lunedì 25 marzo 2013
Torre de Belém – Il simbolo del Portogallo
Alla fine del XV secolo il porto di Lisbona aveva raggiunto un’importanza di primissimo piano e quindi si impose la necessità di proteggerlo dalle incursioni dei pirati. Il re Manuel I, proseguendo in parte un grande progetto messo a punto dal suo predecessore, nel 1513 diede incarico all’architetto Baytac di progettare il “Castello di San Vincenzo presso Betlemme”.
Per ragioni ignote il progetto venne invece studiato dall’architetto Francisco de Arruda, che apri il cantiere nel 1514. il castello che subito venne popolarmente chiamato la Torre di Betlemme (Belém), fu concluso nel 1519 ed il suo primo governatore, nominato nel 1521, fu Gaspar de Paiva. La Torre, con i suoi cannoni, resta in funzione fino al 1580, quando i soldati del duca d’Alba presero Lisbona, consegnano alla Spagna anche la Corona portoghese. Nel 1586 Filippo I (già Filippo II di Spagna) incaricò italiano Giovanni Licenzio Casale di rifare totalmente la costruzione, pensandola più grande.
Ma il progetto venne accantonato e da allora la Torre divenne prigione di Stato, come la Torre di Londra e Bastiglia.
Distrutta dai francesi nel 1807, la Torre, per volere di Maria II, venne ricostruita nel 1846.
Secondo il progetto originario.
Oltre a essere stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, questa torre-fortezza è divenuta il simbolo del Portogallo e rappresenta, allo stesso tempo, la natura e l’attitudine di un popolo di navigatori, una metafora dell’arrivo e dell’attesa, della brama per le nuove scoperte al di là dell’orizzonte.
La Torre di Belém è composta da due parti: un bastione esagonale alla base sul quale s’innalza una torre quadrata.
Dal mare, la struttura nel suo complesso appare come un’unica grande nave e, sebbene si tratti di una costruzione massiccia, eretta a scoppi difensivi, il risultato è comunque elegante e raffinato. La torre presenta infatti finestre a bifora di gusto arabo, alcune delle quali aggettanti, e una sezione superiore più stretta rispetto ai piani sottostanti, che slancia l’intera struttura. I merli sono simbolicamente rinforzati da scudi decorati da croci.
Sui quattro piani si trovano – raggiungibili mediante una scala a chiocciola – l’Armeria, la Sala del Re, con un balcone di gusto veneziano affacciato a sud, la cucina e la sala da pranzo, oltre naturalmente i locali riservati alla corte.
Sullo stesso piano d’entrata, dietro muri spessi 3,5 metri, il bastione ospita le casematte con ben 17 feritoie munite di cannoni.
La costruzione è protetta dallo sguardo benevolo della Madonna di Belém, che si trova sotto il baldacchino decorato al centro della terrazza.
Con il Bambin Gesù fra le braccia e un grappolo d’uva in mano
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