Il Manoscritto Voynich
di Sergio della Valle
Il Manoscritto Voynich è un tomo scritto ed illustrato a mano, di piccole
dimensioni (16x22 cm), che consta di 102 fogli, per un totale di 204 pagine,
legati in pergamena, ed è sicuramente uno dei libri più affascinanti e misteriosi
mai esistiti.
Nel seguito sono riportate le fotografie di alcune pagine relative alle varie
sezioni del Manoscritto.
Il libro è privo di titolo, non se ne conosce l’autore né l’epoca di origine, ed è
scritto probabilmente in una lingua sconosciuta, ovvero in un codice
crittografico, che peraltro ad oggi nessuno è riuscito a decifrare. Nelle sue
inquietanti illustrazioni acquerellate sono rappresentati curiosi simboli, animali
e piante (sconosciute ma plausibili alla luce delle attuali conoscenze
biologiche), sfere celesti e donne nude, talora impegnate in attività del tutto
incomprensibili.
Il Manoscritto compare per la prima volta nelle cronache a Praga, nel ‘600, dove
l’imperatore Rodolfo II d’Asburgo, ben noto alchimista, lo acquista ad un prezzo
elevatissimo da John Dee, mago ed esoterista inglese. Questi lo aveva ricevuto
dalla famiglia del duca di Northumberland, che se ne era impadronito in un
monastero inglese, tra i tanti da lui rapinati durante il regno di Enrico VIII.
Oggi esso è conosciuto come “Manoscritto Voynich” dal nome dell’antiquario
russo Wilfred Voynich, che lo ritrovò tre secoli dopo, nel 1912, nella biblioteca
dei Gesuiti di Villa Mondragone a Frascati, quando lo si riteneva ormai perduto
per sempre. Il Voynich lo vendette successivamente al libraio americano Hans
P. Kraus, che tentò invano di venderlo ad alto prezzo, e lo donò poi alla
Beinecke Rare Book and Manuscript Library dell'Università di Yale, negli Stati
Uniti, cui attualmente appartiene; questa Istituzione ha di recente provveduto
ad effettuarne le riproduzioni fotografiche,
.
Le illustrazioni acquerellate sono state in genere scelte dagli studiosi come
punto di riferimento per una suddivisione del Manoscritto in diverse sezioni:
• Sezione I (fogli 1-66): chiamata botanica, contiene 113 disegni di piante
sconosciute.
Sezione II (fogli 67-73): chiamata astronomica o astrologica, presenta 25
diagrammi che sembrano richiamare delle stelle. Vi si riconoscono anche
alcuni segni zodiacali, e forse alcune costellazioni. Anche in questo caso
risulta alquanto arduo stabilire di cosa effettivamente tratti questa sezione.
• Sezione III (fogli 75-86): chiamata biologica, a causa della presenza di
numerose figure femminili nude, sovente immerse fino al ginocchio in strane
vasche intercomunicanti contenenti un liquido scuro, o impegnate in attività
del tutto incomprensibili.
Subito dopo questa sezione vi è un foglio ripiegato sei volte, raffigurante
nove medaglioni con immagini di stelle o figure vagamente simili a cellule,
raggiere di petali e fasci di tubi.
• Sezione IV (fogli 87-102): detta farmacologica, per via delle immagini di
ampolle e fiale dalla forma analoga a quella dei contenitori presenti nelle
antiche farmacie; la sezione contiene anche numerosi disegni di piccole
piante e radici, presumibilmente erbe medicinali.
• L'ultima sezione del Manoscritto Voynich comincia dal foglio 103 e prosegue
sino alla fine. Non vi figura alcuna immagine, eccettuate piccole stelle
a sinistra delle righe, che potrebbero indurre a credere possa trattarsi di una
sorta di indice.
Il Manoscritto fu inzialmente studiato per lungo tempo dal famoso scienziato
gesuita Athanasius Kircher, tra l’altro noto come specialista di crittografia e
geroglifica egizia, cui era stato sottoposto dal Rettore dell’Università di Praga
Johannes Marcu Marci, e successivamente, sempre nel ‘600, dallo scienziato
ceco Johannes di Tepenecz; nessuno dei due studiosi riuscì peraltro a
decifrarlo.
A questi primi tentativi di decifrazione seguì una lunga pausa negli studi sul
Manoscritto, dovuta al fatto che esso era ormai entrato in possesso di una
biblioteca dei Gesuiti, e diventato quindi di fatto inaccessibile.
Negli ultimi 90 anni però, dopo il suo ritrovamento, anche grazie alle numerose
riproduzioni fotografiche che iniziavano a circolare, il testo è stato nuovamente
sottoposto a lunghi e approfonditi studi da innumerevoli paleografi, linguisti,
filologi, archeologi, botanici, biologi ed esobiologi, matematici, informatici,
criptoanalisti, sovente di chiara fama. Tutti questi studiosi, peraltro, pur
producendo una sterminata bibliografia, non sembra siano riusciti finora a
darne un’interpretazione plausibile e condivisa, e neppure a dimostrare in modo
incontrovertibile se il Codice sia scritto in una lingua sconosciuta, in un
sistema crittografico, ovvero si tratti di un falso d’epoca.
Le numerose e contrastanti ipotesi fin qui avanzate sull’epoca cui il
Manoscritto risale vanno dal ‘300 (alcuni lo ritengono opera del celebre
scienziato ed alchimista inglese Roger Bacon, altri un falso medievale), alla fine
del ‘400, ai primi del ‘600 (falso dell’epoca di Rodolfo II).
Per quanto attiene al suo contenuto, la cui comprensione appare ancora molto
lontana, gli studi linguistici sul testo, che tengono conto delle ormai ben note
ed universali frequenze di ripetizione di lettere e parole, unitamente alla
dimostrata plausibilità biologica delle piante rappresentate nella “Sezione
botanica” (peraltro inesistenti e per quanto si sa mai esistite sulla Terra),
sembrerebbero escludere l’ipotesi che si tratti di un falso privo di significato, di
epoca medievale ovvero dei primi del ‘600, come sostenuto da alcuni.
Può quindi al momento ritenersi forse più probabile l’ipotesi che il codice sia
scritto in una lingua sconosciuta, che usa un alfabeto del pari ignoto, di
difficilissima interpretazione perché non riconducibile ad alcun ceppo
linguistico esistente e mancante di riferimenti comparativi del tipo della Stele
di Rosetta. Appaiono peraltro evidenti le possibili implicazioni sull’origine del
Manoscritto che discendono direttamente da tale ipotesi; esse potrebbero
ovviamente condurre a conclusioni fantastiche, in molti casi poco credibili, e
comunque probabilmente, allo stato attuale della conoscenza, non altrimenti
dimostrabili.
Nel seguito sono riportate le fotografie di alcune pagine relative alle varie
sezioni del Manoscritto.
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