Uno dei più grandi esponenti dell’impressionismo francese, Monet, negli ultimi anni della sua vita si dedicò alla rappresentazione dei fiori che sono divenuti un simbolo della sua arte: le ninfee. A questi fiori il grande artista dedicò un ciclo di circa 250 dipinti che descrivevano il suo giardino, situato a Giverny, una zona poco distante da Parigi. Questo giardino fu realizzato secondo il modello giapponese, con un ponte sullo stagno, salici piangenti, glicini e poi ninfee, iris, tulipani, campanule, gladioli, fiori e piante esotiche. Gli ultimi trent’anni della produzione artistica del pittore furono dedicati intensamente allo studio della luce e del colore di questi fiori, che Monet continuò a dipingere anche quando fu colpito da cataratta. Il pittore impressionista, ad un certo punto della sua vita, si allontanò dal caos della città, decise di vivere in solitudine, nel silenzio, in un luogo dove lo scorrere del tempo era segnato dal fiorire e dallo sfiorire dei fiori
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