martedì 20 gennaio 2015
In volo con 90 palloncini a elio per ricostruire la scena piu' famosa di Up
Chi ama gli sport estremi ed è alla ricerca di un brivido in più di solito punta al bungee jumping o al paracadutismo.
Gli sport estremi possono rappresentare una vera e propria fonte di adrenalina, ma possono anche diventare un'occasione di creatività.
Erik Roner, sciatore e appassionato di sport estremi, ha deciso di mettersi all'opera per imitare la scena più famosa del film Disney "Up".
Lo sportivo, che vive a Tahoe City, in California, ha usato 50 serbatoi di elio per creare un dirigibile davvero eccentrico, pensato per imitare l'opera di Carl Fredricksen, protagonista di "Up".
Chi di voi non si è commosso almeno un po' e non ha sognato di ritornare bambino nel vedere per la prima volta questo film di animazione molto toccante?
"Up" è stato il secondo film di animazione della storia ad essere stato candidato agli Oscar come miglior film dopo "La bella e la bestia" nel 1991, ottenendo 5 candidature in totale.
Amici e partenti hanno contribuito a riunire decine di palloncini di colori vivaci da assicurare alla sedia a sdraio su cui lo sportivo si è sollevato in volo.
Questa eccentrica avventura è avvenuta al di sopra del deserto dello Utah, a centinaia di metri di altezza.
Nelle immagini che lo ritraggono in volo Erik Roner sembra completamente a suo agio.
Non tutti, probabilmente, avrebbero il suo stesso coraggio, abbinato ad un pizzico di follia.
Assomigliare almeno per un giorno al protagonista di un cartone animato probabilmente è il sogno di tutti i bambini, ma anche di tanti adulti che vorrebbero rivivere un momento di spensieratezza.
Marta Albè
La Villa Reale di Monza
La Villa Reale di Monza è un grande palazzo in stile neoclassico che fu realizzato e usato come residenza privata dai reali Austriaci, successivamente diventato Palazzo Reale con il Regno d'Italia Napoleonico, e mantenuto in tale funzione - seppur via via diminuendo - dalla monarchia Italiana dei Savoia, ultimi Reali ad utilizzarlo.
Maria Teresa d'Austria decise la costruzione della Villa Arciducale quando stabilì di assegnare al figlio Ferdinando d'Asburgo-Este la carica di Governatore Generale della Lombardia austriaca.
La scelta di Monza fu dovuta alla salubrità dell'aria e all'amenità del paese, ma esprimeva anche un forte simbolo di legame tra Vienna e Milano, trovandosi il luogo sulla strada per la capitale imperiale.
L'incarico della costruzione, conferito nel 1777 all'architetto imperiale Giuseppe Piermarini, fu portato a termine in soli tre anni. Successivamente il giovane arciduca Ferdinando fece apportare aggiunte al complesso, sempre ad opera del Piermarini e usò la Villa come propria residenza di campagna fino all'arrivo delle armate napoleoniche nel 1796.
Eugenio di Beauharnais, nel 1805 nominato viceré del nuovo Regno d'Italia, fissò la sua residenza principale nella Villa che quindi in questa occasione assunse il nome di Villa Reale.
Tra il 1806 e il 1808 per suo volere al complesso della Villa e dei suoi Giardini fu affiancato il Parco, recintato e vasto 750 ettari, destinato a tenuta agricola e riserva di caccia.
Dopo la caduta di Napoleone (1815) vi fu il ritorno degli austriaci fino alla seconda guerra di indipendenza (1859) quando la Villa Reale diventò patrimonio di Casa Savoia.
La Villa fu specialmente cara al Re Umberto I che amava risiedervi e che la volle trasformata in molti ambienti dagli architetti Achille Majnoni d'Intignano e Luigi Tarantola.
Il 29 luglio 1900 Umberto I fu assassinato proprio a Monza da Gaetano Bresci mentre assisteva ad una manifestazione sportiva organizzata dalla società sportiva "Forti e Liberi", tuttora in attività. In seguito al luttuoso evento il nuovo Re Vittorio Emanuele III non volle più utilizzare la Villa Reale, facendola chiudere, lasciandole un senso di mausoleo e trasferendo al Quirinale gran parte degli arredi.
Nel 1934 con Regio decreto Vittorio Emanuele III fece dono di gran parte della Villa ai Comuni di Monza e di Milano, associati. Ma mantenne ancora la porzione sud con sale dell'appartamento del padre, Re Umberto I, sempre costantemente chiusi, in sua memoria.
Le vicende dell'immediato dopoguerra della seconda guerra mondiale provocarono occupazioni, ulteriori spoliazioni e decadimento del monumento.
Con l'avvento della Repubblica, l'ala sud è diventata patrimonio e amministrata dallo Stato. Il resto della Villa Reale è amministrata congiuntamente dai comuni di Monza e Milano.
Fonte: wikipedia
L’unico animale al mondo con una scena dipinta nel suo corpo:la falena Macrocilix maia
Macrocilix maia è l'unica specie animale al mondo con una scena di vita naturalmente rappresentata sul corpo.
Se si guarda con attenzione da sopra una Macrocilix maia si ha la perfetta illusione di vedere due mosche dagli occhi rossi che si nutrono di sostanza organica, escrementi di uccelli.
Una scena che presuppone una situazione insalubre, con decomposizione in corso, utile a mantenere a distanza uccelli predatori, aumentandone le possibilità di sopravvivenza.
Non è raro, inoltre, vedere questa falena posarsi in prossimità di escrementi, attuando un comportamento capace di intensificare il camuffamento.
Oltre alla colorazione e al comportamento, la falena intensifica la propria difesa emettendo, se sottoposta a pericolo, un odore acre, simile appunto a quello degli escrementi degli uccelli.
Questa specie, delle dimensioni fino a cinque centimetri di lunghezza, è distribuita in un vasto areale che comprende l’India, il Giappone, Taiwan, la Corea, la Cina, la Malesia, Sumatra e il Borneo.
Tratto da: pianetablunews
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