Come sono
Il Fatto Quotidiano, in un articolo a firma di Davide Vecchi, racconta i retroscena del confronto per le primarie andato in onda su Sky.
A partire dalla claque che si sono portati i candidati (che tristezza):
Ciascuno dei cinque ha garantito in sala la propria claque:
70 persone per candidato sono sedute in studio.
C’è Giorgio Gori, che ovviamente fa il tifo per Renzi, ma rimane seduto in disparte e non si spella di certo le mani.
Si limita a commentare con i vicini di poltrona.
E si dice soddisfatto dalla prestazione renziana, soprattutto per la risposta del sindaco di Firenze su Sergio Marchionne: “Se fa una macchina decente magari la compriamo”.
Per il resto Gori è attento e rigido. Osserva, studia il suo uomo: lui li conosce bene i reality e ha preparato Renzi a dovere.
Con il tempo anche Vendola si adegua, tanto che nelle pause non si lamenta più. Ma il vero duello è tra Bersani e Renzi. Il sindaco, ogni volta che il segretario del Pd parla, controlla il timer che segna il tempo a disposizione per rispondere:
E ogni volta che Bersani sfora, Renzi fissa il conduttore e sgrana gli occhi. Si innervosisce, ma sforano tutti, compreso lui.
Nelle pause pubblicitarie si ritira da solo in un angolo, non parla con Gori e cerca la sua portavoce, Simona Bonafè, arrivata in ritardo per un contrattempo: le hanno rubato la valigia al suo arrivo in stazione Centrale.
Lei è leggermente adirata, lui piuttosto scocciato: ha ben altro a cui pensare. Si consola con gli applausi dei supporter presenti in sala.
Come li vedono alcuni
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