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Il procuratore spiega: «il 10% delle 1.400 denunce per maltrattamenti riguardava figli, spesso minorenni, e genitori.
Poi ci sono 199 violenze sessuali ai danni di minori»
Milano, 22 marzo 2013 -
Trecento casi a Milano ogni anno, di maltrattamenti, percosse, violenze sessuali, minacce o ingiurie contro i minori.
In media: nell’anno compreso tra luglio 2011 e giugno 2012 «il 10% delle 1400 denunce per maltrattamenti riguardava figli, spesso minorenni, e genitori.
Poi ci sono 199 violenze sessuali ai danni di minori», spiega il procuratore aggiunto Pietro Forno.
E sono solo i reati registrati dalle forze dell’ordine, «la punta dell’iceberg», osserva Federica Giannotta, responsabile dei diritti dei bambini della ong Terre des hommes che insieme allo Sbam, Sportello bambino adolescente maltrattato della Clinica Mangiagalli, ha condotto un’indagine tra i medici di base e i pediatri di Milano e hinterland.
Risultati: il 66% ha avuto almeno una volta il sospetto di visitare un bambino maltrattato, a quasi metà (il 48,5%) è capitato di non far seguire ai dubbi una segnalazione.
Il questionario è stato inviato a mille medici di famiglia e 170 pediatri, di base e ospedalieri, alla fine del 2012.
Meno di un quarto l’ha restituito e tra i compilatori di quelli validi, 259, più del 60% ha superato i 50 anni e i 20 di professione.
E 178 dichiarano di aver sospettato situazioni di maltrattamento, abuso o incuria, ma solo 95 hanno saputo indicare quante;
318 quelle così censite tra il 2009 e il 2011, più della metà (159) ai danni di bambini italiani, la maggioranza (137) bambine.
Anche tra i minori sono le femmine le più esposte, confermano Terre des Hommes (l’indagine fa parte della campagna «in/difesa», lanciata con la Giornata mondiale delle bambine), i dati nazionali (nel 2011 erano il 61% delle quasi cinquemila vittime di abusi, aumentati del 15% dal 2010) e quelli milanesi, col 79% di bimbe tra le vittime di violenza sessuale.
Confermano anche dalla Mangiagalli, che allo Sbam, che affianca lo storico Soccorso violenza sessuale e domestica, l’anno scorso ha gestito 28 casi di maltrattamenti (15 contro bambine e ragazzine) e 115 di abuso sessuale (7 ai danni di maschi, tutti sotto i 7 anni).
Ma perchè quasi metà dei medici resta col dubbio?
Il 55% dice di non aver avuto elementi di sospetto abbastanza forti, il 13,6% di aver temuto le conseguenze sulla famiglia e sul bambino, il 18,3% (quasi uno su cinque) ammette di non sapere a chi rivolgersi e come fare; e in effetti poco più del 5% possiede un modulo prestampato di supporto alla diagnosi. Sulla metà abbondante che si fa frenare dall’incertezza pesa poi la scarsa preparazione nel riconoscere gli abusi: il 75,6% dei medici intervistati non ha mai partecipato a un corso di formazione sul maltrattamento dei minori; quasi metà, negli ultimi tre anni, nemmeno a un congresso o a una conferenza, il 33,6% non ha letto neanche un articolo sul tema.
Eppure, l’89% sente la necessità di essere aggiornato.
Allora Terre des Hommes e lo Sbam fanno tre proposte, semplici: istituire almeno un momento di formazione all’anno, mettendo insieme la Asl, il Comune e l’Ordine dei medici; fornire - con l’aiuto della Regione - a tutti i medici ospedalieri e ai pediatri di base il famoso modulo standard per la segnalazione, e un vademecum per orientarsi.
giulia.bonezzi@ilgiorno.net
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