Lo scorso inverno le immagini delle Victoria Falls hanno fatto il giro del mondo: prosciugate e praticamente silenziose. Ora però sono tornate più scroscianti che mai.
Questa meraviglia della natura, patrimonio dell'umanità protetto dall'Unesco, si trova al confine fra Zambia e Zimbabwe e due mesi fa è stata chiusa ai turisti in via precauzionale, a causa della pandemia da coronavirus.
Insomma, non è stata una stagione florida per il turismo e l'economia locale di questo angolo di Africa, tuttavia le cascate hanno riaperto nel culmine della loro stagione e in pochi giorni hanno già accolto un migliaio di turisti.
Fortunatamente la città di Livingstone, appena fuori dal Parco Nazionale Mosi-oa-Tunya, principale punto di partenza per le escursioni, non ha ancora registrato un caso di Covid-19 mentre complessivamente in Zimbabwe sono stati 46 e in Zambia 832.
In ogni caso, potrebbe volerci un po' di tempo prima che il turismo internazionale torni ai livelli impressionanti degli scorsi anni, essendo questa una popolare attrazione turistica sin dal periodo del dominio coloniale inglese.
Le immagini delle Victoria Falls prosciugate avevano fatto il giro del mondo: difficile non rimanere impressionati davanti alla scarsissima portata di quelle che sono una delle cascate più grandi del mondo.
Nella stagione delle piogge, il fiume scarica una quantità d'acqua pari a 9.100 m cubi al secondo, causando un fragore assordante oltre a nebbia e foschia che rendono praticamente impossibile ammirare la gola sottostante.
Non a caso sono conosciute localmente con il nome Mosi-oa-Tunya, Fumo che tuona.
Fonte: lastampa.it