lunedì 29 ottobre 2012
I monaci Circestensi
I monaci Circestensi
Non si può parlare dell'Ordine Cistercense senza nominare San Bernardo di Chiaravalle, anche perché la figura di questo illustre santo e dottore della Chiesa costituisce l'anello di congiunzione tra i monaci Cistercensi, che grazie alla sua influenza divennero uno degli ordini religiosi più ricchi e più influenti del Medioevo, ed i Templari, la cui costituzione egli raccomandò caldamente al Papa e per i quali redasse la regola ricalcandola su quella benedettina dei Cistercensi stessi. S. Bernardo nasce a Digione, in Borgogna, nel 1090, da una famiglia profondamente cristiana. Studia presso i canonici secolari di St. Vorles a Chatillon-sur-Seine, ma rifiuta di intraprendere la carriera ecclesiastica in Germania. Si ritira invece presso il monastero di Cîteaux dove si cercava di vivere la regola benedettina secondo lo spirito originale. Il suo arrivo diede nuovo slancio e suscitò nuove vocazioni.
Cinque anni dopo, insieme a dodici compagni, per fondare una nuova abbazia in una località che egli volle chiamare la Valle delle Luce: Chiaravalle. I suoi nuovi compagni erano inizialmente figli della nobiltà, poi arrivarono anche contadini e gente del popolo. I monaci facevano una vita semplice, si dedicavano all'agricoltura ed all'allevamento del bestiame, ed introdussero anche delle tecniche avanzate. Bernardo era di esempio ai suoi monaci nell'osservanza della Regola e maestro nello spiegarla. Di particolare rilievo le sue opere sull'umiltà e sull'amore di Dio. Sostenne e fece riconoscere da tutti, come legittimo successore di Pietro, papa Innocenzo II, al quale era stato contrapposto Anacleto II. Bernardo, cantore di Maria, la propose come modello di vita per tutti. Bernardo morì a Chiaravalle il 20 agosto 1153, venne proclamato santo nel 1174 e dottore della Chiesa nel 1830. Storia dell'ordine Il 21 marzo 1098, equinozio di Primavera e festa di san Benedetto e, in quell'anno, anche Domenica delle Palme, ventuno monaci, con a capo l'abate Roberto di Champagne, lasciarono il monastero di Molesme per fondare, nella Borgogna francese, 20 chilometri a Sud di Digione, un nuovo insediamento monastico, che fu chiamato "Nuovo Monastero". Come sede per il suo ordine, Roberto scelse un luogo solitario chiamato Cistercium (da cui la denominazione, poi, di "Cistercensi"), l'odierna Cîteaux, e cominciò a seguire un rigido stile di vita più consono alle regola benedettina originale, il cui senso era stato fortemente alterato a Molesme. Oltre a Roberto, un notevole contributo al buon esito dell'operazione venne dato da altri due religiosi, Alberico e Stefano, considerati co-fondatori dell'Ordine. Alberico, infatti, ottenne la concessione della protezione apostolica su Cîteaux dal papa Pasquale II con la bolla "Desiderium quod" dell'aprile 1100, che assicurava al Nuovo Monastero assoluta indipendenza da Molesme. Stefano si preoccupò di conservare lo spirito del rinnovamento cistercense promovendo disposizioni tese alla salvaguardia della povertà e della quiete monastica. Nel XII secolo, grazie anche ai contributi di San Bernardo, l'Ordine era diventato quasi una potenza temporale per l'estensione delle sue proprietà e per la sua influenza, conquistate grazie alla capacità di adattamento e di valorizzazione del propri beni. Questa agiatezza, in seguito, diventerà la causa della loro decadenza. In questo periodo, comunque, nascono le più grandi ed importanti abbazie cistercensi, in Italia, ma soprattutto in Francia, dove vengono costruite 11 cattedrali le cui ubicazioni, segnate su una carta geografica, formano, curiosamente, il disegno della costellazione della Vergine:
Dal XIII secolo, con il diminuire del reclutamento, è necessario ricorrere ai canoni di affitto per continuare a beneficiare dei terreni e, poco a poco, si prende l'abitudine di vivere non più del lavoro delle mani, ma delle rendite delle proprietà dei monasteri. Tuttavia, malgrado la nascita degli Ordini mendicanti, quello cistercense continuerà la sua espansione e, all'inizio del XIV secolo, comprenderà 725 case di monaci. Il XIV e il XV secolo saranno difficili da vivere per tutta l'Europa, compresi i monaci cistercensi; i "grandi" di questo mondo confiscano i beni ecclesiastici, i conflitti armati si allargano a tutta l'Europa, le grandi epidemie diffondono, dappertutto, i loro danni; infine, la nascita dell'Umanesimo contribuisce, da parte sua, al crollo della società medioevale, mentre nuove correnti spirituali si sviluppano in modo informale e danno vita a dei gruppi come quelli delle "beghine" e dei "begardi" che vivono nelle città e si dedicano alla meditazione e alle opere di carità. Nel XVI secolo non figura nessuna nuova fondazione, ma la Riforma metterà in atto la scomparsa irreversibile di più di 200 monasteri, mentre la maggior parte degli altri saranno devastati. Nello stesso periodo compare il sistema commendatario che indebolisce l'Ordine monastico e non permette di prendere misure di risanamento in campo disciplinare o economico. La difficoltà dei tempi rende ardua la partecipazione ai Capitoli Generali. È nel XVI secolo che si affermano maggiormente le congregazioni nell'Ordine. Si tratta di monasteri che appartengono a una stessa regione e sottomessi a una medesima autorità politica e i cui superiori si riuniscono in Capitolo Generale, a intervalli regolari. Seguendo le decisioni del Concilio di Trento, che ha richiamato con fermezza ai religiosi e alle religiose i loro doveri e impegni, comincia un grande movimento di ripresa e nasce un vivo desiderio di ritorno al fervore primitivo, particolarmente nei monasteri della filiazione di Clairvaux. In questo periodo nasce l'Ordine Cistercense della Stretta Osservanza (O.C.S.O.). La riforma venne attuata soprattutto grazie all'opera di Armand-Jean le Bouthillier de Rancé, abate di Notre-Dame de la Trappe, una delle più antiche abbazie cistercensi. Per tale motivo, i Cistercensi dell'O.C.S.O. sono anche comunemente conosciuti come frati Trappisti. Il XVIII secolo, con l'Illuminismo, offre un quadro diversificato dell'Ordine: certe case sono ferventi e hanno un reclutamento soddisfacente; altre, molto più numerose, hanno solamente un numero ridotto di monaci che assicurano un minimo di vita comune nelle costruzioni, spesso immense, che danno l'illusione di una grande prosperità. In Germania e nell'Impero Austro-Ungarico è il periodo della grande fioritura del Barocco, ma è anche il periodo del "giuseppinismo", nel corso del quale, per sfuggire