giovedì 19 dicembre 2013
La storia di Wounda
Questo video documenta la straordinaria storia di Wounda, uno degli oltre 160 scimpanzé ospitati dal centro di riabilitazione degli scimpanzè del Jane Goodall Institute a Tchimpounga nella Repubblica del Congo.
Il lavoro di soccorso e riabilitazione di Wounda (il cui nome vuol dire "sull'orlo della morte"), recuperata in fin di vita dopo l’uccisione della mamma per mano dei bracconieri, ha trovato un lieto fine nella sua reintroduzione in una foresta protetta.
Jane Goodall è stata una delle più importanti e prolifiche primatologhe del mondo e i suoi studi sull'etologia degli scimpanzè sono stati fondamentali per capire la struttura sociale e i comportamenti di questi primati.
Il lavoro di soccorso e riabilitazione di Wounda (il cui nome vuol dire "sull'orlo della morte"), recuperata in fin di vita dopo l’uccisione della mamma per mano dei bracconieri, ha trovato un lieto fine nella sua reintroduzione in una foresta protetta.
Jane Goodall è stata una delle più importanti e prolifiche primatologhe del mondo e i suoi studi sull'etologia degli scimpanzè sono stati fondamentali per capire la struttura sociale e i comportamenti di questi primati.
Ma non dovevano dimezzarle???? Ops scusate io appartengo al popolo.....quindi non capisco nulla
La Consip ha indetto una gara per l’acquisto di vetture blindate “destinate alle esigenze dei soggetti istituzionali incaricati di tutelare l’ordine e la sicurezza pubblica”.
I Forconi manifestano a Roma e in tutta Italia e la Casta si blinda. Se da una parte infatti il Governo Letta ha ridotto le spese per le auto blu delle amministrazioni centrali e locali, dall’altra si scopre che la Consip (S.p.A di cui il Ministero dell’economia è unico azionista) ha indetto una gara per l’acquisto di 210 auto blu blindate “destinate alle esigenze dei soggetti istituzionali incaricati di tutelare l'ordine e la sicurezza pubblica”.
Si parla tanto di spending review, ma quando si tratta dei costi di palazzo, il Governo non guarda in faccia nessuno. “La gara è strutturata in due lotti– spiega l’Huffington Post– che prevedono la fornitura degli autoveicoli e dei servizi connessi (dal trasporto alla consegna fino all’assistenza).
Il primo lotto per una berlina 3 volumi prevede la fornitura di un massimo di 150 autoveicoli; la base d’asta è fissata a 18,075 milioni di euro, Iva esclusa.
Il secondo lotto per una vettura 5 porte a trazione integrale prevede la fornitura di un massimo di 60 autoveicoli; la base d’asta è di 7,23 milioni di euro, Iva esclusa.
La durata della convenzione è di 24 mesi, con possibilità di proroga per altri 12 mesi”. Dunque una spesa che come minimo si aggirerà intorno ai 25 milioni di euro.
“La gara – si legge ancora sull’HuffPost – sarà aggiudicata con il criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa (10 punti tecnici, 90 punti economici) e, come per tutte le altre convenzioni, non rappresenta un acquisto diretto.
Consip stipulerà una convenzione con gli aggiudicatari, sulla quale ciascuna amministrazione potrà emettere - online - gli ordinativi per far fronte ai propri eventuali fabbisogni, alle condizioni di qualità e di prezzo aggiudicate.
Il termine ultimo per la presentazione delle offerte è il 27 febbraio 2014”.
Il Ministero della P.A. ha pubblicato i dati relativi al numero delle autoblu in tutto il paese.
Nonostante i tagli (288 in meno rispetto a fine 2012), per quanto riguarda “lo Stato Centrale le auto blu a disposizione al primo dicembre 2013 sono 1663, il 7,6% del totale della P.A”.
Mentre le vetture dei Ministeri sono 1290, 201 in meno rispetto ad un anno fa
Di queste, 1128 sono utilizzate “nei dicasteri cui sono affidati servizi istituzionali di tutela dell'ordine e della sicurezza pubblica”. Per quanto riguarda invece le amministrazioni regionali e locali, le auto blu a disposizione sono 4557, 601
In meno rispetto a dicembre 2012. “Le norme adottate da questo e dal precedente Governo – spiega il ministro della P.A. Gianpiero D'Alia – hanno portato e porteranno risultati positivi anche nelle realtà locali, dove resta però ancora concentrato il più alto numero di auto blu.
