Come si orientano nell'oscurità le specie marine che vivono nella zona mesopelagica, area estesa tra i duecento e i mille metri di profondità sotto il livello del mare a ridottissima presenza di luce?
Grazie ai bagliori bioluminescenti, secondo una ricerca della Duke University di Durham pubblicata sul Journal of Experimental Biology.
L'indagine ha cercato di misurare la quantità di luce prodotta dalle specie marine in habitat cosi' remoti e inospitali.
Il team composto da Tamara Frank, Sonke Johnsen, Steven Haddock, Edith Widder e Charles Messing ha scoperto che gli animali bioluminescenti sono relativamente rari ma che le bioluminescenze del raggio verde-blu sono abbastanza comuni quando il plancton entra in collisione con un ostacolo.
Un'ulteriore scoperta del gruppo di ricerca ha rivelato che i predatori che vivono nelle estreme profondità marine posseggono una spiccata sensibilita' per i colori.
Sono, in pratica, capaci di catturare le sfumature cromatiche rapidamente grazie a una vista sofisticata.
Nessun commento:
Posta un commento