mercoledì 6 marzo 2013
I colori dell'universo - le nebulose
(© NASA, ESA and the Hubble Heritage Team )
Visibile anche a occhio nudo come una debole macchia luminosa posta subito sotto le tre stelle che formano la cintura di Orione, questa nebulosa che prende il nome dall'omonima costellazione è in realtà un vero scrigno di tesori astronomici.
Al suo interno, grazie alle dettagliatissime immagine realizzate da Hubble in oltre 10 anni di osservazioni, gli astronomi hanno infatti potuto scoprire grandi masse di gas, oltre 3000 stelle ancora in formazione e 150 dischi di polvere che si trasformeranno in nuovi pianeti.
La caratteristica luminosità di questa nebulosa è data dall'intensa radiazione ultravioletta emessa delle stelle più giovani, racchiuse in un ammasso chiamato trapezio che si trova nelle zone più interne del corpo celeste.
La più bella del reame La regina di bellezza - e la più fotografata - dello spazio è per molti astronomi e appassionati astrofili la nebulosa Trifida, catalogata come NGC 6514 e M20, visibile anche con un buon telescopio dalla Terra.
Questo ammasso di polveri si estende nella costellazione del Sagittario a diverse migliaia di anni-luce dalla Terra.
La nebulosa fu scoperta dall'astronomo francese Legentil de La Galaisière prima del 1750, ma l'accezione "Trifida" le fu assegnata dall'inglese John Herschel che rivelò la presenza di tre bande scure di polvere stellare.
Questa nebulosa è la più giovane conosciuta con i suoi 300.000 anni di età.
Il ciclo della vita... nelle stelle
A 410 anni luce di distanza dalla Terra si distingue l'ammasso stellare delle Pleiadi, 250 stelle almeno, immerse in una massa nebulosa più densa in prossimità degli astri più cospicui.
Quelli più luminose sono peraltro visibili senza l'ausilio di telescopi, ad occhio nudo nonostante l'inquinamento luminoso che rischiara il cielo delle grandi città.
A queste stelle la mitologia greca attribuiva grande importanza: il loro sorgere a maggio e tramontare a ottobre erano infatti considerati l'equivalente del ciclo della vegetazione e delle attività umane dalla primavera all'autunno. Foto: © Matthew T. Russell
Farfalla dorata
Vola a 2 mila anni luce da noi nella costellazione del Cigno questa farfalla dalle ali d'oro, meglio nota agli esperti come Sharpless 106 Nebula (S106).
La spettacolare figura celeste è originata dal materiale emesso da una stella massiva nata circa 100 mila anni fa e denominata IRS4.
Un grande disco di polveri scure e gas visibile in rosso scuro al centro della foto ridisegna la nebulosa dandole la forma di un'imponente clessidra, o di un lepidottero che batte le ali.
Il gas di S106 vicino alla stella si comporta come una nebulosa a emissione ed emette luce dopo essere stato ionizzato.
Le polveri lontane dall'astro riflettono invece la luce della stella centrale e si comportano come una nebulosa a riflessione.
Un ombrello, una balena e persino un gestaccio: guarda altre illusioni celesti Photo credit: Grantecan S. A., Instituto de Astrofísica de Canarias- Daniel López
La morte ti fa bella
Se pensate che lo spettacolo di una stella che muore sia drammatico vi sbagliate.
Guardate per esempio l’astro al centro di questa foto, catalogato come HD 148937.
Alla fine della sua vita ha prodotto la nebulosa a emissione NGC 6164-5, che ha anche la caratteristica di essere bipolare: il materiale espulso dalla stella, incanalato dal suo campo magnetico, ha assunto una forma simmetrica. Questa straordinaria nube di gas e polveri si estende in tutto il suo splendore per 4 anni luce.
Foto: © Osservatorio Gemini
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