Una delle più antiche tombe Maya conosciute è stata scoperta nel sito archeologico di Takalik Abaj, in Guatemala: secondo le prime analisi risalirebbe almeno al 400 avanti Cristo.
Come riporta il sito della Bbc, nella tomba è stato ritrovato un corredo di gioielli tra cui una collana con una figura umana dalla testa di avvoltoio, indicazione che il suo possessore sarebbe stato un uomo di alto rango; il sepolcro non conteneva invece alcun resto umano, probabilmente perché le ossa si sono disintegrate nel corso del tempo.
In una zona umida e boscosa si trova il parco archeologico Takalik Abaj, a 190 km di distanza da Città del Guatemala, un nome che in lingua quiche significa "Pietra eretta". In questa zona da decenni sono stati realizzati importanti ritrovamenti archeologici ma nessuno come quello della tomba del "Re falco" (come è stato battezzata dagli scopritori per il ricco corredo composta da monili di giada azzurra e da abiti di finissimo pregio).
Secondo gli esperti si tratterebbe della più importante scoperta archeologica dell'America centrale. "Questa sepoltura sembra essere quella di uno dei primi governatori maya di Takalik Abaj data la ricchezza di giade e offerte. Si tratta di una delle rare tombe maya che dimostra una chiara evidenza di potere politico". Secondo gli esperti, i reperti rinvenuti nel sito del "Re falco" dimostrano che la località segna il passaggio dall'era olmeca a quella maya e che, forse, lo stesso "Re falco" contribuì in maniera determinate a quella decisiva transizione.
E forse contribuiranno a chiarire un altro enigma storico. La civiltà a Takalik Abaj durò circa 1.700 anni e secondo gli archeologi gli abitanti abbandonarono la città nel 900 dopo Cristo ma nessuno è riuscito a spiegare perché e dove siano andati. Gli studiosi sperano che sia il "Re falco" ha fornire la risposta. Tra i gioielli che sono stati ritrovati ce ne sono anche alcuni che raffigurano un avvoltoio dalla testa umana, il che indica che il personaggio sepolto era in qualche modo associato con questi volatili. Gli scienziati lo hanno nel frattempo soprannominato “K’utz Chman”.
Nessun commento:
Posta un commento