Sul primo livello si trova una sala rotonda centrale e una grande sala dei banchetti, il Triclinium, dove parenti e amici rendevano l’ultimo omaggio al defunto. Dalla notevole quantità di frammenti di vasellame ritrovata nel luogo deriva il nome arabo delle catacombe che significa "Collina dei cocci". A est della rotonda c'è la Sala di Caracalla, un complesso funerario ancora più antico, dedicato a Nemesi, la dea dello sport. E’ diventato accessibile dalla camera principale quando alcuni ladri di tombe irruppero buttando giù il muro. Un'altra scala scende al sepolcro centrale, situato nel secondo livello. Questo è il fulcro del complesso, la cui singolare decorazione è frutto della fusione di varie credenze e iconografie funerarie.
Su ambo i lati dell'ingresso, sotto teste di Medusa, due serpenti giganti - che secondo la mitologia greca avevano lo scopo di trasformare in pietra gli eventuali saccheggia tori - reggono la doppia corona dell'Egitto. La decorazione dei sarcofaghi e i rilievi incisi nei pareti mostrano un misto di stile egizio, romano e greco: accanto all'ingresso è raffigurato Anubi, dio dei morti, il cui corpo massiccio è qui stretto in una corazza da legionario romano. Nel mezzo del sepolcro centrale una seconda rotonda scende al piano più basso, reso inaccessibile dalle inondazioni. Dalla camera funeraria si ramificano in tutte le direzioni passaggi che conducono a camere contenenti oltre trecento loculi.
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