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domenica 28 novembre 2021

Le Logge di Raffaello alla corte degli zar

La copia della Loggia di Raffaello all'Hermitage, a San Pietroburgo (Russia): la Bibbia di Raffaello, ossia 52 storie dall'Antico e dal Nuovo Testamento, dalla Creazione alla Passione di Cristo affrescate negli archi semicircolari che dividono il soffitto. 

L'Ermitage, luogo ricco di fascino, intrighi e misteri, nasce come residenza imperiale dei Romanov, la famiglia che governò la Russia per oltre due secoli.
Il più antico e importante degli edifici che formano l'Ermitage (a San Pietroburgo) è il Palazzo d'Inverno, progettato, in stile barocco, dall'architetto italiano Bartolomeo Rastrelli.
 Fu 
Caterina la Grande che, dopo avere detronizzato il marito, Pietro III, nel 1762, decise di trasformare la residenza imperiale in qualcosa di unico, ornando le stanze con le migliori opere che potessero esistere. Incaricò il filosofo ed enciclopedista francese Denis Diderot
 di comprare tutti i capolavori possibili sul mercato, soprattutto in Francia: da quel momento in poi la zarina diventa la più grande collezionista di arte del mondo. Era inevitabile che prima o poi "incontrasse" anche Raffaello.



 Il 1 settembre del 1778 Caterina scrive al suo segretario, il barone Friedrich Mechior von Grimm, di aver visto delle stampe di Giovanni Volpato (importante incisore italiano di fine Settecento) che raffiguravano i soffitti delle Logge di Raffaello, a Roma.

 Rimasta colpita da questi ambienti, Caterina desiderò fortemente avere una copia di quegli affreschi a grandezza naturale, proprio lì nel suo palazzo di San Pietroburgo. Avvenne così che l'architetto italiano Giacomo Quarenghi progettò e realizzò in pochissimo tempo un ambiente che era la copia esatta delle Logge del Palazzo Apostolico, in Vaticano.

 Gli artisti della bottega di Cristoforo Unterperger, al tempo allievo di uno dei maggiori pittori neoclassici d'Europa, elaborarono invece, su tela, gli affreschi identici dei dipinti di Raffaello.

 Per anni lo studio di Unterperger fu una vera e propria fabbrica di copie delle Logge di Raffaello per volere della zarina di tutte le Russie, nonché una delle principali attrazioni nella Città Eterna.


Johann Wolfgang von Goethe, che si trovava a Roma nel settembre del 1787, fece in tempo ad ammirare le tele ancora fresche di vernice, pronte per essere imballate e spedite a San Pietroburgo.

 La preparazione della Loggia durò circa undici anni e richiese una grande attenzione nel riprodurre le decorazioni ornamentali e gli archi semicircolari che dividono il soffitto in segmenti rettangolari di uguale lunghezza. 

Gli affreschi, per un totale di cinquantadue narrazioni, ripercorrono la storia biblica, dall'Antico al Nuovo Testamento.

L'episodio di Caterina di Russia è quindi una testimonianza della immensa fortuna che ebbero, in Europa, fra il XVI e il XIX secolo, le Logge di Raffaello.

 Esse furono, per la storia dell'arte, una "scuola del mondo" perché influenzarono generazioni di artisti che le hanno considerate il modello assoluto al quale ispirarsi.

E le Logge di Caterina la Grande? Si conservano tuttora intatte nel Palazzo d'Inverno.

 Quando si dovettero restaurare per la prima volta gli affreschi delle Logge del Palazzo Apostolico Vaticano, in Roma, l'equipe di restauratori si recò nella stessa San Pietroburgo per studiarne i dettagli. A dimostrazione del fatto che la loro riproduzione era stata compiuta con minuzia e fenomenale abilità dagli artisti del '700.

Fonte: focus.it


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