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martedì 26 aprile 2016

Palácio Nacional da Pena Sintra o Castello da Pena


Il Palácio Nacional da Pena – o semplicemente Palácio da Pena o Castelo da Pena – è un palazzo/castello, situato sulle colline della città portoghese di Sintra, paese del centro, vicino a Lisbona, fatto costruire dopo il 1840 da Maria II di Braganza(1819 –1853), come regalo di nozze per il marito, re Ferdinando II del Portogallo (conosciuto anche come Ferdinando II di Sassonia-Coburgo-Gotha; 1819 – 1885), sulle rovine di un convento gerolamitano del ‘400 e progettato dall’architetto e barone tedesco Ludwig von Eschwege. 

E ‘l’esempio più completo e importante di architettura portoghese del Romanticismo .

 Costruito circa 500 metri sul livello del mare il palazzo è sotto la tutela dell’UNESCO, è stato inserito nel Patrimonio dell’Umanità (come tutto il centro storico di Sintra) nel 1995, e il 7 luglio 2007 è stato eletto una delle 7 meraviglie del Portogallo.





La costruzione terminò nel 1885 (anno della morte del re) e il palazzo fu aperto al pubblico dopo la proclamazione della Repubblica nel 1910, ovvero una volta divenuto proprietà dello stato.


Una strada sinuosa attraversa un bosco che sembra incantato e ci conduce sino a questo castello del Portogallo.
 Tutto a un tratto si ha la sensazione di essere finiti nel bel mezzo di una di quelle favole con tanto di principe azzurro e bella addormentata. 
Talmente decorato con arabeschi, figure mostruose e motivi vegetali, questo palazzo ricorda davvero il castello delle fiabe. Nelle giornate di sole, le tonalità pastello, giallo, rosa e viola, con cui è dipinto esternamente questo edificio, si accendono, come se risplendesse.
 E mentre nel cielo svettano le torri e le guglie orientaleggianti da ‘mille e una notte’, attraverso gli atrii e i camminamenti, vari stili architettonici s’inseguono e si confondono.




È il trionfo di quei revival artistici così tipici del gusto romantico ottocentesco e che tanto piacevano a Don Fernando II, re del Portogallo e principe di Sassonia. 
Fu lui a ordinare che il Palacio da Pena, residenza reale estiva, racchiudesse in sé tutti gli stili succedutisi nel corso dei secoli in Portogallo e in Germania.
 Quello che ne deriva è un grande miscuglio architettonico che lascia a bocca aperta e che prosegue all’interno del palazzo.
 Così, per esempio, dal salotto della famiglia reale, in perfetto stile vittoriano, si accede alla sala araba, in cui sono rievocate atmosfere moresche, mentre la sala indiana, interamente rivestita da rilievi in stucco, si apre sul cosiddetto soggiorno in papier maché, per via della tecnica proveniente dall’Estremo Oriente con cui è decorato.














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