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lunedì 4 settembre 2017

Volpi geneticamente modificate : un'orribile verità del mercato delle pellicce


Sono immagini spaventose quelle che mostrano volpi geneticamente modificate per avere più pelle del normale.

 Animali rinchiusi in minuscole gabbie, privati della loro libertà e utilizzati come merce nell’azienda della moda del lusso.

 A denunciare la vicenda è da anni il gruppo finlandese Oikeutta Eläimille che nella sua ultima indagine investigativa, diffusa sul proprio sito qualche settimana fa, mostra ancora una volta, cosa si nasconde dietro le pellicce dei brand internazionali. 
 Le immagini provengono dagli allevamenti finlandesi, perché come sappiamo, la Finlandia è attualmente il paese maggior produttore mondiale di pellicce di volpe.

Nel 2015, un dossier dal titolo “Nordic fur trade” raccontava le condizioni degli animali, non solo delle volpi, e smascherava l'etichettatura Saga Furs, che da sempre, promette di certificare la tracciabilità e la qualità della pelliccia.
 All’epoca sia le ispezioni ufficiali che le investigazioni dei gruppi animalisti rivelavano che di tutto si poteva parlare tranne che di benessere animale nei paesi produttori, molti dei quali (come la Norvegia) ricevono addirittura incentivi statali.


In tutto il mondo, quindi, dalla Danimarca alla Cina, i cosiddetti ‘animali da pelliccia’, (espressione che fa rabbrividire perfino a scriverla) ovvero volpi, visoni, procioni e altri, si trasformano in oggetti da allevamento.
 I risultati sono quelli che ci mostra Oikeutta Eläimille secondo cui la pelliccia di questi animali finisce con marchio Saga Furs nelle vie delle shopping di lusso e nelle vetrine di Louis Vuitton e Michael Kors. 

 A prima vista, nessuno sarebbe in grado di capire che quella nella gabbia metallica è una volpe.
 Secondo gli investigatori, oltre ad essere deformate, le volpi hanno problemi oculari, ferite aperte, lesioni agli arti e alle orecchie. Rinchiuse in pochi centimetri sviluppano comportamenti da automi e atti di cannibalismo nei confronti delle carcasse lasciate per giorni accanto agli animali vivi.
 Senza considerare che non sono in grado di muoversi e camminare.





 Pensate che questi animali in natura arrivano a pesare 4/5 kg, mentre le versioni “artificiali” create dall’industria possono arrivare anche a 20 kg di peso.

 Nonostante i divieti e le restrizioni, questo mercato uccide ancora 40 milioni di animali ogni anno, per trasformarli in ornamenti per borse, manicotti o pellicciotti che adornano i nostri piumini. 

 La prossima volta che andrete a fare shopping, richiamate alla mente queste immagini e chiedetevi: voglio essere complice di tutto questo?


 Fonte: greenme.it
            amoreanimale.it

Le cascate sacre dell'Australia, una delle ultime frontiere inesplorate del mondo


Una bellezza «sacra». 
Le Mitchell Fall sono una meraviglia della natura immersa nella più remota regione dell'Australia, Kimberley. 
Queste cascate sono considerate sacre dalla comunità aborigena locale e intorno a loro sono cresciute intere generazioni di Wumambal, che le chiamano Punamii-unpuu. 

 Secondo la leggenda, nei laghetti formati dalle cascate vivono i Wungurr, serpenti creatori dai poteri soprannaturali.
 Una presenza «sacra» che vieta di fare il bagno in queste cristalline piscine naturali che assumono sfumature che vanno dall'indaco al verde smeraldo. 
Una tentazione che ricorda il mito dell'Eden, del serpente e della mela, oggi tutelata dall'istituzione Mitchell River National Park.




Il fiume Mitchell ha scavato gole e cascate nel Mitchell Plateau, modellando l'intero tracciato nella foresta pluviale fino alle sue foci nella Baia di Walmsley e nel Golfo dell’Ammiraglio. 
L'intera area è considerata una delle ultime frontiere inesplorate del mondo: un vero paradiso della biodiversità che ospita 220 specie di uccelli, 50 specie di mammiferi e 86 di rettili. 

 Fonte: lastampa.it
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