Oggi, anche grazie alla nuova disciplina introdotta dal decreto 101, siamo nelle condizioni di avere una panoramica totale della situazione, che ci permette di individuare gli abusi in ogni parte d'Italia: ora bisogna ragionare sull'introduzione di strumenti ancor più stringenti per far cambiare registro a quelle amministrazioni che continuano a sperperare eludendo il cambiamento”.
A cura di Alessandro Andrea Caruso
Ci vogliamo aggiungere anche questo?
I Forconi manifestano a Roma e in tutta Italia e la Casta si blinda. Se da una parte infatti il Governo Letta ha ridotto le spese per le auto blu delle amministrazioni centrali e locali, dall’altra si scopre che la Consip (S.p.A di cui il Ministero dell’economia è unico azionista) ha indetto una gara per l’acquisto di 210 auto blu blindate “destinate alle esigenze dei soggetti istituzionali incaricati di tutelare l'ordine e la sicurezza pubblica”.
Si parla tanto di spending review, ma quando si tratta dei costi di palazzo, il Governo non guarda in faccia nessuno. “La gara è strutturata in due lotti– spiega l’Huffington Post– che prevedono la fornitura degli autoveicoli e dei servizi connessi (dal trasporto alla consegna fino all’assistenza).
Il primo lotto per una berlina 3 volumi prevede la fornitura di un massimo di 150 autoveicoli; la base d’asta è fissata a 18,075 milioni di euro, Iva esclusa.
Il secondo lotto per una vettura 5 porte a trazione integrale prevede la fornitura di un massimo di 60 autoveicoli; la base d’asta è di 7,23 milioni di euro, Iva esclusa.
La durata della convenzione è di 24 mesi, con possibilità di proroga per altri 12 mesi”. Dunque una spesa che come minimo si aggirerà intorno ai 25 milioni di euro.
“La gara – si legge ancora sull’HuffPost – sarà aggiudicata con il criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa (10 punti tecnici, 90 punti economici) e, come per tutte le altre convenzioni, non rappresenta un acquisto diretto.
Consip stipulerà una convenzione con gli aggiudicatari, sulla quale ciascuna amministrazione potrà emettere - online - gli ordinativi per far fronte ai propri eventuali fabbisogni, alle condizioni di qualità e di prezzo aggiudicate.
Il termine ultimo per la presentazione delle offerte è il 27 febbraio 2014”.
Il Ministero della P.A. ha pubblicato i dati relativi al numero delle autoblu in tutto il paese.
Nonostante i tagli (288 in meno rispetto a fine 2012), per quanto riguarda “lo Stato Centrale le auto blu a disposizione al primo dicembre 2013 sono 1663, il 7,6% del totale della P.A”.
Mentre le vetture dei Ministeri sono 1290, 201 in meno rispetto ad un anno fa
Di queste, 1128 sono utilizzate “nei dicasteri cui sono affidati servizi istituzionali di tutela dell'ordine e della sicurezza pubblica”. Per quanto riguarda invece le amministrazioni regionali e locali, le auto blu a disposizione sono 4557, 601
In meno rispetto a dicembre 2012. “Le norme adottate da questo e dal precedente Governo – spiega il ministro della P.A. Gianpiero D'Alia – hanno portato e porteranno risultati positivi anche nelle realtà locali, dove resta però ancora concentrato il più alto numero di auto blu.
Oggi, anche grazie alla nuova disciplina introdotta dal decreto 101, siamo nelle condizioni di avere una panoramica totale della situazione, che ci permette di individuare gli abusi in ogni parte d'Italia: ora bisogna ragionare sull'introduzione di strumenti ancor più stringenti per far cambiare registro a quelle amministrazioni che continuano a sperperare eludendo il cambiamento”.
A cura di Alessandro Andrea Caruso
Ci vogliamo aggiungere anche questo?
L'abbazia di Montmajour
Alcuni km fuori dalla città di Arles, lungo la strada che porta ad Avignone, si trova un vero gioiello dell’architettura sacra medievale provenzale: l’abbazia romanica di Montmajour.
Nata per volontà di una comunità di monaci stabilitisi qui attorno al X secolo, e prosperata grazie alle ricche donazioni dei nobili cristiani, divenne un importante meta di pellegrinaggi grazie alla presenza di alcune reliquie attribuite alla Croce di Cristo.
Il nucleo più antico è rappresentato dalla cappella di San Pietro costruita, scavandola in parte nella viva roccia, attorno al 1040.
L’edificio abbaziale romanico venne invece costruito nel XII secolo; il progetto prevedeva una navata unica con tre campate, ma solo le due visibili attualmente vennero realizzate.
Al di sotto si apre una cripta a deambulatorio con varie cappelle.
Il chiostro è riccamente decorato.