alla chiusura di cui sono minacciati, i monasteri accettano delle attività annesse e, fino ad allora, poco praticate dai Cistercensi: parrocchie, scuole, e così via. È in questo contesto che scoppia la Rivoluzione Francese, la quale giungerà alla decisione della soppressione di tutti i monasteri. I monaci sono espulsi, alcuni di essi moriranno martiri nei barconi, i beni conventuali sono confiscati e venduti dallo Stato. Gli eserciti della Rivoluzione e, in seguito, quelli dell'Impero generalizzano il movimento nell'intera Europa, tra il 1789 e il 1810. In questo contesto, estremamente difficile, c'è tuttavia, un gruppo di monaci dell'Ordine che sotto la guida di Agostino de Lestrange, maestro dei novizi della Trappa nel 1789, vivendo una lunga "odissea" che li condurrà sino alla Russia, riesce a tenere viva la vita cistercense in un certo numero di fondazioni, sparse in tutta l'Europa. Dalla restaurazione della monarchia francese - 1815 - alcuni membri di questo piccolo gruppo, riprendono la vita monastica (in Francia e Belgio) e danno origine a una nuova rinascita monastica caratterizzata da una grande generosità, da un intenso fervore spirituale. Questo rinnovamento si attua malgrado una grande precarietà materiale ed è segnato da un senso profondo dell'ascesi e della riparazione degli abusi commessi dalla Rivoluzione Francese. In altre parti d'Europa la situazione è diversa. I monasteri dell'Ordine riprendono vita in Austria, Ungheria e Italia, mentre in Spagna, Portogallo e Svizzera sono vittime di politiche settarie - conseguenze tardive della Rivoluzione Francese - e spesso costretti alla chiusura. Nel 1892, sotto il pontificato di Leone XIII, la maggior parte dei monasteri situati in Francia e in Belgio, quelli usciti dall'"odissea" di cui si è parlato, si raggruppano e formano "L'Ordine Cistercense di Nostra Signora della Trappa", mentre gli altri monasteri cistercensi, raggruppati in diverse congregazioni formano "Il Sacro Ordine di Cîteaux". Nel 1898, in occasione dell'ottavo centenario della loro fondazione, i Cistercensi riformati hanno la possibilità di riscattare l'abbazia di Cîteaux e di farvi rifiorire una comunità. La fine del XIX secolo e il XX secolo sono stati un periodo di persecuzione per i monasteri cistercensi che devono vivere delle ore difficili in Francia e che sono vittime di totalitarismi che colpiscono tutta l'Europa dell'Est e l'Estremo Oriente, causando la soppressione di molti monasteri e provocando la testimonianza di numerosi martiri della fede. Nel 1995 i due ordini monastici l'Ordine Cistercense e l'Ordine Cistercense della Stretta Osservanza si condividono il giusto titolo di Cîteaux. A questi due rami si ricongiungono diverse famiglie religiose di ispirazione cistercense. L'Ordine Cistercense comprende 12 congregazioni che raggruppano in totale 77 monasteri di monaci e 63 monasteri di monache (1014 monaci e 966 monache nel 1993).
Non si può parlare dell'Ordine Cistercense senza nominare San Bernardo di Chiaravalle, anche perché la figura di questo illustre santo e dottore della Chiesa costituisce l'anello di congiunzione tra i monaci Cistercensi, che grazie alla sua influenza divennero uno degli ordini religiosi più ricchi e più influenti del Medioevo, ed i Templari, la cui costituzione egli raccomandò caldamente al Papa e per i quali redasse la regola ricalcandola su quella benedettina dei Cistercensi stessi. S. Bernardo nasce a Digione, in Borgogna, nel 1090, da una famiglia profondamente cristiana. Studia presso i canonici secolari di St. Vorles a Chatillon-sur-Seine, ma rifiuta di intraprendere la carriera ecclesiastica in Germania. Si ritira invece presso il monastero di Cîteaux dove si cercava di vivere la regola benedettina secondo lo spirito originale. Il suo arrivo diede nuovo slancio e suscitò nuove vocazioni.
Cinque anni dopo, insieme a dodici compagni, per fondare una nuova abbazia in una località che egli volle chiamare la Valle delle Luce: Chiaravalle. I suoi nuovi compagni erano inizialmente figli della nobiltà, poi arrivarono anche contadini e gente del popolo. I monaci facevano una vita semplice, si dedicavano all'agricoltura ed all'allevamento del bestiame, ed introdussero anche delle tecniche avanzate. Bernardo era di esempio ai suoi monaci nell'osservanza della Regola e maestro nello spiegarla. Di particolare rilievo le sue opere sull'umiltà e sull'amore di Dio. Sostenne e fece riconoscere da tutti, come legittimo successore di Pietro, papa Innocenzo II, al quale era stato contrapposto Anacleto II. Bernardo, cantore di Maria, la propose come modello di vita per tutti. Bernardo morì a Chiaravalle il 20 agosto 1153, venne proclamato santo nel 1174 e dottore della Chiesa nel 1830. Storia dell'ordine Il 21 marzo 1098, equinozio di Primavera e festa di san Benedetto e, in quell'anno, anche Domenica delle Palme, ventuno monaci, con a capo l'abate Roberto di Champagne, lasciarono il monastero di Molesme per fondare, nella Borgogna francese, 20 chilometri a Sud di Digione, un nuovo insediamento monastico, che fu chiamato "Nuovo Monastero". Come sede per il suo ordine, Roberto scelse un luogo solitario chiamato Cistercium (da cui la denominazione, poi, di "Cistercensi"), l'odierna Cîteaux, e cominciò a seguire un rigido stile di vita più consono alle regola benedettina originale, il cui senso era stato fortemente alterato a Molesme. Oltre a Roberto, un notevole contributo al buon esito dell'operazione venne dato da altri due religiosi, Alberico e Stefano, considerati co-fondatori dell'Ordine. Alberico, infatti, ottenne la concessione della protezione apostolica su Cîteaux dal papa Pasquale II con la bolla "Desiderium quod" dell'aprile 1100, che assicurava al Nuovo Monastero assoluta indipendenza da Molesme. Stefano si preoccupò di conservare lo spirito del rinnovamento cistercense promovendo disposizioni tese alla salvaguardia della povertà e della quiete monastica. Nel XII secolo, grazie anche ai contributi di San Bernardo, l'Ordine era diventato quasi una potenza temporale per l'estensione delle sue proprietà e per la sua influenza, conquistate grazie alla capacità di adattamento e di valorizzazione del propri beni. Questa agiatezza, in seguito, diventerà la causa della loro decadenza. In questo periodo, comunque, nascono le più grandi ed importanti abbazie cistercensi, in Italia, ma soprattutto in Francia, dove vengono costruite 11 cattedrali le cui ubicazioni, segnate su una carta geografica, formano, curiosamente, il disegno della costellazione della Vergine:
