I leggendari cavalieri Tuareg sono gli ultimi uomini liberi.
Detti "uomini blu" dal caratteristico turbante blu scuro che indossano e dal velo che copre sempre il loro viso, vivono nella desolata distesa del Sahara centrale.
Un tempo predoni feroci oggi vivono di pastorizia praticata dai loro servi.
Sono alti, hanno i capelli rasati tranne una striscia in cui vengono lasciati lunghi e raccolti in una treccia. Gli occhi presentano una piega sul bordo superiore esterno che li protegge dalla luce troppo intensa.
L'ordinamento sociale dei Tuareg si basa sulla distinzione di quattro classi: i nobili, i vassalli, i servi egli operai.
I nobili costituiscono la classe più pura, invece gli operai, specialmente i fabbri, vengono grandemente disprezzati dai Tuareg che li considerano amici del "diavolo". Il re viene eletto dai nobili.
Spesso succede che un uomo possieda più schiavi di quanti gli occorrono e possa mantenere, allora concede loro la libertà. A uno schiavo può essere donata la libertà solo se è giovane e forte abbastanza per provvedere al proprio sostentamento.
Schiavi vecchi e malati non vengono mai liberati e il loro padrone li deve mantenere.
I Tuareg che possiedono terre vivono in villaggi; alcune pozze di acqua torbida costituiscono la possibilità di vita o di morte dell'intera comunità . Le loro case sono rettangolari, con tetto a terrazza, costituite da mattoni e da pietre. Le abitazioni dei nobili sono la tenda o la capanna e la donna è la padrona, che ha gli stessi diritti del marito. Il bambino appartiene sempre al rango e alla posizione della madre. Il padre gode di un'importanza molto minore. La donna non sa però se il marito è bello o brutto, appunto dal velo che porta, lo giudica in base alle sue attitudini. D'importanza massima è, per loro, la sua fama di guerriero .La rapina non è calcolata come delitto ma atto eroico. Il ladrocinio è invece ritenuto infamante e perfino gli schiavi non rubano. Un assassinio si vendica con un assassinio. L'antichissimo diritto tradizionale dei Tuareg, trasmesso di generazione in generazione esige la vendetta del sangue.
Circa la metà di tutti i bambini sono orfani di madre. Infatti, più di 2/3 delle donne muoiono dando alla luce i propri figli. Perciò si trovano presso i Tuareg relativamente poche donne che abbiano più di cinquanta anni. Se un bambino perde la madre, viene accolto subito da un'altra famiglia ed allevato con lo stesso amore che si ha per un figlio proprio.
L'unico mezzo di educazione è una parola di rimprovero o di monito. Battere un bambino è considerato crudele. I Tuareg sono gente molto sana e, se per caso si ammalano, si tratta, per lo più, d'infreddature che si possono curare benissimo con l'aspirina.
In autunno una carovana di mille e più cammelli
dalla catena montuosa dell'Hoggar si dirige a sud trasportando una merce che si trova in abbondanza nel Sahara: il sale.
Il sale è molto importante per l'economia dei tuareg, con esso barattano tè, zucchero, stoffe, saggina, stuoie, sorgo.
Quando tornano a casa gli uomini possono raccontare di aver visto molte cose nuove e animali che nell'Hoggar non esistono come: leoni, giraffe, zebre e struzzi.
La sera, seduti intorno ai fuochi nascono mille racconti per grandi e piccoli.
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