A partire dall’epoca di Domiziano (81-96 d.C.) e fino all’imperatore Macrino (217-218 d.C.), 28 montacarichi posti lungo il perimetro dell’arena assicuravano il sollevamento delle belve dai sotterranei del Colosseo.
Dopo un lavoro di progettazione ed esecuzione durato 15 mesi, uno di essi e’ stato ricostruito seguendo rigorosi criteri filologici e le originarie modalità costruttive.
L’operazione nasce dalla collaborazione tra la Soprintendenza Speciale per il Colosseo, il Museo Nazionale Romano e l’Area archeologica di Roma e la Providence Pictures, che nel 2013 propone la ricostruzione di un montacarichi per la realizzazione del documentario Colosseum-Roman death trap, del regista Gary Glassman, assumendosi i costi dell’intera operazione.
La Soprintendenza chiede che il dispositivo scenico sia fedele all’originale, che funzioni e duri oltre la realizzazione del film a beneficio di studiosi e visitatori.
Sotto la direzione di Rossella Rea, archeologa e responsabile del monumento, il progetto viene realizzato dall’ingegnere Umberto Baruffaldi con la consulenza scientifica dell’ingegnere Heinz Beste, dell’Istituto Archeologico Germanico di Roma, e dell’architetto Barbara Nazzaro.
La progettazione e la costruzione del montacarichi sono durati 15 mesi:
«Un intervento, unico al mondo -racconta Rossella Rea-, che si è svolto sotto la vigilanza della Soprintendenza: il manufatto è stato posizionato con estrema precisione nella collocazione originale, senza neanche sfiorare le strutture antiche».
Le dimensioni del macchinario corrispondono a quelle ricavate dalle tracce rimaste nelle murature in tufo nel sotterraneo del Colosseo.
La gabbia misura 180 cm per 140, con un metro di altezza interna. L’ascensione, di circa 7 metri, è ottenuta con 15 giri di argano sospinto da 8 uomini che lavoravano su due piani alti 1.60 metri, 4 sotto e 4 sopra.
Potevano essere sollevati fino a 300 chili di carico.
Il montacarichi sarà subito inserito nel circuito di visita del Colosseo e sarà visibile da vicino e dal basso, nell’ipogeo e dalla sommità dall’arena.
Inoltre, adeguatamente descritta dalle guide, aiuterà i visitatori nella comprensione del lavoro svolto sotto l’arena per 4 secoli e degli espedienti spettacolari in uso nel Colosseo a partire dall’epoca degli imperatori Flavi.
Fonte: Beni Culturali
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