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giovedì 1 novembre 2012

La curvatura spazio-temporale di Einstein
Universo a tre dimensioni. 

Gli abitanti di Flatlandia erano convinti che non potesse esistere un mondo diverso da quello piatto. Eretico era chi ipotizzava l’esistenza di un mondo diverso, a tre dimensioni. 

E la “scienza”, si sa, è sempre stata ostacolata dalla “fede”, perché la “conoscenza” porta allo smantellamento progressivo della “verità teologica e trascendente”. 
Flatlandia, per noi che viviamo in un universo a tre dimensioni, è solo una favola. 
Vero! Ma molto istruttiva. 
Anche noi, come gli abitanti di Flatlandia, siamo “costretti” in una visione molto limitata e distorta della realtà. 
Noi sosteniamo infatti di vivere in un mondo tridimensionale. 
Facciamo allora alcune piccole considerazioni o puntualizzazioni: La terza dimensione, quella dello “spazio”, a noi umani, come a gran parte del mondo animale e a tutto il mondo vegetale, è preclusa, perché solo gli uccelli che volano ne usufruiscono appieno. 
Quindi, dal punto di vista della fruizione, noi umani siamo come gli abitanti di Flatlandia, siamo liberi di muoverci solo in un mondo piatto. 
Per muoverci nella terza dimensione abbiamo dovuto ingegnarci (a partire da Icaro) ed inventare qualcosa che ci permettesse di farlo, gli aerei. 
E tuttavia lo possiamo fare solo temporaneamente, mai definitivamente. Certo, rispetto ai flatlandesi abbiamo un vantaggio: possiamo riconoscere le forme, visto che abbiamo uno spessore che loro non hanno. 
Concludendo potremmo dire, da questo punto di vista, che in realtà viviamo in un universo a due dimensioni e mezzo. 
La considerazione del punto precedente, cioè la impossibilità per noi umani di muoverci liberamente nella terza dimensione, ci porta dritti ad un’altra considerazione. 
C’è in effetti un altro impedimento nella nostra vita ed è il fatto che non possiamo “fermarci”. 
Intendo dire che non siamo in grado di rimanere come siamo, perché invecchiamo. 
Ed invecchiamo perché esiste un’altra dimensione che non siamo assolutamente in grado di gestire: il tempo. 
Ci possiamo muovere liberamente in due dimensioni, la tecnologia ci aiuta a muoverci in tre dimensioni, ma non siamo ancora in grado di muoverci nella quarta dimensione che è il “tempo”. 
Lo faremo quando qualcuno avrà costruito la “macchina del tempo”. Concludendo: siamo immersi in un mondo quadridimensionale ma siamo liberi solo in un mondo a due dimensioni e mezzo. 

Di Giuseppe Valerio

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