Dei tanti edifici del grande convento restano oggi la sala capitolare, il refettorio, parte delle celle dei monaci e dei magazzini, e la torre difensiva detta “degli Abati”, aggiunta nel 1369.
Poco fuori dal perimetro del convento si trova invece la cappella della Santa Croce, costruita alla fine del XII secolo.
Di grande importanza infine i graffiti di epoca medievale che raffigurano delle navi in assetto di navigazione. Sono stati incisi sulle pietre del monastero da mano ignota e sono ben poco visibili alla luce naturale.
Una apposita illuminazione laterale in luce radente permette invece di scorgerne meglio i dettagli e le linee.
Si tratta di tipiche imbarcazioni medievali, ritratte con una certa dovizia di particolari, anche se il tratto è poco preciso.
Il video che commuove il web.
Lei è il predatore finale. Un killer elegante e furtivo che, avventandosi sulla sua preda, la finisce con un sol colpo di zampa. Ma, all'improvviso, vede qualcosa muoversi sulla pelliccia dell'animale che ha appena ucciso, un babbuino femmina. E la legge della giungla viene riscritta.
E' questa la scena immortalata in un documentario del 2006 del National Geographic, intitolato Eye Of The Leopard, che in questi giorni Buzzfeed ha riproposto, sortendo lo stesso effetto emozionale e virale di sette anni fa.
Ecco cosa è accaduto quando Legadema, questo il nome dato al leopardo femmina protagonista del documentario dalla troupe, ha incontrato il piccolo babbuino di appena un giorno e ha dimenticato di essere una cacciatrice spietata.
Oro sulla terra è probabile che provenga da collisioni tra stelle di neutroni
Se l’antica alchimia cercava il segreto per trasmutare il piombo in oro, oggi si cerca più prosaicamente di capire come si è formato l’oro, un elemento raro sulla Terra così come nell’intero Universo. Perché, al contrario di elementi chimici come il carbonio o il ferro, non si può essere originato nei processi di fusione nucleare all’interno delle stelle, e nemmeno nelle esplosioni di supernova, ma deve essere stato prodotto da eventi ancora più cataclismatici.
Eventi come il lampo di raggi gamma GRB 130603B, che lo scorso mese ha irradiato nel cielo per brevi istanti la sua immensa energia, registrata dal satellite Swift della NASA. In questo caso il lampo è stato provocato dalla collisione di due stelle di neutroni, ovvero la fusione dei nuclei residui di due stelle precedentemente esplose in supernove. Un gruppo di ricerca dello Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics (CfA) ha usato il telescopio spaziale Hubble per studiare il GRB alcuni giorni dopo l’esplosione, avvenuta a una distanza di 3,9 miliardi di anni luce da noi, uno dei più vicini lampi di raggi gamma visti finora.
Anche se l’emissione altamente energetica in raggi gamma è scomparsa rapidamente, durando appena due decimi di secondo, GRB 130603B ha mostrato un’emissione residua – il cosiddetto afterglow – dominata da luce infrarossa, che si è spenta lentamente nel giro di qualche giorno. Un comportamento tutt’altro che tipico, che ha portato i ricercatori a concludere che il “bagliore” protratto per giorni nel luogo in cui si è verificata l’esplosione in raggi gamma può indicare la creazione di una considerevole quantità di elementi pesanti, incluso l’oro.
“Abbiamo stimato che la quantità di oro prodotta ed espulsa durante la fusione delle due stelle di neutroni può essere dell’ordine di dieci masse lunari: un bel mucchio di gioielli!” ha detto Edo Berger del CfA, presentando i risultati ottenuti dal suo team durante una conferenza stampa. Il tipico afterglow che si osserva associato a un GRB è originato da un flusso di particelle sparate ad alta velocità nell’ambiente circostante. Secondo i ricercatori, l’emissione residua del GRB 130603B si è invece comportata come se provenisse da qualche esotico elemento radioattivo. Il materiale espulso dalle stelle di neutroni in collisione può generare tali elementi, che sono poi sottoposti a un decadimento radioattivo, emettendo un bagliore dominato da luce infrarossa. Esattamente ciò che è stato osservato.
“Eravamo alla ricerca della ‘pistola fumante’ per collegare un’esplosione breve di raggi gamma alla collisione di stelle di neutroni. Il bagliore radioattivo di GRB 130603B può rappresentare quella prova certa che mancava.” ha spiegato Wen-fai Fong, una giovane dottoranda co-autrice della ricerca. Il gruppo di ricerca ha calcolato che una quantità di materiale pari a circa un centesimo la massa del Sole è stata espulsa dal lampo di raggi gamma, parte del quale era, appunto, oro. Combinando le stime dell’oro prodotto da un singolo GRB breve con il numero di tali esplosioni che si ritiene siano avvenute in tutto il tempo di esistenza dell’Universo, la conclusione è che tutto l’oro del cosmo potrebbe provenire dai lampi di raggi gamma.
