L’antica carcassa è stata scoperta da un contadino locale in Yakuzia (Siberia), nell’agosto 2020, circa 15.000 anni dopo il periodo in cui si ritiene che i rinoceronti lanosi si siano estinti.
“Il giovane rinoceronte aveva tra i 3 e i 4 anni e viveva separatamente dalla madre quando è morto, molto probabilmente per annegamento”, afferma il paleontologo Valery Plotnikov, dell’Accademia Russa delle Scienze.
Plotnikov aggiunge che non è ancora noto il genere del rinoceronte e che è necessaria l’analisi al radiocarbonio per confermare l’intervallo di tempo generale in cui il rinoceronte probabilmente ha vissuto. Accanto alla carcassa del rinoceronte, c’era il corno del giovane animale, una scoperta eccezionale per la velocità con cui solitamente si decompone la cartilagine, secondo Plotnikov.
I segni sul corno, inoltre, fanno nuova luce su come la specie lo usasse per il cibo.
La creatura recentemente trovata non è il primo rinoceronte lanoso scoperto nell’area, poiché un altro esemplare preservato nel ghiaccio è stato scoperto nel 2015.
Quel rinoceronte, chiamato Sasha, è stato il primo piccolo di rinoceronte lanoso mai scoperto e si crede che abbia vagato per l’area circa 34.000 anni fa.
Come il rinoceronte recentemente scoperto, Sasha è stato trovato con una pelliccia completamente intatta e anche in questo caso, si ritiene sia annegato. Tuttavia, la differenza con l’ultima scoperta è che il pelo di Sasha era biondo ramato e che alla carcassa mancava il corno.
Temperature storicamente alte nell’area normalmente ghiacciata hanno svelato fossili perfettamente conservati che erano stati sepolti sotto migliaia di anni di ghiaccio.
La scorsa estate, poco prima che venissero trovati i resti, nelle città intorno al Circolo Artico sono state registrate temperature record. “Le temperature sono salite di 10°C sopra la media lo scorso mese in Siberia, sede di gran parte del permafrost della Terra, con il mondo che ha sperimentato il suo maggio più caldo mai registrato”, secondo la rete di monitoraggio del clima dell’Unione Europea.
Nei prossimi anni, lo strato di ghiaccio, che sta lentamente ritirandosi, sicuramente svelerà ancora altri pezzi del puzzle, per completare il mosaico dei nostri antenati e delle generazioni di vita precedentemente nascoste.
Fonte: meteoweb
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