Dal XIII secolo, con il diminuire del reclutamento, è necessario ricorrere ai canoni di affitto per continuare a beneficiare dei terreni e, poco a poco, si prende l'abitudine di vivere non più del lavoro delle mani, ma delle rendite delle proprietà dei monasteri. Tuttavia, malgrado la nascita degli Ordini mendicanti, quello cistercense continuerà la sua espansione e, all'inizio del XIV secolo, comprenderà 725 case di monaci. Il XIV e il XV secolo saranno difficili da vivere per tutta l'Europa, compresi i monaci cistercensi; i "grandi" di questo mondo confiscano i beni ecclesiastici, i conflitti armati si allargano a tutta l'Europa, le grandi epidemie diffondono, dappertutto, i loro danni; infine, la nascita dell'Umanesimo contribuisce, da parte sua, al crollo della società medioevale, mentre nuove correnti spirituali si sviluppano in modo informale e danno vita a dei gruppi come quelli delle "beghine" e dei "begardi" che vivono nelle città e si dedicano alla meditazione e alle opere di carità. Nel XVI secolo non figura nessuna nuova fondazione, ma la Riforma metterà in atto la scomparsa irreversibile di più di 200 monasteri, mentre la maggior parte degli altri saranno devastati. Nello stesso periodo compare il sistema commendatario che indebolisce l'Ordine monastico e non permette di prendere misure di risanamento in campo disciplinare o economico. La difficoltà dei tempi rende ardua la partecipazione ai Capitoli Generali. È nel XVI secolo che si affermano maggiormente le congregazioni nell'Ordine. Si tratta di monasteri che appartengono a una stessa regione e sottomessi a una medesima autorità politica e i cui superiori si riuniscono in Capitolo Generale, a intervalli regolari. Seguendo le decisioni del Concilio di Trento, che ha richiamato con fermezza ai religiosi e alle religiose i loro doveri e impegni, comincia un grande movimento di ripresa e nasce un vivo desiderio di ritorno al fervore primitivo, particolarmente nei monasteri della filiazione di Clairvaux. In questo periodo nasce l'Ordine Cistercense della Stretta Osservanza (O.C.S.O.). La riforma venne attuata soprattutto grazie all'opera di Armand-Jean le Bouthillier de Rancé, abate di Notre-Dame de la Trappe, una delle più antiche abbazie cistercensi. Per tale motivo, i Cistercensi dell'O.C.S.O. sono anche comunemente conosciuti come frati Trappisti. Il XVIII secolo, con l'Illuminismo, offre un quadro diversificato dell'Ordine: certe case sono ferventi e hanno un reclutamento soddisfacente; altre, molto più numerose, hanno solamente un numero ridotto di monaci che assicurano un minimo di vita comune nelle costruzioni, spesso immense, che danno l'illusione di una grande prosperità. In Germania e nell'Impero Austro-Ungarico è il periodo della grande fioritura del Barocco, ma è anche il periodo del "giuseppinismo", nel corso del quale, per sfuggire alla chiusura di cui sono minacciati, i monasteri accettano delle attività annesse e, fino ad allora, poco praticate dai Cistercensi: parrocchie, scuole, e così via. È in questo contesto che scoppia la Rivoluzione Francese, la quale giungerà alla decisione della soppressione di tutti i monasteri. I monaci sono espulsi, alcuni di essi moriranno martiri nei barconi, i beni conventuali sono confiscati e venduti dallo Stato. Gli eserciti della Rivoluzione e, in seguito, quelli dell'Impero generalizzano il movimento nell'intera Europa, tra il 1789 e il 1810. In questo contesto, estremamente difficile, c'è tuttavia, un gruppo di monaci dell'Ordine che sotto la guida di Agostino de Lestrange, maestro dei novizi della Trappa nel 1789, vivendo una lunga "odissea" che li condurrà sino alla Russia, riesce a tenere viva la vita cistercense in un certo numero di fondazioni, sparse in tutta l'Europa. Dalla restaurazione della monarchia francese - 1815 - alcuni membri di questo piccolo gruppo, riprendono la vita monastica (in Francia e Belgio) e danno origine a una nuova rinascita monastica caratterizzata da una grande generosità, da un intenso fervore spirituale. Questo rinnovamento si attua malgrado una grande precarietà materiale ed è segnato da un senso profondo dell'ascesi e della riparazione degli abusi commessi dalla Rivoluzione Francese. In altre parti d'Europa la situazione è diversa. I monasteri dell'Ordine riprendono vita in Austria, Ungheria e Italia, mentre in Spagna, Portogallo e Svizzera sono vittime di politiche settarie - conseguenze tardive della Rivoluzione Francese - e spesso costretti alla chiusura. Nel 1892, sotto il pontificato di Leone XIII, la maggior parte dei monasteri situati in Francia e in Belgio, quelli usciti dall'"odissea" di cui si è parlato, si raggruppano e formano "L'Ordine Cistercense di Nostra Signora della Trappa", mentre gli altri monasteri cistercensi, raggruppati in diverse congregazioni formano "Il Sacro Ordine di Cîteaux". Nel 1898, in occasione dell'ottavo centenario della loro fondazione, i Cistercensi riformati hanno la possibilità di riscattare l'abbazia di Cîteaux e di farvi rifiorire una comunità. La fine del XIX secolo e il XX secolo sono stati un periodo di persecuzione per i monasteri cistercensi che devono vivere delle ore difficili in Francia e che sono vittime di totalitarismi che colpiscono tutta l'Europa dell'Est e l'Estremo Oriente, causando la soppressione di molti monasteri e provocando la testimonianza di numerosi martiri della fede. Nel 1995 i due ordini monastici l'Ordine Cistercense e l'Ordine Cistercense della Stretta Osservanza si condividono il giusto titolo di Cîteaux. A questi due rami si ricongiungono diverse famiglie religiose di ispirazione cistercense. L'Ordine Cistercense comprende 12 congregazioni che raggruppano in totale 77 monasteri di monaci e 63 monasteri di monache (1014 monaci e 966 monache nel 1993).
Il Castello infestato dai fantasmi
C’è un posto che, in fatto di spettri, non ha paragoni. Ci troviamo a Moncalieri, nella provincia di Torino. Questo borgo risale al 1228 ed è stato fondato da un gruppo di abitanti di Testona. Il facile accesso al Po, nonché il controllo su di esso, contribuì notevolmente alla crescita del paese facendone, in breve tempo, uno dei maggiori punti strategici e difensivi della regione.
Ricca di storia e di monumenti, Moncalieri non teme confronti in tutta Italia, per chi è affascinato dalle presenze di spiriti. Sul territorio vi sono molti castelli, come Castelvecchio a Testona, del XV secolo e quello di Revigliasco, del XVIII secolo. Ma soprattutto c’è il Castello de La Rotta, ritenuto il posto più infestato d'Italia.
