sabato 13 ottobre 2012
Processo di manipolazione
La manipolazione dell’opinione pubblica passa naturalmente attraverso la manipolazione dell’informazione e, nelle nostre società, prende sostanzialmente la forma di una immagine del mondo alterata e artificiale che viene trasmessa al mondo attraverso una moltitudine di canali informativi fino a diventare non solo un elemento costitutivo dell’opinione pubblica ma addirittura un paradigma chiuso, un orizzonte di riferimento obbligato all’interno del quale soltanto può aver luogo il dibattito pubblico.
Negli anni passati uno degli elementi più macroscopici di questo paradigma è stata l’interpretazione della guerra fredda come opposizione manichea tra un <> potente ed espansionista e i paladini della libertà in Occidente. Ora, non si tratta certamente di contestare la guerra fredda come fatto storico, ma di distinguere, per quanto possibile, i fatti dall’interpretazione. Ciò che fa parte dell’immagine del mondo utilizzata per fuorviare l’opinione pubblica è infatti l’interpretazione dei fatti, l’<> in cui essi vengono collocati, a cui si aggiunge spesso, per la verità, anche un travisamento dei fatti: l’esagerazione delle mire espansionistiche dei russi, la sopravvalutazione della loro potenza militare, la pretesa che essi fomentassero il terrorismo internazionale e che fossero gli ispiratori e i protettori dei movimenti comunisti in tutto il mondo. In più, dell’orizzonte interpretativo creato artificialmente fa parte ciò che la versione ufficiale, raccontata nei discorsi pubblici e difesa dagli esperti di parte, nasconde o minimizza: restando all’esempio della guerra fredda, il diffuso e aggressivo interventismo americano, le spese sempre crescenti in armamenti via via più sofisticati, il finanziamento di armate controrivoluzionarie come i contras in Nicaragua, il sostegno offerto a feroci dittatori che calpestano proprio quelle libertà che i governi occidentali pretenderebbero di difendere dal comunismo. Dello stesso paradigma fanno parte anche altri elementi, in primo luogo una visione della realtà sociale ed economica incentrata sui principi del liberismo e in secondo luogo un’interpretazione del fenomeno del terrorismo fortemente politicizzata.
Tratto da F. Zavaroni, Usa, occidente, libertà,
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