mercoledì 9 settembre 2015
La meravigliosa “spiaggia di quarzo” di Is Arutas
Nel vederla per la prima volta si rimane senza parole per la sua bellezza e straordinaria particolarità.
Parliamo di Is Arutas, una tra le più belle spiagge della Sardegna, unica per per la sua spettacolare sabbia, costituita da chicchi di quarzo bianchi, verdi, gialli, rosa e neri ed un mare cristallino che assume colori tra il verde e l’azzurro intenso.
Conosciuta come “la spiaggia dei chicchi di riso” per via dei piccoli granelli di quarzo che la compongono, la spiaggia di Is Arutas è situata nel Comune di Cabras, poco lontano dalla città fenicio-punica di Tharros e nel territorio di Sinis.
La zona è molto frequentata dai surfisti, come quasi tutte le spiagge dell’area Sinis-Montiferru, e dagli appassionati di sub, grazie al fondale piuttosto ricco e vivo, profondo fin dalla riva, e all’acqua cristallina che assume i colori tra il verde intenso e l’azzurro. Camminare sui sassolini di quarzo produce una sensazione piacevolmente rinfrescante, dato che essi non si riscaldano nemmeno nelle ore di maggior calore.
L’origine della spiaggia non è ancora chiara ma si suppone che il basamento di granito che si trova sul fondale marino a largo di Is Arutas e che affiora nell’isola di Mal di Ventre sia stato elaborato a lungo dal moto ondoso, tanto che di esso, completamente digregato dall’azione del mare, sia rimasto solo il quarzo, mentre gli altri minerali che lo componevano (feldspati, miche ecc.) sono stati completamente distrutti in quanto più fragili del quarzo che è più resistente.
Le spiagge come quella di Is Aruttas vengono dette “mature” in quanto vi è, evidentemente, una lunga elaborazione del moto ondoso e quindi una “maturazione” dei granuli.
Se si pensa che esistono solo una cinquantina di spiagge fossili contro i milioni di spiagge che costeggiano le coste di tutto il mondo, vale davvero la pena di inserire una giornata alla spiaggia di quarzo in un tour della Sardegna Occidentale.
Per arrivare in spiaggia si percorrono piccoli ponticelli in legno con le doghe distanziate tra loro, in modo da far cadere in spiaggia la sabbia eventualmente attaccata al corpo, sono banditi gli zaini e le calzature chiuse come le scarpe da ginnastica e i mocassini. Sarebbe meglio camminare scalzi o, al massimo, con le ciabattine infradito in modo da preservare Is Arutas per farne un santuario simbolo dell’intera penisola del Sinis, ad ogni costo.
Un’ordinanza, invece, punisce i furti di sabbia al quarzo con un’ammenda sino ai 495 euro e segnalazione alla Magistratura.
Fonte: meteoweb.eu
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