Costruito nel IV secolo, fu possedimento prima dei Longobardi e poi dei Cavalieri di Malta fino al 1500, quando divenne proprietà della famiglia dei Savoia. La rocca aveva il compito di difendere il ponte sul fiume Banna. Fu teatro di molte battaglie
Oltre al tetro aspetto esterno, le sue mura nascondono una grande quantità di foto di presunti spettri che si sono susseguiti nella difesa del castello negli ultimi secoli. E su di esso si alternano storie diverse, tutte accomunate dalla caduta dalla torre di una fanciulla triste e dalle vicende di un cavaliere templare valoroso. Ma ci sono anche il sacerdote murato vivo nel 1400, il ragazzino travolto da cavalli imbizzarriti, l’incriminato decapitato, il bambino che piange alla ricerca della sua nutrice, la donna suicida dal profumo di fiori. E si danno tutti appuntamento nella notte tra il 12 e il 13 Giugno: in questo periodo il turismo degli amanti dell’esoterismo si intensifica. Alla ricerca di presenze, rumori e olezzi che possano dar credito alla leggenda del castello più infestato d’Italia.
C'era almeno la pasta e fagioli?
Lunedì 29 Ottobre 2012 - 18:33
TORINO - I ladri non hanno risparmiato l'abitazione del ministro del Lavoro, Elsa Fornero: nel week end si sono introdotti nella villa del ministro a San Carlo Canavese (Torino). Massimo riserbo dei carabinieri che stanno indagando.
L'allarme a casa della responsabile del Welfare scattato nella notte tra venerdì e sabato: in quel momento nel villino che la Fornero divide con il marito, l'economista e giornalista Mario Deaglio, non c'era nessuno.
L'esatta dinamica è di difficile ricostruzione.
Ancora in corso l'inventario del materiale che e' stato trafugato, che comunque non e' di grande valore.
I malviventi si sono introdotti nell'edificio dal retro, segando alcune inferriate. "Chi ha deciso di violare la casa della Fornero - commentava ieri un residente di San Carlo che conosce il ministro da anni - o non sapeva a chi appartenesse o aveva comunque un grande coraggio o una grande motivazione.
Quel villino, da quando Elsa è al governo, è sotto sorveglianza 24 ore su 24 e i carabinieri fanno passaggi molto frequenti per assicurarsi che nessuno violi la proprietà privata".
Di Leggo news
L'allarme a casa della responsabile del Welfare scattato nella notte tra venerdì e sabato: in quel momento nel villino che la Fornero divide con il marito, l'economista e giornalista Mario Deaglio, non c'era nessuno.
L'esatta dinamica è di difficile ricostruzione.
Ancora in corso l'inventario del materiale che e' stato trafugato, che comunque non e' di grande valore.
I malviventi si sono introdotti nell'edificio dal retro, segando alcune inferriate. "Chi ha deciso di violare la casa della Fornero - commentava ieri un residente di San Carlo che conosce il ministro da anni - o non sapeva a chi appartenesse o aveva comunque un grande coraggio o una grande motivazione.
Quel villino, da quando Elsa è al governo, è sotto sorveglianza 24 ore su 24 e i carabinieri fanno passaggi molto frequenti per assicurarsi che nessuno violi la proprietà privata".
Di Leggo news
I sentimenti degli animali sono SEMPRE puri e disinteressati
Oggi sappiamo per certo, ma lo abbiamo istintivamente sempre saputo, che gli animali possono soffrire esattamente come gli esseri umani.
Le loro emozioni e la loro sensibilità sono spesso più forti di quelle umane. Diversi filosofi e capi religiosi hanno cercato di convincere i loro discepoli e seguaci che gli animali non sono altro che macchine senz'anima, senza sentimenti. Chiunque però abbia vissuto con un animale - sia esso un cane, un uccello o persino un topo - sa che questa teoria è una sfacciata menzogna, inventata per giustificare la crudeltà.
Isaac Bashevis Singer (1904-1991), scrittore ebreo e vegetariano.
Atti di eroismo storie che riguardano gli animali e la loro vita emotiva e sociale, così ricca e complessa a dispetto di quanti ancora credono che i nostri “fratelli minori” non abbiano consapevolezza di sé e di quanto li circonda. Sebbene ogni giorno venga provato il contrario. Questi atti di eroismo, dovrebbero far riflettere su chi sia, davvero, l’essere “superiore”. Soprattutto in termini morali.!!!!
L’eroica lealtà del cane, ancora lo tsunami e ancora un cane salvavita. Due cani, vittima dell’orribile tragedia giapponese, sono rimasti isolati in un’area priva di soccorsi.
Uno dei due animali era ferito, e l’altro, pur avendo la possibilità di essere portato in salvo dalle squadre di recupero giapponesi, ha rifiutato di abbandonare il suo compagno in difficoltà.
Infine, entrambi sono stati soccorsi.
Dall’America al Giappone, per aiutare chi ha bisogno.
In una sorta di meraviglioso effetto domino di solidarietà, un cane salvato da un rifugio negli Stati Uniti è stato addestrato per la ricerca e il soccorso dopo i disastri naturali e, assieme al suo proprietario, è volato fino in Giappone per dare il suo contributo nel recupero dei superstiti del maremoto.
Prima di questo viaggio, il cane aveva già salvato dodici persone in America.
Stai tranquillo, sono qui con te
In alcuni tribunali statunitensi, i cani vengono utilizzati per aiutare i testimoni a mantenersi calmi e tranquilli, in modo da poter raccontare la loro versione dei fatti e aiutare gli inquirenti ad assicurare i colpevoli alla giustizia.
Questi cani vengono utilizzati specialmente in casi di stupro, violenza o omicidio, a volte quando le vittime sono bambini.
Dobbiamo pur difenderci da te, uomo
Gli scimpanzé, in Africa, hanno imparato a disattivare le trappole lasciate dagli esseri umani per catturarli e destinarli al mercato della carne. Questi intelligentissimi primati non solo salvano le loro vite, ma anche quelle di altri animali rimasti imprigionati, aiutandoli a liberarsi.
La donna salvata dal delfino
È ancora un delfino il protagonista di una storia che ha avuto luogo nell’Oceano Indiano, dove una donna era precipitata da uno yacht e stava, da ore, lottando per rimanere a galla.
Di nuovo, questo splendido e selvaggio animale si è avvicinato spontaneamente, nuotando sotto la donna e mantenendone la testa fuori dall’acqua.
Altri due mammiferi, intanto, nuotavano in cerchi concentrici attorno alla vittima, tenendola al sicuro dagli squali.
Dick Van Dyke e gli amici marsuini
È stato solo grazie ad alcuni marsuini, anch’essi cetacei marini, se l’attore Dick Van Dyke non ha rischiato la vita dopo essersi addormentato sulla sua tavola da surf ed essere stato trasportato al largo nell’oceano.
Gli animali si sono avvicinati all’attore, lo hanno sorretto, aiutato e hanno vegliato su di lui per ore, fino a che, piano piano, non è riuscito a riguadagnare la riva.
Il delfino da soccorso
Nelle acque della Nuova Zelanda, un delfino ha aiutato una balena arenatasi in una piccola pozza d’acqua: il cetaceo non riusciva a riprendere il mare aperto da solo, e avrebbe finito col morire lì, senza cibo e con pochissima refrigerazione.
Il delfino è intervenuto subito, in una grandiosa dimostrazione di solidarietà interspecie, e ha guidato la balena fino al mare aperto.
