venerdì 15 febbraio 2013
Le giare di Qumran
Nel primo secolo dopo Cristo, le grotte di Qumran, diventate famose nel 1947 per il ritrovamento degli importantissimi rotoli del Mar Morto, erano un importante centro spirituale e di culto degli Esseni, una specie di monastero ebraico non soltanto maschile ma aperto anche alle donne, come comproverebbe l’ultimo studio su una serie di contenitori usati per conservare i profumi e gli unguenti e anche brocche e piatti. Benché negli ultimi anni i rotoli siano stati studiati approfonditamente, fino ad oggi nessuno aveva mai compiuto una ricerca sulle ceramiche di Qumran, tra cui le diverse decine di giare che contenevano proprio quei codici.
Questa indagine è stata compiuto adesso da una squadra di ricercatori italiani coordinata dai professori Riccardo Lufrani e Marcello Fidanzio nei sotterranei del Museo Rockfeller di Gerusalemme. La Facoltà Teologica dell’Italia Centrale ha collaborato a questo progetto con l’Ecole Biblique et Archeologique Française di Gerusalemme, accogliendo nella propria sede fiorentina due sessioni preparatorie e inviando due studenti di teologia biblica, don Bledar Xhuli e Diletta Rigoli, che hanno riferito dei risultati emersi dal ”Qumran Seminar”.
Le ”giare-manoscritto” sono cilindri di ceramica, di fattura molto raffinata, alti circa un metro, collocabili cronologicamente tra il secondo secolo avanti Cristo e il 70 dopo Cristo, anno in cui i romani distrussero il Tempio di Gerusalemme. Secondo i ricercatori, lo studio delle giare e del restante materiale ceramico nell’area archeologica (numerosi piatti, che presumibilmente servivano per le offerte votive, ma anche vasi, brocche e unguentari) potrebbe avvalorare che la misteriosa e controversa Qumran sia stata un centro spirituale e di culto esseno, di cui le caverne rappresentavano una sorta di biblioteca, dove conservare il testo sacro e difenderlo dai saccheggi perpetuati dai soldato romani.
I nuovi esami sulle giare sembrerebbero rafforzare le ipotesi proposte dal domenica Roland De Vaux, dell’Ecole Biblique di Gerusalemme, che diresse i lavori di scavo delle grotte di Qumran e dell’abitato adiacente e formulò la teoria che interpreta il sito come un ‘monastero esseno’ nel 1959. Qumran corrisponderebbe al sito comunitario degli Esseni, un gruppo che attorno al 150 avanti Cristo si era scissa da Gerusalemme, per opporsi all’ellenizzazione dell’ebraismo e praticare invece la preghiera e osservare la purità rituale. I rotoli costituirebbero la loro biblioteca, occultata nelle caverne per proteggerla, al tempo della ribellione antiromana conclusasi nel 70 dopo Cristo con la distruzione del Tempio.
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