe di Baviera, il principe del Marocco, Isadora Duncan, Roland Garros, chiederanno modelli unici di Bugatti.
Durante la guerra progetta anche motori aerei.
Dopo il 1918 riprende l’attività produttiva nonostante non riesca a riscuotere nessun indennizzo per i danni di guerra subiti. Per finanziarsi vende brevetti e licenze di produzione. Dal 1921 la casa automobilistica domina incontrastata il panorama internazionale. Sintesi mirabile di estetica raffinata e potenza meccanica è la Royale del 1927 prodotta in sette esemplari per il valore di 500.000 franchi ciascuna.
Nello stesso anno una macchina Bugatti compie in trentadue giorni la traversata del Sahara dando prova di resistenza e tenuta divenute proverbiali. Alla fine degli anni venti la fabbrica Bugatti conta 1200 dipendenti.
Tra il crollo di Wall Street, la crisi economico-sociale degli anni trenta e le vicende belliche, Ettore cede la direzione della fabbrica al figlio Jean che morirà da lì a poco tempo.
Dopo la morte del figlio di Ettore Jean la casa non ritrovò più l'antico splendore nelle corse.
Nel 1939 la fabbrica si trasferisce a Bordeaux e quindi di nuovo a Molsheim sotto una direzione tedesca. Uno dei modelli meglio riusciti, anche se non ebbe grande successo, fu la Bugatti Tipo 41 Royal, ma nel frattempo la casa aveva perso smalto, infatti nelle competizioni era sfavorita dalla meccanica troppo classica e obsoleta delle sue vetture e solo l'introduzione di doppi alberi a camme in testa e il riutilizzo dei propulsori della Royale nel campo ferroviario evitarono la fine.
Tuttavia all'inizio della seconda guerra mondiale la produzione venne arrestata e la Bugatti malgrado i tentativi di ripresa nel 1941, pressato da dissesti finanziari, vende definitivamente la fabbrica per 150 milioni, meno di metà del suo valore effettivo.
Muore in seguito ad un embolia nel 1947.
L'imprenditore italiano Romani Artioli comprò i diritti della marca nel 1987 poi fondò la nuova fabbrica automobilistica a Campogalliano vicino Modena. I nuovi modelli rispettarono la tradizione della Bugatti anche riguardo il costo: nel 1995 un determinato modello costava oltre un miliardo di lire. Le difficoltà finanziare costrinsero Artioli a vendere l'industria. Il marchio Bugatti è ora di proprietà del Gruppo Volkswagen che l'ha acquistato nel 1998 e ne sta tentando il rilancio commerciale. L'ultima superauto costruita è la Veyron. La Bugatti anche se, essendo impiantata in Francia, fu’ figlia di un grande uomo italiano, oltre che, ha partecipato attivamente alla crescita automobilistica italiana e per tanto merita un posto di riguardo fra le case automobilistiche italiane.
Ogni parola ha un suo peso.... soprattutto nel tempo
A me piace ricordare ....perche solo ricordando si capiscono meglio le cose
Il discorso di questo (signore) è stato fatto nel 2005 SETTE ANNI FA ... ascoltate bene i passaggi sopratutto quelli del fare e del faremo.
Con quanta supponenza parla della incapacità di capire del popolo a differenza dei politici
Il discorso del 2006 di questo (signore) la diceva lunga già sei anni fa. Uno stato a moneta sovrana non ha bisogno delle tasse per finanziare la spesa pubblica!
Intrevista a Bettino Craxi nel 1997
Il discorso di questo (signore) è stato fatto nel 2005 SETTE ANNI FA ... ascoltate bene i passaggi sopratutto quelli del fare e del faremo.
Con quanta supponenza parla della incapacità di capire del popolo a differenza dei politici
Il discorso del 2006 di questo (signore) la diceva lunga già sei anni fa. Uno stato a moneta sovrana non ha bisogno delle tasse per finanziare la spesa pubblica!
Intrevista a Bettino Craxi nel 1997
Quando un ghiacciaio si sgretola
E’ noto che i ghiacciai in prossimità del Polo nord si stiano ritirando ad un ritmo che non ha confronti nella storia recente dell’uomo. E’ per questo che ricercatori di tutto il mondo li seguono nella loro evoluzione. E il filmato che potete vedere qui sotto è il risultato della paziente osservazione di un ghiacciaio groenlandese che è tra quelli che si stanno ritirando più velocemente di ogni altro. Negli ultimi 10 anni si è ritirato più che nei 100 anni precedenti. James Balog , che è al contempo uno studioso e un videomaker, ha trascorso lunghe ore in prossimità del ghiacciaio Jakobshavn, in Groenlandia, studiandone ogni più piccolo movimento. Dopo settimane di appostamento Balog ha potuto osservare un fenomeno che per dimensioni non era mai stato osservato da occhio umano. Egli infatti ha potuto seguire dall’inizio alla fine il distacco del fronte del ghiacciaio per una superficie grande quasi come New York e la susseguente scivolata in mare. Per circa 75 minuti l’evento ha lasciato a bocca aperta Balog e tutti i ricercatori che hanno avuto modo di osservare il fenomeno.
Luigi bignami
Luigi bignami
LE FRAPPE
BUON APPETITO E BUON CARNEVALE
Ricetta per le frappe (senza burro)
300 grammi di farina
2 uova intere
50 grammi di zucchero
3 cucchiai di Strega o altro liquore (a piacimento)
un cucchiaino di lievito
olio di semi per friggere
zucchero a velo
Preparate la pasta con questi ingredienti
tirate una sfoglia non molto alta
tagliate col taglia pasta e friggete
300 grammi di farina
2 uova intere
50 grammi di zucchero
3 cucchiai di Strega o altro liquore (a piacimento)
un cucchiaino di lievito
olio di semi per friggere
zucchero a velo
Preparate la pasta con questi ingredienti
tirate una sfoglia non molto alta
tagliate col taglia pasta e friggete
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