Noi uomini abbiamo battezzato questo animale salvatore con il nome di Moko, ma si trattava, di fatto, di un animale allo stato brado, che non era mai entrato in contatto con gli esseri umani e che non era affatto addestrato.
Il suo atto d’amore è stato del tutto spontaneo, e totalmente disinteressato.
I delfini di vedetta
In Florida, alcuni delfini hanno segnalato ai bagnanti sulla spiaggia che un cane era rimasto intrappolato in un canale senza essere in grado di uscirne. L’animale era rimasto nell’acqua così a lungo da mostrare sintomi di ipotermia e sarebbe morto, se non fosse stato per l’intervento dei suoi meravigliosi salvatori marini.
Anche in questo caso, i delfini erano completamente selvaggi e il loro comportamento è stato naturale e spontaneo.
Le loro emozioni e la loro sensibilità sono spesso più forti di quelle umane. Diversi filosofi e capi religiosi hanno cercato di convincere i loro discepoli e seguaci che gli animali non sono altro che macchine senz'anima, senza sentimenti. Chiunque però abbia vissuto con un animale - sia esso un cane, un uccello o persino un topo - sa che questa teoria è una sfacciata menzogna, inventata per giustificare la crudeltà.
Isaac Bashevis Singer (1904-1991), scrittore ebreo e vegetariano.
Atti di eroismo storie che riguardano gli animali e la loro vita emotiva e sociale, così ricca e complessa a dispetto di quanti ancora credono che i nostri “fratelli minori” non abbiano consapevolezza di sé e di quanto li circonda. Sebbene ogni giorno venga provato il contrario. Questi atti di eroismo, dovrebbero far riflettere su chi sia, davvero, l’essere “superiore”. Soprattutto in termini morali.!!!!
L’eroica lealtà del cane, ancora lo tsunami e ancora un cane salvavita. Due cani, vittima dell’orribile tragedia giapponese, sono rimasti isolati in un’area priva di soccorsi.
Uno dei due animali era ferito, e l’altro, pur avendo la possibilità di essere portato in salvo dalle squadre di recupero giapponesi, ha rifiutato di abbandonare il suo compagno in difficoltà.
Infine, entrambi sono stati soccorsi.
Dall’America al Giappone, per aiutare chi ha bisogno.
In una sorta di meraviglioso effetto domino di solidarietà, un cane salvato da un rifugio negli Stati Uniti è stato addestrato per la ricerca e il soccorso dopo i disastri naturali e, assieme al suo proprietario, è volato fino in Giappone per dare il suo contributo nel recupero dei superstiti del maremoto.
Prima di questo viaggio, il cane aveva già salvato dodici persone in America.
Stai tranquillo, sono qui con te
In alcuni tribunali statunitensi, i cani vengono utilizzati per aiutare i testimoni a mantenersi calmi e tranquilli, in modo da poter raccontare la loro versione dei fatti e aiutare gli inquirenti ad assicurare i colpevoli alla giustizia.
Questi cani vengono utilizzati specialmente in casi di stupro, violenza o omicidio, a volte quando le vittime sono bambini.
Dobbiamo pur difenderci da te, uomo
Gli scimpanzé, in Africa, hanno imparato a disattivare le trappole lasciate dagli esseri umani per catturarli e destinarli al mercato della carne. Questi intelligentissimi primati non solo salvano le loro vite, ma anche quelle di altri animali rimasti imprigionati, aiutandoli a liberarsi.
La donna salvata dal delfino
È ancora un delfino il protagonista di una storia che ha avuto luogo nell’Oceano Indiano, dove una donna era precipitata da uno yacht e stava, da ore, lottando per rimanere a galla.
Di nuovo, questo splendido e selvaggio animale si è avvicinato spontaneamente, nuotando sotto la donna e mantenendone la testa fuori dall’acqua.
Altri due mammiferi, intanto, nuotavano in cerchi concentrici attorno alla vittima, tenendola al sicuro dagli squali.
Dick Van Dyke e gli amici marsuini
È stato solo grazie ad alcuni marsuini, anch’essi cetacei marini, se l’attore Dick Van Dyke non ha rischiato la vita dopo essersi addormentato sulla sua tavola da surf ed essere stato trasportato al largo nell’oceano.
Gli animali si sono avvicinati all’attore, lo hanno sorretto, aiutato e hanno vegliato su di lui per ore, fino a che, piano piano, non è riuscito a riguadagnare la riva.
Il delfino da soccorso
Nelle acque della Nuova Zelanda, un delfino ha aiutato una balena arenatasi in una piccola pozza d’acqua: il cetaceo non riusciva a riprendere il mare aperto da solo, e avrebbe finito col morire lì, senza cibo e con pochissima refrigerazione.
Il delfino è intervenuto subito, in una grandiosa dimostrazione di solidarietà interspecie, e ha guidato la balena fino al mare aperto.
Noi uomini abbiamo battezzato questo animale salvatore con il nome di Moko, ma si trattava, di fatto, di un animale allo stato brado, che non era mai entrato in contatto con gli esseri umani e che non era affatto addestrato.
Il suo atto d’amore è stato del tutto spontaneo, e totalmente disinteressato.
I delfini di vedetta
In Florida, alcuni delfini hanno segnalato ai bagnanti sulla spiaggia che un cane era rimasto intrappolato in un canale senza essere in grado di uscirne. L’animale era rimasto nell’acqua così a lungo da mostrare sintomi di ipotermia e sarebbe morto, se non fosse stato per l’intervento dei suoi meravigliosi salvatori marini.
Anche in questo caso, i delfini erano completamente selvaggi e il loro comportamento è stato naturale e spontaneo.
Mirto
Il mirto è una pianta officinale arbustiva diffusa nell’area mediterranea le cui parti foglie, fiori e frutti sono usate in erboristeria per la preparazione di infusi, decotti, tisane e oli essenziali, utili a combattere affezioni delle vie urinarie, delle vie respiratorie, dermatosi, ulcere ed emorroidi.
L'olio essenziale svolge attività antisettica e balsamica ed è indicato contro le affezioni alle vie respiratorie e viene usato, oltre che in farmacia, come componente aromatico dei profumi.
Il mirtolo è presente nelle formulazioni di sciroppi per la tosse.
Curiosità
Rametti freschi posti nei cassetti della biancheria la deodorano ed allontanano le tarme.
Preparazione casalinga del liquore di Mirto.
Si usano le bacche che raggiungono la maturità tra novembre e dicembre, si lasciano 300 g di bacche in 300 ml di alcool a 95° in infusione per 1 mese. Passato un mese si filtra il liquido, spremendo bene la parte solida, si unisce uno sciroppo ottenuto con 250 g di zucchero e 250 g di acqua, si imbottiglia e si consuma dopo un mese
L'olio essenziale svolge attività antisettica e balsamica ed è indicato contro le affezioni alle vie respiratorie e viene usato, oltre che in farmacia, come componente aromatico dei profumi.
Il mirtolo è presente nelle formulazioni di sciroppi per la tosse.
Curiosità
Rametti freschi posti nei cassetti della biancheria la deodorano ed allontanano le tarme.