“Per parafrasare Carl Sagan”, ha concluso Berger, “noi siamo fatti della materia delle stelle, e la nostra gioielleria è fatta della materia delle stelle che si scontrano”.
Fonte: http://www.media.inaf.it
E questo sarebbe un artista????????
Artiste di architettura sono se mai quelle povere formiche morte atrocemente per appagare la curiosità di un decerebrato, un idiota che crede di aver realizzato un opera di "arte" e per di più un impudente poichè mette in un video le sue riprovevoli azioni e vigliaccamente non si fa vedere in viso
Perchè???? si vergogna?????
ATTENZIONE ....stampatevelo bene in mente, non avvicinatevi e allertate la polizia, potrebbe già aver varcato i nostri confini
Serial killer plurievaso approfitta di un permesso premio per evadere dal carcere di Marassi (dove scontava le condanne per tre omicidi), costringendo sotto la minaccia di una pistola un panattiere di Savona a portarlo a Genova, dove ha fatto perdere le proprie tracce.
Si tratta di Bartolomeo Gagliano (55 anni), pluriomicida di origine siciliana e residente in Liguria, che dal 1981 fa la spola tra carceri e manicomi criminali.
L'uomo (ha ucciso tra il 1981 e il 1989 due prostitute e un omosessuale), proprio nei giorni in cui il Parlamento ha approvato il cosiddetto piano svuota-carceri, doveva rientrare entro le 9 di mercoledì mattina a Marassi dopo aver usufruito di un permesso premio a Savona.
Ha però fermato alle 6 del mattino un automobilista (addetto alle consegne per una panetteria), facendosi portare nel capoluogo ligure.
Ha con sè tre borse. E' ora ricercato per rapina, sequestro di persona ed evasione, le sue foto segnaletiche sono stati inviati a tutti i valichi di frontiera.
Il direttore del carcere - "Non sapevo che avesse ucciso". Salvatore Mazzeo, direttore del carcere di Marassi, intervistato da Repubblica si dice assolutamente sorpreso da quanto avvenuto: "Non ce lo aspettavamo: negli ultimi tempi il suo atteggiamento era molto migliorato.
Per noi era un rapinatore - aggiunge -. Non sapevamo che avesse quei precedenti penali da serial killer".
Il permesso premio è stato accordato su premesse sbagliate, confessa dunque Mazzeo: "Abbiamo valutato Gagliano in base al fascicolo di reato per cui era detenuto - sono le sue parole -, che risale al 2006 e lo indica come rapinatore".
Carriera criminale - Gagliano ha ucciso la prima vittima (una prostituta di 29 anni) nel 1981 a Savona. Condannato a 8 anni di manicomio ciminale, nel 1983 durante una licenza accordata dai medici ha sequestrato una famiglia e da Massa Carrara ha raggiunto Savona, dove ha minacciato con un'arma da fuoco un tassista e un vigile urbano prima di aprire il fuoco contro la folla e ferire una diciassettenne.
E' evaso per la prima volta nel 1989, consumando durante la fuga il secondo e il terzo omicidio (un transessuale uruguayano e un travestito) e ferendo gravemente un'altra prostituta.
Nel 1994 scappa dall'ospedale psichiatrico giudiziario di Reggio Emilia.
Giudicato totalmente infermo di mente, ha all'attivo cinque evasioni, ha precedenti per rapina, detenzione di armi da fuoco, possesso di sostanze stupefacenti, aggressioni ed estorsioni.
VI PARE POSSIBILE?????
Che un detenuto non venga accompagnato in ogni carcere in cui va delle cartelle della sua "carriera"delinquenziale? Che un direttore di carcere creda che un detenuto sia solo un rapinatore invece che un pluriomicida???
INAUDITO che si determini con la buona condotta tenuta nel carcere il rilascio di permessi premio (non sapendo i trascorsi del detenuto)
LA GIUSTIZIA DA NOI FA ACQUA DA TUTTE LE PARTI
Un ultima domandina
Chi può decidere chi far uscire dal carcere se i dossier non sono completi?
Su cosa sono determinate tali scarcerazioni ?
dalla buona condotta?, dall'ultimo reato commesso?,
DA COSA??????????
Se tanto mi da tanto rischiamo di trovarci non uno ma centinai di serial killer presto in circolazione!
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