I quattro giorni che sciolsero
la Groenlandia
Che ruolo ha il riscaldamento globale nel disgelo più rapido della storia recente?
di Ker Than
Il confronto tra le foto satellitari scattate l'8 e il 12 luglio: il rosa rappresenta le aree in cui è avvenuto il (rapidissimo) disgelo. Illustrazione per gentile concessione Nicolo E. DiGirolamo e Jesse Allen, NASA
Un fenomeno naturale?
"Per quanto ne sappiamo, un evento simile non si è mai verificato da quando esistono i satelliti", sostiene Thomas Mote, climatologo dell'Università della Georgia e anche lui membro dell'équipe. Ma potrebbe essere accaduto in passato, precisa un'altra scienziata che ha partecipato allo studio, la glaciologa Lora Koenig. "I carotaggi del ghiaccio di Summit Station mostrano che disgeli di questo tipo si verificano in media ogni 150 anni", dichiara la scienziata: l'ultimo risale al 1889.
Quando il ghiaccio si assottiglia
i cuccioli di foca annegano
Il riscaldamento globale sta sciogliendo il ghiaccio marino, sterminando le foche neonate della Groenlandia: lo conferma una ricerca senza precedenti
di Dave Mosher
Per sopravvivere durante le loro prime settimane di vita, quando sono particolarmente vulnerabili.
Hanno bisogno di uno strato di ghiaccio sufficientemente spesso, i cuccioli annegano o si feriscono con i pezzi di ghiaccio rotto.
"Durante alcune annate, quando il ghiaccio nelle zone di riproduzione scarseggia, muoiono quasi tutti i cuccioli”, afferma il responsabile della ricerca David Johnston, biologo marino alla Duke University. Nel 2007, ad esempio, oltre il 75 per cento dei cuccioli in Canada è morto per questa ragione, e nel 2010 non è sopravvissuto praticamente nessuno.
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