Preparazione casalinga del liquore di Mirto.
Si usano le bacche che raggiungono la maturità tra novembre e dicembre, si lasciano 300 g di bacche in 300 ml di alcool a 95° in infusione per 1 mese. Passato un mese si filtra il liquido, spremendo bene la parte solida, si unisce uno sciroppo ottenuto con 250 g di zucchero e 250 g di acqua, si imbottiglia e si consuma dopo un mese
L'arca di Noah
Un team di architetti e designer americani rivisita il concetto di Arca di Noè e progetta un’immensa città galleggiante, ecologica autosufficiente e dotata di ogni comfort, in grado di mettere in salvo fino a 40.000 persone in caso di uragani e altri cataclismi. (Focus.it, 10 marzo 2011)
Immaginate una gigantesca struttura galleggiante capace di ospitare al suo interno tutti gli abitanti di una cittadina come Lodi e così solida da resistere agli uragani più violenti: insomma, un’arca della salvezza. L’ha recentemente progettata E. Kevin Schopfer, un architetto americano che nel 2005 aveva assistito alle devastazioni inflitte dall’uragano Katrina alla città di New Orleans. L'arcologia della salvezza NOAH, acronimo di New Orleans Arcology Habitat ma anche traduzione anglosassone di "Noè", secondo i suoi ideatori più che un’arca è un’arcologia, neologismo composto dalle parole "architettura" ed "ecologia" coniato negli anni '60 dall'architetto italiano Paolo Soleri per descrivere un grande edificio capace di mantenere un'ecologia interna e una densità abitativa estremamente alta. E in effetti questa enorme costruzione alta 350 metri, larga 600 e con una superficie calpestabile di oltre 9 milioni di metri quadri può dare riparo, con tutti i comfort o quasi, a oltre 40.000 persone. 20.000 appartamenti, 3 alberghi, scuole, ospedali e l’immancabile e americanissimo casinò sono solo alcune delle strutture che trovano spazio al suo interno. Nell’idea di Schopfer e dei suoi colleghi NOAH dovrebbe essere costruita nei pressi di New Orleans, lungo le sponde del Mississipi, con l’obiettivo di offrire agli abitanti della città la sicurezza fisica e psicologica necessarie alla rinascita post catastrofe. La struttura è costituita da tre torri che convergono alla sommità dando vita a un gigantesco tetraedro vuoto all’interno: la scelta di questa forma non è stata dettata solo da motivi di design ma da precise esigenze costruttive. Il triangolo è una delle forme più rigide utilizzabili nella progettazione mentre lo spazio aperto al centro consente a NOAH di resistere senza problemi a venti da oltre 200 km/h come quelli che nel 2005 hanno spazzato la città. Non solo: «l’utilizzo dell’acqua al posto delle fondazioni tradizionali mette al riparo NOAH e i suoi abitanti dal rischio di inondazioni e allagamenti» spiega Schopfer. Ma NOAH è anche uno dei più avanzati progetti al mondo di urbanistica ecosostenibile: l’energia necessaria al suo funzionamento è prodotta da turbine eoliche e idriche, mentre speciali depuratori si occupano del trattamento delle acque nere.
Nel video qui sotto un suggestivo giro panoramico di NOAH.
Immaginate una gigantesca struttura galleggiante capace di ospitare al suo interno tutti gli abitanti di una cittadina come Lodi e così solida da resistere agli uragani più violenti: insomma, un’arca della salvezza. L’ha recentemente progettata E. Kevin Schopfer, un architetto americano che nel 2005 aveva assistito alle devastazioni inflitte dall’uragano Katrina alla città di New Orleans. L'arcologia della salvezza NOAH, acronimo di New Orleans Arcology Habitat ma anche traduzione anglosassone di "Noè", secondo i suoi ideatori più che un’arca è un’arcologia, neologismo composto dalle parole "architettura" ed "ecologia" coniato negli anni '60 dall'architetto italiano Paolo Soleri per descrivere un grande edificio capace di mantenere un'ecologia interna e una densità abitativa estremamente alta. E in effetti questa enorme costruzione alta 350 metri, larga 600 e con una superficie calpestabile di oltre 9 milioni di metri quadri può dare riparo, con tutti i comfort o quasi, a oltre 40.000 persone. 20.000 appartamenti, 3 alberghi, scuole, ospedali e l’immancabile e americanissimo casinò sono solo alcune delle strutture che trovano spazio al suo interno. Nell’idea di Schopfer e dei suoi colleghi NOAH dovrebbe essere costruita nei pressi di New Orleans, lungo le sponde del Mississipi, con l’obiettivo di offrire agli abitanti della città la sicurezza fisica e psicologica necessarie alla rinascita post catastrofe. La struttura è costituita da tre torri che convergono alla sommità dando vita a un gigantesco tetraedro vuoto all’interno: la scelta di questa forma non è stata dettata solo da motivi di design ma da precise esigenze costruttive. Il triangolo è una delle forme più rigide utilizzabili nella progettazione mentre lo spazio aperto al centro consente a NOAH di resistere senza problemi a venti da oltre 200 km/h come quelli che nel 2005 hanno spazzato la città. Non solo: «l’utilizzo dell’acqua al posto delle fondazioni tradizionali mette al riparo NOAH e i suoi abitanti dal rischio di inondazioni e allagamenti» spiega Schopfer. Ma NOAH è anche uno dei più avanzati progetti al mondo di urbanistica ecosostenibile: l’energia necessaria al suo funzionamento è prodotta da turbine eoliche e idriche, mentre speciali depuratori si occupano del trattamento delle acque nere.
Nel video qui sotto un suggestivo giro panoramico di NOAH.
La democrazia
AVVISO DI WIKIPEDIA
Gentile lettore, gentile lettrice, ancora una volta l'indipendenza di Wikipedia è sotto minaccia.
In queste ore il Senato italiano sta discutendo un disegno di legge in materia di diffamazione (DDL n. 3491) che, se approvato, potrebbe imporre a ogni sito web (ivi compresa Wikipedia) la rettifica o la cancellazione dei propri contenuti dietro semplice richiesta di chi li ritenesse lesivi della propria immagine o anche della propria privacy, e prevede la condanna penale e sanzioni pecuniarie fino a 100 000 euro in caso di mancata rimozione.
Simili iniziative non sono nuove, ma stavolta la loro approvazione sembra imminente.
Wikipedia riconosce il diritto alla tutela della reputazione di ognuno e i volontari che vi contribuiscono gratuitamente già si adoperano quotidianamente per garantirla.
L'approvazione di questa norma, tuttavia, obbligherebbe ad alterare i contenuti indipendentemente dalla loro veridicità.
Un simile obbligo snaturerebbe i principi fondamentali di Wikipedia, costituirebbe una limitazione inaccettabile alla sua autonomia e una pesante minaccia all'attività dei suoi 15 milioni di volontari sparsi in tutto il mondo, che sarebbero indotti a smettere di occuparsi di determinati argomenti o personaggi, anche solo per "non avere problemi".
