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mercoledì 18 settembre 2013

Sidney nasce come colonia penale


Il primo esploratore inglese, William Dampier approdò sulla costa nordoccidentale nel 1688, ma fu solo nel 1770 che un suo connazionale, il Capitano James Cook, sull’Endeavour, dopo aver registrato i 2400 km di costa della Nuova Zelanda, che egli occupò per conto della Corona britannica, con l'intento di ritornare in patria, si imbattè per caso nell'Australia e sbarcò a Botany Bay (poco sotto Sydney). 

Circumnavigata la costa fino a Possesison Island, sopra Capo York, alzò lo Union Jack in nome del re Giorgio III e battezzò quella terra Nuovo Galles del Sud.
 Passano 17 anni di silenzio.
 Dopo 17 anni, nel 1783, il primo ministro inglese Pitt, propose di insediare una nuova colonia penale in Australia. Infatti, con la guerra di indipendenza americana quel paese cessò di essere un luogo ove deportare i galeotti e la Gran Bretagna cominciò a guardarsi intorno per trovare un posto in cui stabilire una colonia penale. 
Sir Joseph Banks, il Presidente della Royal Society, che aveva viaggiato come naturalista con Cook, raccomandò l’Australia per tale scopo.
 Nel 1787 Re Giorgio III e il governo britannico inviano una flotta a colonizzare l'Australia: la colonia più lontana dalla madrepatria, in cui non vi era mai stata alcuna ricognizione preventiva e del cui territorio poco si conosceva.


L'Australia rivestiva per la Gran Bretagna un interesse di tipo strategico e, dopo la perdita delle colonie americane (1783), anche socioeconomico; il controllo del continente, infatti, avrebbe garantito una base per i crescenti commerci con il Pacifico e l'Asia orientale oltre a una soluzione al sovraffollamento delle carceri nazionali, essendo ormai precluso alla Gran Bretagna l'invio di detenuti in terra americana. 
Nel 1786 il governo inglese annunciò la sua intenzione di istituire una colonia penale a Botany Bay, sulla costa sudorientale del Nuovo Galles del Sud, che sarebbe diventata una colonia economicamente indipendente grazie ai lavori forzati dei detenuti.
 Il capitano della marina inglese Arthur Phillip fu incaricato di prendere possesso dell'intera Australia, comprese la Tasmania e le isole a est del 135° meridiano, e gli fu conferito un potere assoluto in qualità di governatore del territorio. 
Il 26 gennaio 1788 undici vascelli con a bordo 1030 persone, comandati dal comandante Arthur Phillip arrivano a Botany Bay e poi si spostarono Port Jackson, la baia di Sydney.


La prima flotta trasportava 1500 persone, la metà delle quali erano galeotti. 
Degli ospiti delle navi, 736 erano deportati; tra questi, 548 erano prigionieri maschi e 188 prigioniere femmine. 
Il viaggiò durò 252 giorni, morirono 48 persone. 
Il comandante Arthur Phillip divenne il primo governatore del New South Wales, la prima colonia, e subito chiamò quel luogo Sydney Cove in omaggio a Lord Sydney, ministro degli interni. 
Nei successivi 80 anni furono inviati nel continente australiano 160 000 detenuti. 

 Allegramente gli australiani festeggiano il 26 gennaio come Australia Day, il giorno della nascita della moderna Australia, più o meno immemori che in quel giorno stava nascendo anche una delle macchine di morte e di tortura più crudeli mai creata dall’uomo: la colonia penale.

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