Wikipedia è la più grande opera collettiva della storia del genere umano: in 12 anni è entrata a far parte delle abitudini di milioni di utenti della Rete in cerca di un sapere neutrale, gratuito e soprattutto libero.
L'edizione in lingua italiana ha quasi un milione di voci, che ricevono 16 milioni di visite ogni giorno, ma questa norma potrebbe oscurarle per sempre. L'Enciclopedia è patrimonio di tutti.
Non lasciamo che scompaia.
Gentile lettore, gentile lettrice, ancora una volta l'indipendenza di Wikipedia è sotto minaccia.
In queste ore il Senato italiano sta discutendo un disegno di legge in materia di diffamazione (DDL n. 3491) che, se approvato, potrebbe imporre a ogni sito web (ivi compresa Wikipedia) la rettifica o la cancellazione dei propri contenuti dietro semplice richiesta di chi li ritenesse lesivi della propria immagine o anche della propria privacy, e prevede la condanna penale e sanzioni pecuniarie fino a 100 000 euro in caso di mancata rimozione.
Simili iniziative non sono nuove, ma stavolta la loro approvazione sembra imminente.
Wikipedia riconosce il diritto alla tutela della reputazione di ognuno e i volontari che vi contribuiscono gratuitamente già si adoperano quotidianamente per garantirla.
L'approvazione di questa norma, tuttavia, obbligherebbe ad alterare i contenuti indipendentemente dalla loro veridicità.
Un simile obbligo snaturerebbe i principi fondamentali di Wikipedia, costituirebbe una limitazione inaccettabile alla sua autonomia e una pesante minaccia all'attività dei suoi 15 milioni di volontari sparsi in tutto il mondo, che sarebbero indotti a smettere di occuparsi di determinati argomenti o personaggi, anche solo per "non avere problemi".
Wikipedia è la più grande opera collettiva della storia del genere umano: in 12 anni è entrata a far parte delle abitudini di milioni di utenti della Rete in cerca di un sapere neutrale, gratuito e soprattutto libero.
L'edizione in lingua italiana ha quasi un milione di voci, che ricevono 16 milioni di visite ogni giorno, ma questa norma potrebbe oscurarle per sempre. L'Enciclopedia è patrimonio di tutti.
Non lasciamo che scompaia.
I grandi silenzi
1.. Crack Federconsorzi ha coinvolto 17.000 lavoratori-creditori privilegiati e creditori chirografari per un totale di 2,32 miliardi di euro persi.
2.. Crack Cirio ha coinvolto 35.000 risparmiatori per un totale di 1,25 miliardi di euro persi.
3.. Crack Parmalat ha coinvolto 135.000 risparmiatori per un totale di 10 miliardi di euro persi.
4.. Crack Bipop ha coinvolto 73.500 risparmiatori per un totale di alcuni miliardi di euro persi.
5.. Bond Argentini ha coinvolto circa 300.000 risparmiatori italiani per un totale di 12,63 miliardi di euro persi pari al 15,6% degli 81 miliardi di dollari in default.
6.. Crack Giacomelli ha coinvolto 6.500 risparmiatori per 250 milioni di euro persi.
7.. Crack del Risparmio Gestito, particolarmente nel caso My Wai-For You ha coinvolto 100.000 risparmiatori per 1,35 miliardi persi.
8.. Crack Banca del Salento
9.. Crack Finmatica ha coinvolto 25.000 risparmiatori per 350 milioni di euro persi.
10.. CRACK FINPART
11.. CRACK CREDIEURONORD BARATTO BANKITALIA LEGA
12.. SCANDALO BANKITALIA Bpi Antoveneta
13.. SCANDALO nella scalata alla Popolare di Crema
Gli atti inconsulti della specie eletta
OTTAWA - Approvato un piano di abbattimento di settantamila foche grigie nel Golfo meridionale di San Lorenzo in Canada nel tentativo di preservare le specie demersali. La Commissione permanente del Senato per la pesca e gli oceani ha chiesto la "rimozione mirata" delle foche grigie, il cui forte appetito per il merluzzo bianco impedirebbe la ripresa della pesca del popolare pesce. Le foche, secondo i senatori canadesi, sarebbero colpevoli della diminuzione della popolazione di merluzzi disponibile per il commercio ittico.
SCONCERTO FRA GLI ANIMALISTI.
Sul piede di guerra i gruppi animalisti, indignati contro il piano, che, secondo molti scienziati non sarà neppure utile ai fini del ripopolamento del merluzzo. Il numero di questi pesci è diminuito notevolmente a causa della pesca intensiva, non certo a causa dell’appetito delle foche. Sheryl Fink dell’International Fund for Animal Welfare, un’organizzazione internazionale per la tutela degli animali, sostiene che sia cosa nota che la popolazione di merluzzi negli oceani sia in netto calo, ma che il motivo sia una politica sconsiderata nel mercato ittico. Hal Whitehead, un professore di biologia marina dell’Università di Dalhousie, afferma: “ho studiato i mammiferi marini per 35 anni. Il concetto che l’abbattimento delle foche possa aumentare la popolazione dei merluzzi non è scientificamente difendibile. Semplicemente non si sa se i branchi di foche abbiano un effetto negativo o positivo su quelli di merluzzo e una mattanza di foche non aiuterà a trovare una risposta a questa domanda”.
Fonte : TG1 online
SCONCERTO FRA GLI ANIMALISTI.
Sul piede di guerra i gruppi animalisti, indignati contro il piano, che, secondo molti scienziati non sarà neppure utile ai fini del ripopolamento del merluzzo. Il numero di questi pesci è diminuito notevolmente a causa della pesca intensiva, non certo a causa dell’appetito delle foche. Sheryl Fink dell’International Fund for Animal Welfare, un’organizzazione internazionale per la tutela degli animali, sostiene che sia cosa nota che la popolazione di merluzzi negli oceani sia in netto calo, ma che il motivo sia una politica sconsiderata nel mercato ittico. Hal Whitehead, un professore di biologia marina dell’Università di Dalhousie, afferma: “ho studiato i mammiferi marini per 35 anni. Il concetto che l’abbattimento delle foche possa aumentare la popolazione dei merluzzi non è scientificamente difendibile. Semplicemente non si sa se i branchi di foche abbiano un effetto negativo o positivo su quelli di merluzzo e una mattanza di foche non aiuterà a trovare una risposta a questa domanda”.
Fonte : TG1 online
Come si rimane giovani
Chiunque sia in grado di mantenere la capacità di vedere la bellezza non diventerà mai vecchio.
(Franz Kafka)
(Franz Kafka)
Quando esisterà una punizione esemplare per questi individui spregevoli?????
Polizia Postale Official Web Site Fan
Lettera di risposta pubblicata integralmente a cui personalmente mi associo
Ciao amici sono Andrea :) Il noto quotidiano dal nome: "il resto del Carlino", ha pubblicato un articolo in riferimento ad un nostro post, che riguarda il "Prete-Pedofilo Don Ruggeri". " L'articolo pubblicato, dà ampio spazio all'avvocato di Don Ruggeri "Gianluca Sposito", il quale annuncia un'azione legale contro la pagina "Polizia Postale Official Web Site Fan" la quale non avrebbe CENSURATO i commenti degli utenti.
Rispondo personalmente a questo gentilissimo avvocato, assumendomi tutte le "responsabilità di quanto da me pubblicato".
Caro Avv. Gianluca Sposito, Il suo assistito ha abusato e ""CONFESSATO"" di aver avuto dei rapporti intimi con una tredicenne, nonché nel 2011 è stato filmato al mare con due bambine che avevano poco più di 11 anni, dove veniva ripreso da alcuni bagnanti in atteggiamenti molto equivoci.
Fermato dalla Polizia ed accompagnato in questura, si giustificò in questo modo: "stavo semplicemente effettuando degli esercizi ginnici in acqua, dove prendevo le ragazze per le gambe sollevandole in più posizioni". Personalmente, non ho alcun rispetto per chi "abusa di bambini innocenti", ed ho la presunzione di confermare che anche gli iscritti di questa pagina provino rabbia ed indignazione nel vedere coinvolto in un crimine così spregevole un Sacerdote, Il quale avrebbe dovuto insegnare a noi tutti l'amore verso Dio, e non la perversione ed il desiderio di possedere una bambina.
Cosa si aspettava dagli utenti di questa pagina, una sfilza di ringraziamenti, applausi, vicinanza o solidarietà verso il suo assistito?
Personalmente non ho paura delle sue minacce, in quanto ciò che abbiamo riportato "NOI" all'interno di questa pagina sono (purtroppo) "FATTI REALMENTE ACCADUTI".
Prima di chiedere l'eliminazione di tutti i commenti offensivi, dovrebbe farsi un esame di coscienza ed avere l'umiltà di chiedere scusa alla famiglia di questa bambina, la quale le è stata segnata l'infanzia PER SEMPRE.
E le ricordo che la "libertà di espressione" in Italia (fortunatamente), è consentita dalla caduta del Fascismo.
Aspetto con grande piacere di poterla incontrare nelle sedi opportune, così potrò esprimerle il mio pensiero a lei ed il suo assistito (personalmente). """"Chi non conosce la verità è uno sciocco, ma chi conoscendola la chiama bugia, è un delinquente"""".
Con alcuna stima:
Andrea Mavilla.
Lettera di risposta pubblicata integralmente a cui personalmente mi associo
Ciao amici sono Andrea :) Il noto quotidiano dal nome: "il resto del Carlino", ha pubblicato un articolo in riferimento ad un nostro post, che riguarda il "Prete-Pedofilo Don Ruggeri". " L'articolo pubblicato, dà ampio spazio all'avvocato di Don Ruggeri "Gianluca Sposito", il quale annuncia un'azione legale contro la pagina "Polizia Postale Official Web Site Fan" la quale non avrebbe CENSURATO i commenti degli utenti.
Rispondo personalmente a questo gentilissimo avvocato, assumendomi tutte le "responsabilità di quanto da me pubblicato".
Caro Avv. Gianluca Sposito, Il suo assistito ha abusato e ""CONFESSATO"" di aver avuto dei rapporti intimi con una tredicenne, nonché nel 2011 è stato filmato al mare con due bambine che avevano poco più di 11 anni, dove veniva ripreso da alcuni bagnanti in atteggiamenti molto equivoci.
Fermato dalla Polizia ed accompagnato in questura, si giustificò in questo modo: "stavo semplicemente effettuando degli esercizi ginnici in acqua, dove prendevo le ragazze per le gambe sollevandole in più posizioni". Personalmente, non ho alcun rispetto per chi "abusa di bambini innocenti", ed ho la presunzione di confermare che anche gli iscritti di questa pagina provino rabbia ed indignazione nel vedere coinvolto in un crimine così spregevole un Sacerdote, Il quale avrebbe dovuto insegnare a noi tutti l'amore verso Dio, e non la perversione ed il desiderio di possedere una bambina.
Cosa si aspettava dagli utenti di questa pagina, una sfilza di ringraziamenti, applausi, vicinanza o solidarietà verso il suo assistito?
Personalmente non ho paura delle sue minacce, in quanto ciò che abbiamo riportato "NOI" all'interno di questa pagina sono (purtroppo) "FATTI REALMENTE ACCADUTI".
Prima di chiedere l'eliminazione di tutti i commenti offensivi, dovrebbe farsi un esame di coscienza ed avere l'umiltà di chiedere scusa alla famiglia di questa bambina, la quale le è stata segnata l'infanzia PER SEMPRE.
E le ricordo che la "libertà di espressione" in Italia (fortunatamente), è consentita dalla caduta del Fascismo.
Aspetto con grande piacere di poterla incontrare nelle sedi opportune, così potrò esprimerle il mio pensiero a lei ed il suo assistito (personalmente). """"Chi non conosce la verità è uno sciocco, ma chi conoscendola la chiama bugia, è un delinquente"""".
Con alcuna stima:
Andrea Mavilla.
Ci sono donne che si sentono profondamente diverse
Ci sono donne che si sentono profondamente diverse.
Diverse perché i loro desideri non sono quelli di tutte le altre.
Diverse perché non si esprimono come tutte le altre.
Diverse perché vorrebbero andare in posti diversi da tutte le altre.
Diverse perché non pensano e non sentono come tutte le altre.
Diverse perché i loro desideri non sono quelli di tutte le altre.
Diverse perché non si esprimono come tutte le altre.
Diverse perché vorrebbero andare in posti diversi da tutte le altre.
Diverse perché non pensano e non sentono come tutte le altre.
Queste donne si sentono così diverse da pensare di essere sbagliate. “Cos’ho che non va ?” si chiedono qualche volta con le lacrime agli occhi. “Perché sento queste cose?” si domandano sbigottite. Vorrebbero trasformarsi in quello che non sono. Ma non succede. Perché c’è una voce dentro di loro che parla e dice“Vai da un’altra parte”, “Segui un’altra strada”.
E’ la voce delle ali di farfalla. Sono ali che spesso le donne non sanno di avere. Perché non le vedono. Sono dietro di loro. Sono proprio quelle ali a renderle diverse: speciali. Sono quelle ali che le spingono a volare nessuno vola. A cercare dove nessuno cerca. A sperare dove nessuno spera. A cantare dove nessuno canta. Ad amare dove nessuno ama.
Sono ali grandi e maestose, dei colori della notte e del giorno. Sono cariche di promesse quelle ali. Basta muoversi verso la direzione in cui ti spingono, per iniziare a volare verso spazi misteriosi, ricchi di promesse tutte da scoprire….
Simona Oberhammer
Corri corri fantasia
prendi il treno e corri via.
Gira gira tutto il mondo
per vedere quanto è tondo.
Vai al polo, all' equatore,
a Berlino e a Singapore.
Per favore, su ogni viso
fa che spunti un bel sorriso.
Porta a tutti l’allegria
corri corri fantasia.
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